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Messaggi di Febbraio 2024

I folli bellicisti Nato e gli Stranamore americani.

Post n°3034 pubblicato il 25 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Illusioni pie ed esplosioni annunciate. 25 febbraio 2023

Isolato e in controcanto con il coro dei folli bellicisti filo Nato, il titolo de 'il Fatto Quotidiano' di oggi (vedi sotto) fotografa con nitidezza lo stato delle cose sul fronte della guerra per procura che la Nato combatte in Ucraina per interposto esercito indigeno+ i volontari internazionalisti delle cause perse.
Chi ha letto il piano di pace proposto dai diplomatici cinesi e pubblicato sui giornali e sui siti internet si stupisce che a respingerlo sia proprio il fronte degli Stranamore americani ed europei alla loro prima crociata termonucleare che affermano con rodata faccia di tolla di voler la pace, si, ma da ottenersi con la prosecuzione della guerra e con la sconfitta sul campo del 'maledetto dittatore' Putin.
Quanto sia realistica questa illusione pia di sconfiggere la superpotenza militare sul campo di battaglia è chiaro anche ad un bambino un po' tardo e forse è per questo che ogni e tutti i capi militari e di stato uniti nella crociata Nato continuano nel loro imbonimento televisivo e di stampa embedded e ripetono fino allo stordimento: 'Vincere! E vinceremo!'
Una menzogna e una stupidaggine ripetute fino allo sfinimento, si sa, finiscono per apparire una mezza verità alle orecchie del mitico 'popolo bove' – e la guerra che conducono i capi militari e politici filo Nato insieme al capo comico Zelensky (bravissimo a sfruttare mediaticamente le defaillances dei suoi alleati) è solo e tutta mediatica e lo sbocco ultimo – se Putin dovesse soccombere sul terreno – sarà inevitabilmente termonucleare, con buona pace di tutti i fuori di testa filo armamenti all'Ucraina che si ostinano a negare quest'esito annunciato.
Ricordate la 'legge' di Murphy? «Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.»
Stay tuned. Vedere dal vivo una o più esplosioni termonucleari e i relativi, enormi funghi di polveri radiottive che si innalzano nel cielo è una cosa che poche generazioni possono affermare di aver veduto. La nostra è in lista di attesa e mancano meno di novanta minuti all'ora X.
Estote parati.
Legge di Murphy - Wikipedia
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 7 persone, persone in piedi e testo
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e il seguente testo "Mi armi? Si! Ma quanto mi armi? Tantissimo! E mi armerai per sempre? Finché me dicono de fallo..."

 
 
 

Olocausti nucleari annunciati.

Post n°3033 pubblicato il 25 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Olocausti nucleari e dintorni. 25/02/2022

Conviene tenere gli occhi ben fissi sulle esplosioni ucraine di oggi e dei giorni a venire e continuare a sviluppare le complicate sinapsi che ne conseguono se vogliamo capire il nuovo della Storia.
Che sembra ripetersi, ma è come i virus che sviluppano le loro micidiali varianti per sopravvivere.
Se quello che ci spaventa dell'aggressione militare dei russi è il ricordo ancora vivo del caporale Hitler che invadeva la Polonia con la passiva condiscendenza e gli errori politici dei paesi a lui intorno – e il seguito dell'espansione militare tedesca fino all'Olocausto finale - è una buona sinapsi, ma trascura le varianti virali della complessità della vita sul pianeta Terra.
Di Hitler ce n'è uno solo nella Storia, tutti gli altri sono suoi pallidi imitatori – pur se a capo di una nazione ben più vasta e solida della nazione tedesca di allora e dotati delle mille diavolerie missilistiche a testata atomica che ci fanno tremar le vene ai polsi per l'ampiezza dell'area distruttiva che comportano e include le nostre case e quelle dei parenti e degli amici.
Ed ecco la prima variante. L'equilibrio del terrore atomico ancora tiene e terrà per qualche settimana e relega nella fantapolitica i vaneggiamenti del dottor Stranamore (il bel film di Kubrik, andate su internet a vedervelo, è istruttivo). Quindi niente truppe Nato ingaggiate sul terreno e sullo spazio aereo ucraino.
Ma i brividi che provammo all'epoca dell'uscita del film nelle sale – di un missile (o un bombardiere della classe Stealth) che sfugge ai radar russi e punta veloce, troppo veloce su Mosca, e i due presidenti che si fronteggiano telefonicamente e patteggiano la punizione del reciproco sacrificio atomico di alcune città americane quale giusta rivalsa – quei brividi, dicevo, sono di oggi perché basta una frase di troppo (delle troppe e sciocche di pretesi leaders quali ci riferiscono i tiggi embedded) e un qualche capo di stato dell'alleanza Nato che ama mostrare i muscoli e spinge per una punizione severa che vada oltre le inefficaci, mitiche 'sanzioni' (Biden?) e la china discendente dei pulsanti rossi militari e dei codici che avviano l'olocausto nucleare verrà scandito in diretta dai giornalisti nel corso dei loro abborracciati tiggi di guerra.
Dieci, nove, otto, sette, sei – come quando stiamo con le bottiglie di spumante in mano in esaltata attesa dell'anno nuovo, che mai è veramente nuovo e diverso.
Noi speriamo che ce la caviamo. Ripetiamolo in coro facendo gli scongiuri di rito, perché se davvero i toni e gli stupidi fronteggiamenti verbali del Baiden, presidente inadeguato, non si attenueranno e qualche saggio consigliere non lo convincerà che Putin non è il 'nemico' da annientare, bensì il leader politico con il quale venire a patti e disegnare insieme il futuro delle sfere di influenza e l'arretramento della cintura militare della Nato dalle attuali posizioni allora è il tempo delle preghiere.
Che Dio ci aiuti, come si dice e si dirà mentre il mondo si fa evanescente nelle sue nebbie belliche e l'odore delle polveri atomiche ci brucia i polmoni.
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Il caos delle stelle danzanti.

Post n°3032 pubblicato il 25 Febbraio 2024 da fedechiara
 

 Cronache dalla nuova peste. Part four. 25/02/2020

Se è vera la formidabile intuizione del filosofo tedesco - poi ripresa in una bella canzone - che '...bisogna avere molto caos dentro di sé per poter vedere una stella danzante' ebbene, in questi giorni di corona virus scatenato e trionfante, dovremmo vederne intere costellazioni: impegnate in un samba infernale per sfuggire all'attrazione gravitazionale di un gigantesco buco nero economico.
Dalla clausura in cui mi aggiro meditabondo e 'solo e pensoso i più diserti calli' calpestando di una campagna struggentemente bella nelle sue ataviche solitudini trovo drammatica conferma di quei miei pensieri d'antan che dicono la società in cui viviamo una 'cage aux fous', - una 'cheba de mati', dove basta gridare 'allah u akbar' in un pubblico convegno per scatenare il fuggi-fuggi in cui si calpestano impietosamente i caduti, e dire 'corona virus' due volte per vedere formarsi file lunghissime davanti ai super mercati e gli scaffali d'un subito vuoti e le merci chissà quando e se nuovamente sui camions degli approvvigionamenti.
E la lettura delle puntuali descrizioni di Albert Camus della peste che dilaga in tutti i quartieri della sua Orano di fantasia prigioniera del contagio e dei fenomeni di impazzimento collettivo che ne conseguono forse avrebbe aiutato i governatori delle regioni al centro del nostro dramma nazionale e Conte, il deus ex machina dei provvedimenti emergenziali (invero macchinosi e pochissimo divini), a dire parole più assennate e impedire che il virus di una influenza di ceppo nuovo e mutato potesse fare più danni (economici) della peste veneziana di cui alla famosa basilica a cui rivolgiamo collettivamente le preci.
Ed ecco a voi il dispiegarsi della follia piena del 'si salvi chi può', gridato da tutti contro tutti: non tanto per l'espansione del contagio dai numeri, tutto sommato, gestibili – che se non si fosse fatto nessun tampone quei contagiati sarebbero iscritti nel novero delle normali influenze stagionali (e il tasso di mortalità é parecchio bassino e limitato alla fascia dei 70/80enni male in arnese), bensì per le conseguenze del panico che ha esaurito in pochi minuti le mascherine nelle farmacie e l'amuchina sugli scaffali dei supermercati, neanche respirassimo l'aria fetida di un lazzaretto stracolmo di morituri senza poter uscire '...a riveder le stelle'.
A' dda passà 'a nuttata. Ne avremo per un mesetto di sofferenza estrema, ma lo scoppiare della primavera dovrebbe aiutarci – e il primo che si azzarda a cantare le str...... di stelle danzanti per via del suo allegro caos interiore è meglio che cambi strada, se per caso mi incontra lungo i viottoli della campagna. Fanc...
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'Per le strade di Pechino (e di Wuhan) ...non si scherzava a raccogliere ortiche.'https://youtu.be/0XW9XN_vDaA
Franco Battiato - Centro di gravità permanente
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Zucchero - Baila Morena
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Il governo alla prova della crisi da coronavirus e la sindrome da lavatrice impazzita - La Stampa

LASTAMPA.IT
Peste nera, la storia si ripete. Vengono dal Medioevo le nostre reazioni al virus - La Stampa

 
 
 

Le urne di giugno e l'Europa più savia.

Post n°3031 pubblicato il 24 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Le urne di giugno e il podcast delle pive nel sacco.

Il podcast dello speciale di oggi di radiotre dedicato alla guerra di Ucraina per il ricorrere del secondo anno di guerra (disponibile da domani) è, forse, quanto di meglio e di più onesto sia stato prodotto da una informazione fin qua vergognosamente prona ai diktat e alla propaganda Nato e dei paesi Nato di Europa succubi della folle determinazione di fornire armi e soldi all'Ucraina perché 'resista fino alla vittoria' (sic).
Una maledetta guerra per procura condotta sul filo di una tensione spasmodica a causa del fatidico 'pulsante rosso' della guerra termonucleare che si paventa al seguito di 'provocazioni' e/o 'incidenti' con gli aerei dell'Invincible Armada degli Stranamore d'Oltreatlantico.
E' una narrazione da 'mea, nostra culpa' e cenere sul capo quella che ascolterete sul podcast, una cosa da non credersi, dopo due anni di smaccate bugie e apologie degli eroi ucraini che 'bien resisten' (come gli internazionalisti sul fronte della guerra di Spagna e sapete com'è andata a finire).
E veniamo a sapere che la Russia avanza irresistibilmente e consolida il fronte di guerra e gli eroi ucraini sono tutti morti e i capi di stato maggiore non sanno come rimpiazzarli – date le clamorose diserzioni dei giovani che non ne vogliono sapere di 'dare la vita per la patria' e per il comico Zelensky che ha varato la legge 'meglio morti che una pace che mutili la nazione dei suoi territori'.
E nel podcast si parla pure di 'stanchezza dell'Occidente' nella sua follia di 'enforcing war' e si dà conto delle vaste porzioni delle opinioni pubbliche di molti paesi europei stanche di guerra e rabbiose per il tracollo delle economie (in faticoso rialzo dopo gli anni della pandemia) a causa delle sanzioni e dei costi dell'energia in bolletta - ed è un vero e proprio 'redde rationem' di tutte le porcate giornalistiche commesse fin qua e di tutte le avventate decisioni politiche dei paesi membri di Europa di schierarsi fino all'ultimo carro armato e ultima munizione disponibile a fianco degli eroi ucraini.
Ma 'andate avanti voi, che qui da noi non vi si fila' - e siamo pure incacchiati duri e ne pagherete il fio alle prossime elezioni di giugno.
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Se neanche l'intelligenza artificiale...

Post n°3030 pubblicato il 24 Febbraio 2024 da fedechiara
 

L'intelligenza artificiale è sopravvalutata. Le ho chiesto, giusto per metterla alla prova, chi vincerà la guerra di Ucraina e mi aspettavo una risposta all'altezza della sua fama di intelligenza super partes, ma mi ha scodellato una summa delle peggiori fake news che hanno costellato la smaccata propaganda di guerra dei paesi filo Nato, schiavi della loro ossessione di vittoria e ricondotti all'obbedienza militare sorda e cieca dai pazzi Stranamore di Oltreatlantico.
E ormai non c'è più speranza di avere una informazione degna di questo nome da quel fronte di guerra, bensì i peana bellici degli stolti giornalisti al seguito, poiché i paesi Nato, ormai alla frutta e al grappino, si arrampicano sugli specchi e non si sforzano più di apparire un filo oggettivi e lucidi sull'evento prossimo fatale – e di trattative di pace realistiche neanche a parlarne.
E in rete dilagano gli scenari apocalittici dei più vari e fantasiosi in aggiunta agli insulti da bar di periferia e slum metropolitano del vegliardo americano che gratifica il suo opposto di un vergognoso 'figlio di putt...' che ce lo dice cotto a puntino e non più recuperabile per un sano dibattere politico, ahinoi.
E Trump se lo mangerà a colazione con i toasts, ammesso e non concesso che si arrivi a novembre senza funghi atomici in rapida espansione di qua e di là dell'Atlantico.
E l'ultima follia in ordine di tempo ci prefigura una provocazione clamorosa dei servizi segreti polacchi contro Russia e Bielorussia che comporterà, questo è l'auspicio dei malnati organizzatori, la decisione della Nato di aprire il fuoco e dichiarare una guerra non più per procura alla Russia - e di fronte a scenari come questi ci cadono la braccia e non resta che osservare, con il disincanto dei morituri prossimamente vaporizzati dal confronto termonucleare, il cupio disolvi di questa follia bellica che ha colpito i neuroni degli s-governanti europei filo Nato che si sono lasciati trascinare in questa avventura mortale sotto egida europea.
E mai avremmo creduto possibile un tale esito al suo inizio tragico nel Donbass degli insorti filo russi massacrati dagli ucraini e dai nazistoni Azov a cui i media occidentali avevano concesso la patente di soldati e, più tardi, di eroi nella trincea dell'acciaieria omonima.

 
 
 
 
 

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