Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiaraamorino11Crowuglybadbanderuola0Anthony101990Jonesossimoraalice.100dgl0Wawkinssurfinia60QuartoProvvisorioKevinYaoing.canalegasparesportautomotoaracnoid.999
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

La sindrome di Dresda e Hiroshima.

Post n°3157 pubblicato il 27 Aprile 2024 da fedechiara
 

Confesso di essere soggetto anch'io – come una larga quantità di miei concittadini – a quel senso di fastidio che sconfina nell'intolleranza per tutte quelle forme di militanza aspra e clamorosa che ti portano in piazza a gridare insensatezze le più varie, convinti di poter 'cambiare il mondo'.
O a gridare slogans e insulti in pubblico (o nel privato profilo f/book di appartenenza) a questo o quel politico – secondo che al potere sia andata una parte politica o un'altra.
'La tolleranza sai è come il vento' scriverà a breve un qualche cantautore cazzuto.
Ma il mondo cambia di suo - e ancora non mi capacito di come si sia passati dalla convinzione ferrea che le generazioni dei nostri nonni e bisnonni siano state prede rimbecillite di una follia bellica (ben due guerre mondiali) e di strane forme di isteria per i confini (il professor Baricco docet nel suo bel libro 'The Game') e noi presenti e vivi, invece, globalisti per vocazione e digitalizzazione e internet, non li curassimo affatto, i confini, e sbeffeggiassimo quei trogloditi degli avi nostri certi delle 'magnifiche sorti e progressive' che stavamo interpretando sulla scena del mondo.
E, zac! eccoci di bel nuovo con la guerra mondiale alle porte-finestre e l'Ucraina dei nazistoni Azov sostenuta a spada tratta dagli Stranamore Nato e infiniti missili balistici di ultima generazione ed altre armi diaboliche fornite a tonnellate ai suicidi ucraini per titillare l'orso russo e spingerlo a premere il fatidico pulsante rosso del fuoco d'artificio megatonico.
E i 'propal' delle grida inconsulte e insulti e slogans imbecilli nelle piazze 'resistenti' sembrano curarsi di più di una guerra ricorrente e cronica tra Israele e i suoi nemici storici piuttosto di quella infame, stupidissima guerra per procura Nato europea che incombe sulle nostre teste e farà numeri di morti ammazzati di molto superiori a quelli di Hiroshima/Nagasaki e al massacro di Dresda insieme – stimato ad oltre 200.000 civili sotto un mare di bombe.
Correva l'anno di disgrazia massima...
p.s. Ricordiamoci che solo un vasto, clamoroso, voto a destra (il più possibile 'estrema', dal momento che la Meloni tende ad accreditarsi al centro con la Von del Leyen) alle prossime elezioni europee potrà mandare a casa i politici succubi alle politiche Nato degli Stranamore americani.
Un voto per la salvezza dell'umanità, un voto per le trattative di pace e lo stop alle forniture di armi all'Ucraina. Francesco è con noi: meglio la resa e trattative di pace piuttosto che milioni di morti e una guerra infinita.

 
 
 

Inni e peana di guerra.

Post n°3156 pubblicato il 27 Aprile 2024 da fedechiara
 

Inni 'giusti' e sipari che si chiudono. - 26 apriel 2022

L'abbiamo scelto davvero giusto il nostro inno nazionale. Risorgimentale e incomprensibile ai più che ne ignorano la storia e il contesto della sua redazione, contiene un distico quanto mai presente e attuale: '...siam pronti alla morte'.
Ma lo siamo davvero, o la totalità dei miserabili partiti di s-governo (nessuno escluso) che hanno votato l'invotabile delle armi all'Ucraina e il parallelo riarmo degli arsenali Nato ci ha trascinato in massa in quella landa desolata di Giosafatte degli interventismi cialtroni e un tanto al chilo che si auto alimentano della loro propria demenza verbale – e stiamo come le foglie d'autunno precariamente appese al picciolo che le sospende tra la rigogliosa vita verde che è stata e l'inevitabile caduta?
E guardiamo dall'alto in basso delle nostre vite precarie di foglie moriture lo scorrere degli eventi bellici - curiosi del momento in cui finalmente qualcuno si presenterà sul proscenio del teatro dei folli che si recita con una proposta di pace forte e risolutiva – che riconosca le ragioni del vincitore (come in tutte le guerre trascorse) e l'evidenza di una redistribuzione dei territori contesi e una salvifica cintura di stati neutrali intorno ai confini della Russia, ma osserviamo, invece, la coazione a ripetere, tipica dei pazzi, del coro Nato in sottofondo che declama il suo mortifero 'crescendo':
'Armi all'Ucraina, morte all'invasore!'
Che, detto da degli invasati armati fino ai denti, costringe il rumorista del teatro e lo scenografo a farci ascoltare il finale del rombo spaventoso delle prossime esplosioni termonucleari che accendono lo schermo con un immenso fungo di luce e l'improvviso buio che ne segue.
Silenzio in sala. Siam pronti alla morte. Sipario.
Prossimamente sui nostri schermi (moltiplicate per cento e oltre).
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Editoriali da mandare a memoria e da leggere nelle scuole di ogni ordine e grado.

Post n°3155 pubblicato il 26 Aprile 2024 da fedechiara
 

Un editoriale da mandare a memoria e affiggere sui cantoni delle vie e delle piazze. Claudio Velardi scrisse:
(...) Perchè ognuno di noi fa fatica a prendere atto che il mondo cambia ogni giorno (è questa la sua meraviglia), costringendoci a modificare punti di vista e a smentire noi stessi, a tenere in movimento e in allenamento il cervello.
Vera, oppure no, la frase attribuita ad Albert Einstein: 'La memoria è l'intelligenza degli idioti.' mi sembra fulminante nella sua verità. (...)
Leggetevi l'articolo per intero - è una rara pagina di sensatezza in tanta imbecillità lasciata libera di ferire nel corso delle belluine cose che leggiamo in cronaca il 26 di aprile, dopo i nefasti di scontri, insulti ed altre infiammazioni neuroniche dei manifestanti 'antifa'.

 
 
 

La Resistenza-Zelig degli Infiammati cronici e recidivi.

Post n°3154 pubblicato il 26 Aprile 2024 da fedechiara
 

I cattivi maestri di una Resistenza piegata alla 'narrativa di guerra'. 25 aprile 2022

Dunque (conclusivo). Ti svegli una mattina di domenica ('mi sono svegliato una mattina...') e l'invasor di turno da vituperare è quello stesso di Stalingrado e della scoperta dei campi di concentramento in corso di avanzata, ma il compito che si è dato l'odierno 'invasore' è lo stesso di ieri: 'denazificare' una nazione confinante ieri satellite fedele, ma oggi schierata con il nemico storico occidentale - e armi a tonnellate e soldi a palate da oltreoceano e dall'Europa succube per farne l'ennesimo baluardo della 'cintura difensiva' (sic) Nato.
Ditemi voi quale 25 aprile vorrete celebrare – con un presidente a vita schierato politicamente con gli stolti maggiorenti Nato bellicisti ad oltranza e un presidente del consiglio drago che aspira (dicono) a diventarne il prossimo segretario plenipotenziario.
E vanno a farsi benedire nel letamaio della Storia tutte le rappresentazioni improbabili e vetuste di quella poveretta che invocava il partigiano di '...portami via, che mi sembra di morir.'
Già, perché non è più questione di libertà chiare e solari (defending freedom, scrivono gli Ucraini, resistenti a modo loro) e dei 'boys' multietnici con il chewing gum in bocca e la cioccolata da regalare agli scugnizzi e il 'rock and roll' nelle sale diroccate - che sbarcavano ad Anzio e in Sicilia acclamati dal popolo dei voltagabbana - bensì di una nazione confinante con il 'nemico storico russo' in cui si è 'importata la democrazia' americana al modo dei paesi arabi (leggi C.i.a. nei 'fatti di Maidan'), ma che qui ha attecchito benissimo grazie alla collaborazione fattiva dei fieri nazistoni del 'battaglione Azov', di cui alle note efferatezze e belluinità commesse nella 'guerra del Donbass' di otto anni fa.
E 'festeggiare' il 25 aprile con questi po' po' di aggiustamenti storici partigiani a spanne (nel senso della vigliacca 'partigianeria' di post moderna fazione e partito preso) è davvero impresa ardua e da non capirci più niente della Storia che ci dovrebbe essere 'magistra', ma è, invece, cattivissima maestra, al pari con quelle figure istituzionali che straparlano e a sproposito di una Resistenza somigliante a quella presente dell'Ucraina - e mandano armi a tonnellate e soldi a palate al fine di continuare la guerra per procura Nato ad alto rischio di prossime esplosioni termonucleari.
I cattivi maestri sono tra noi, s-governanti di grido al vertice delle istituzioni, ahinoi.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO
VAUROSENESI.IT
“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO
“Ucraina: le maschere della rivoluzione” — 2016 (sub-ITA) VIDEO

 
 
 

Infiammazioni antibiotico resistenti.

Post n°3153 pubblicato il 26 Aprile 2024 da fedechiara
 

Di infiammazioni e distinzioni. - 25 aprile 2016

Appartengo alla generazione degli Infiammati – che viene da 'fiamma' e quindi passione e fuoco di partecipazione e fazione politica e i nefasti furori conseguenti. Peccati di gioventù che l'età senile tempera e riscatta con le riflessioni pacate e con più larga inseminazione di 'ragione' che fronteggia il 'sentimento' ormai lontano negli anni.
Gridavamo nei cortei, 'Il 25 Aprile è nata una p....... e l'hanno nominata Democrazia Cristiana' e avevamo torto, oggi lo so, perché tutto il malaffare e il mal agire pubblico e lo s-governo e gli scandali e le ruberie che hanno distrutto quel pachiderma politico (e, oggi, il suo erede Forza Italia: grandioso esempio della 'Storia che si ripete in farsa') non giustificavano un'invettiva così rabbiosa e il malanimo e il furore che hanno portato, poi, agli 'anni di piombo' e al terrorismo delle Brigate rosse.
La Democrazia Cristiana fu anche un grande partito di popolo. Popolo moderato, è vero, - e sappiamo dalle attente letture della cronaca che si mutava in Storia quanto male abbia fatto all'Italia il 'moderatismo' usato come scudo politico e clava contro l'altro polo della storia d'Italia: il polo social-comunista - lungamente escluso dal potere e per questo logorato, come lo coglionava l'Andreotti-belzebù, buonanima, e affermava: 'Il potere logora chi non ce l'ha.'
E quella pacatezza della ragione che l'età coltiva mi portava a notare, - ascoltando l'intervento di un vecchio 'partigiano' non pentito a 'Primapagina' che paragonava i fatti della Resistenza alle 'nuove resistenze' di oggi, id est schierarsi con gli infiammati 'no borders' nostrani e lanciare anatemi e frasi ingiuriose contro gli austriaci 'fascisti', a sentir lui, che chiudono il Brennero all'ondata di tsunami immigratoria che, per decenni, noi italiani non abbiamo saputo/voluto governare e l'abbiamo lasciata tracimare a nord delle Alpi – quella pacatezza della ragione, dicevo, mi fa notare lo 's-ragionamento' e l'invettiva cretina del radio-ascoltatore che lo stesso Sansonetti, il conduttore della trasmissione, stigmatizzava e rimandava al mittente.
Perché 'misiar 'e verze' della Storia è sempre un'operazione idiota e di neuroni rattrappiti nei loro angoli e nicchie encefaliche mai scopate e lavate; e dire 'fascisti' agli austriaci e a tutti gli altri popoli che hanno chiuso le frontiere - per le ovvie ragioni degli altissimi numeri di migranti che si muta in 'onda di tsunami' capace di travolgere le economie e i faticosi equilibri sociali, (come si è mostrato nelle famigerate 'banlieues' parigine dei 'foreign fighters' radicalizzati sul web' e nel famigerato quartiere islamico di Moellenbeck che offriva covi protetti e complicità ai terroristi assassini) – è stupidaggine antica che non sa coniugare le evidenze dei fatti e le necessarie distinzioni e antepone le ruggini del sentimento antico di fazione politica alle clarità della ragione, che pure ha ispirato le sinistra giacobina delle origini - la Dea Ragione che studiavamo sui banchi di scuola.
Che il 25 aprile vi sia giorno ragionevole e sereno, oh popolo di infiammati buonisti e partigiani immaginari tuttora adusi alle vetuste e inutili invettive.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
Successivi »
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963