Nebbie e dintorni

Prima del 'mondo al contrario' del generale Vannacci c'è stato il 'Mondo in mi settima', una canzone non eccelsa di Adriano Celentano che lamentava la mancanza di giusti nel mondo.

Ma nel lasso di tempo (oltre 50 anni) che divide le due lamentazioni, e i relativi auspici di ritorno ad un mondo giusto e buono e che torni a girare sui suoi cardini opportunamente oliati, l'entropia del pianeta e le male azioni della malvagia specie colonizzatrice che siamo sono aumentate a dismisura. E se la tecnologia digitale suggerisce l'idea di un 'progresso' (le magnifiche sorti e progressive), il ritorno alle guerre ed ai confini ed ai nazionalismi assassini ci fa constatare che è il passo del gambero che abbiamo, invece, adottato nel nostro apparente progredire; un passo avanti e due indietro.

E sembra che la Storia non sia magistra di nulla, a ben vedere, e il progresso dell'umanità dalle caverne alle astronavi avviene con il parallelo sbudellarci nelle guerre dei cent'anni tra l'Occidente e la Russia e i genocidi l'un contro l'altro armati degli ebrei e dei palestinesi.

E la scienza, apparentemente neutra e super partes, non ha un consesso di saggi da offrirci (contavamo su Einstein, ma è morto, ahinoi, regalandoci le sue magiche equazioni) a cui riconoscere il ruolo di supremi giudici di tanto ingovernabile caos e che sappiano 'indicare la via e la verità' alla vita degli umani che stentano ad 'uscire a riveder le stelle'.

E nella rassegna-stampa quotidiana di ogni nuovo mattino fatico a trovare il bandolo dell'intricata matassa – e la guerra la fa ognora da padrona con l'aggiunta delle mille piccole demenze quotidiane diffuse, tipo quella tale che seguiva la 'banda del martello' sedicente anti fascista e girava l'Europa martellando il cranio agli odiati 'nazifascisti', ma 'in modo leggero' (sic).

Ci resta il conforto (è un conforto?) di sapere che anche nei peggiori conflitti bellici si rivela il passo in avanti della scienza e delle tecnologie annesse. Alla fine delle seconda guerra mondiale fu lo spaventoso fungo termonucleare su Hiroshima e Nagasaki a segnare la fine di un'epoca maledetta di nazionalismi assassini e della seconda guerra mondiale dei milioni di morti ammazzati.

Oggi è la tecnologia dei droni e dei missili balistici di ultima generazione e delle bombe 'intelligenti' (lo sono?) a farci fare il 'piccolo passo avanti dell'umanità' che applicheremo ai razzi dei satelliti e delle 'macchine di Neuman' dell'umana conquista del cosmo.

E' una soddisfazione. Pagata a carissimo prezzo, ma una soddisfazione.