Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 20/02/2024

Realtà aumentate.

Post n°3024 pubblicato il 20 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Narrazioni consolidate e tastiere. 20 febbraio 2022
E dire che ci avevo creduto. Trovavo convincente e credibile che la postura 'uomo-sedia-tastiera' del quotidiano cazzeggiare che facciamo nel computer di casa, propostaci dal professor Baricco nel suo libro 'the Game', avesse pensionato la più faticosa/sanguinosa postura 'uomo-spada-cavallo' d'antan – che, aggiornata, diventa 'uomo-tastiera-missilecheparte' dal drone armato che aleggia sopra le linee nemiche.
Insomma la realtà aumentata dell'Oltremondo virtuale, le 'second lifes' virtuali, per stare a quei suoi mirabili vaneggiamenti professorali, ci avrebbero messo al riparo dall'ossessione per i confini che ha caratterizzato il Novecento, maledetto 'secolo breve' di ben due guerre mondiali a campate di vent'anni o poco più.
Invece torniamo a bomba – e non nel confortante senso metaforico che conosciamo, bensì nelle immagini televisive di quel che accade nel Donbass, conteso tra Ucraina e Russia, che raccontano di due soldati uccisi e di un attentato alla vita di un ministro della repubblica di una tranquilla escalation militare dagli esiti quasi scontati. Guerra. Ossessione per i confini. Ritorno alle posture aggressive dell'uomo nemico di un altro uomo e deciso a combatterlo, annichilirlo, prendersi il suo territorio e le sue ricchezze.
E buonanotte alla salvifica 'realtà aumentata' del computer-giocattolo del mitico Game.
Ossessione per i confini che fa seguito ai muri di filo spinato che si sono eretti e si erigono in Polonia ed in Ungheria alla facciaccia del salvifico mondo globale predicato dalle sinistre di s-governo come un Bengodi di futuri affratellamenti e travasi di vasi comunicanti tra miseria e ricchezza, tra il terzo e quarto mondo e l'Occidente colpevole di capitalismi rapinosi e di guerre per rapina (petrolio e silicio).
E, abbandonati i sogni e i giochi di futuro (the Game) tocca tornare alle tristi considerazioni noventesche dei confini difesi con le unghie e con i denti, pena il collassare delle economie e la corruzione della civitas sotto l'urto dei milioni di migranti che si incolonnano alle frontiere del Messico e dell'Ungheria/Polonia e della Turchia – e il 'troppo che stroppia' che pretende riconoscimento di umanità e di pietas, ma osta il 'grano salis' delle limitate risorse a disposizione e di quanto siamo disposti a sacrificare di ciò che abbiamo costruito in faticosi decenni di fragile sviluppo economico.
E l'esempio di coloro, santi subito, che si prendono in casa i profughi (welcome refugees) e li sfamano e li introducono nel sogno di un futuro di sviluppo condiviso non ci pare un buon esempio da condividere a milioni perché è estensione caritativa di dubbia efficacia economica e la 'natura umana' di predazioni e di fratelli-coltelli (Caino e Abele) che abbiamo alle spalle è narrazione di gran lunga più forte e consolidata.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Gente svanita ancora in servizio.

Post n°3023 pubblicato il 20 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Ma che sorpresa, presidente! 20 febbraio 2023

Visita a sorpresa di Biden a Kiev. Il mondo è in affanno: che cosa ha mosso il vecchio Biden in questo suo viaggio improvviso, quale report preoccupante del Pentagono e dell'intelligence americana e/o Nato?
Forse che la Bomba-armageddon è più vicina e la Russia, disperata per la vittoria a causa dei continui, maledetti armamenti Nato al nemico ucraino, ha dato segnali di prossimo lancio di testate termonucleari sul teatro di guerra?
Alcuni fogli di stampa, embedded a Zelensky e alla sua narrativa di prossima vittoria, riferiscono di nuovi armamenti micidiali presto forniti, ma per quello non serviva un viaggio improvviso del presidente americano con grande enfasi di stampa.
Ci sarebbe anche l'ipotesi a rovescio, estrema, di un avviso ultimativo a Zelensky e 'di persona' di non tirare troppo la corda e accettare l'idea di sedersi ad un tavolo di pace, sapendo in partenza che il Donbass e gli altri territori in mano russa sono perduti per sempre. A suffragare tale ipotesi sono i 'boatos' sulle armi che la Cina si appresterebbe a consegnare alla Russia per accelerare la vittoria sul campo. Apriti cielo!
Insomma, siamo alle solite, alla guerra mediatica delle grandi balle giornalistiche occidentali – una guerra inconcludente e i suoi attori in perenne affanno che ci rifilano il quadretto elegiaco degli eroici ucraini resistenti e vittime inermi di orrendi crimini di guerra (ma mai una volta che ci ragguaglino sugli opposti, verosimili crimini di guerra degli ucraini).
Beh, faccia buon viaggio, presidente, e si goda l'accoglienza e il tappeto rosso e gli inchini ripetuti dei suoi patrocinati.
La guerra, quella vera, è un'altra cosa. Alla fin della tenzone si conteranno i morti, feriti, dispersi di entrambe le parti e saranno gli storici e non i giornalisti embedded di parte occidentale a raccontarci i veri fatti e gli eventi.

 
 
 

No ai genocidi (ogni e tutti i genocidi all over the world).

Post n°3022 pubblicato il 20 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Se volete un facile plauso andate in televisione e dite 'No al genocidio.' con aria afflitta, ma con ferma, seppure sciocca determinazione. Se avrete fortuna, il genocidio cesserà d'incanto e le armi si taceranno e i contendenti, illuminati sul campo di battaglia come in quel di Damasco, getteranno le armi e si abbracceranno e comincerà un'era di pace e di progresso civile in terra di Palestina (l'amen finale non è obbligatorio).
E' una espressione efficace quel vostro no, una espressione forte: colpisce dritto il 'Manipura', il chacra del fuoco dei deboli di spirito, e quello delle vecchiette e delle molte casalinghe disperate - nonché quello dei buonisti di ogni causa persa di questo nostro mondo prodigo di misericordia un tanto al chilo.
Poi, una volta pronunciato il vostro mantra, godetevi l'effetto mediatico e pensate ad altro del vostro quotidiano – il vostro grande gesto l'avete mostrato al mondo e tanto vi basti. Qualcos'altro succederà sul pianeta Terra in perenne subbuglio.
Non vi soffermate a chiedervi se quella cosa lì, il preteso genocidio, sia il portato di una guerra feroce in un luogo infelicissimo del mondo dove i nemici di Israele, per decenni, hanno costruito il gruviera dei famigerati tunnels - trincee ipogee della loro spietata guerra terroristica – e lanciano i loro razzi offensivi dall'interno delle case di civile abitazione e nascondono le loro armi nelle scuole e negli ospedali, non fate questa fatica.
La vostra mente fragile potrebbe spalancare le porte al dubbio sistemico e ne sareste travolti e capireste che quel genere di guerra è maledetta perché non si possono stanare i terroristi da quei cunicoli maledetti se non a suon di missili e bombe e le bombe e i missili e i droni, per la loro natura distruttiva, hanno diametri di esplosione parecchio vasti e il contesto urbano di Gaza city e delle altre città è di viuzze lunghe e strette e alte case che le fiancheggiano e che si sbriciolano di conseguenza.
Ma questo è un aspetto tecnico, solitamente affidato agli uffici studi dei generali di stato maggiore che non si occupano dei vani 'verba' e delle vuote formule della politica e si preoccupano di condurre un'azione di guerra efficace negli scopi di distruzione del nemico e di salvare le vite dei soldati impegnati nelle battaglie casa per casa e viuzza per viuzza.
Ma 'no al genocidio' va bene, una volta dimostrato l'arduo assunto. No a tutti i genocidi all over the world.
E' una bandiera che sventoliamo volentieri – seppure con il dubbio che l'esorcismo verbale funzioni e convinca i contendenti a smettere le armi.
Anche in Ucraina, magari - gridiamolo in coro fuori dai video dei talk show e sui giornali ai folli Stranamore d'Oltreatlantico che quella guerra foraggiano e ai loro servi sciocchi europei al seguito.

 
 
 
 
 

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