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« Le nostre vite metaforiche.Gente svanita ancora in ... »

No ai genocidi (ogni e tutti i genocidi all over the world).

Post n°3022 pubblicato il 20 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Se volete un facile plauso andate in televisione e dite 'No al genocidio.' con aria afflitta, ma con ferma, seppure sciocca determinazione. Se avrete fortuna, il genocidio cesserà d'incanto e le armi si taceranno e i contendenti, illuminati sul campo di battaglia come in quel di Damasco, getteranno le armi e si abbracceranno e comincerà un'era di pace e di progresso civile in terra di Palestina (l'amen finale non è obbligatorio).
E' una espressione efficace quel vostro no, una espressione forte: colpisce dritto il 'Manipura', il chacra del fuoco dei deboli di spirito, e quello delle vecchiette e delle molte casalinghe disperate - nonché quello dei buonisti di ogni causa persa di questo nostro mondo prodigo di misericordia un tanto al chilo.
Poi, una volta pronunciato il vostro mantra, godetevi l'effetto mediatico e pensate ad altro del vostro quotidiano – il vostro grande gesto l'avete mostrato al mondo e tanto vi basti. Qualcos'altro succederà sul pianeta Terra in perenne subbuglio.
Non vi soffermate a chiedervi se quella cosa lì, il preteso genocidio, sia il portato di una guerra feroce in un luogo infelicissimo del mondo dove i nemici di Israele, per decenni, hanno costruito il gruviera dei famigerati tunnels - trincee ipogee della loro spietata guerra terroristica – e lanciano i loro razzi offensivi dall'interno delle case di civile abitazione e nascondono le loro armi nelle scuole e negli ospedali, non fate questa fatica.
La vostra mente fragile potrebbe spalancare le porte al dubbio sistemico e ne sareste travolti e capireste che quel genere di guerra è maledetta perché non si possono stanare i terroristi da quei cunicoli maledetti se non a suon di missili e bombe e le bombe e i missili e i droni, per la loro natura distruttiva, hanno diametri di esplosione parecchio vasti e il contesto urbano di Gaza city e delle altre città è di viuzze lunghe e strette e alte case che le fiancheggiano e che si sbriciolano di conseguenza.
Ma questo è un aspetto tecnico, solitamente affidato agli uffici studi dei generali di stato maggiore che non si occupano dei vani 'verba' e delle vuote formule della politica e si preoccupano di condurre un'azione di guerra efficace negli scopi di distruzione del nemico e di salvare le vite dei soldati impegnati nelle battaglie casa per casa e viuzza per viuzza.
Ma 'no al genocidio' va bene, una volta dimostrato l'arduo assunto. No a tutti i genocidi all over the world.
E' una bandiera che sventoliamo volentieri – seppure con il dubbio che l'esorcismo verbale funzioni e convinca i contendenti a smettere le armi.
Anche in Ucraina, magari - gridiamolo in coro fuori dai video dei talk show e sui giornali ai folli Stranamore d'Oltreatlantico che quella guerra foraggiano e ai loro servi sciocchi europei al seguito.

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