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Messaggi del 29/01/2024

Kafka in divisa.

Post n°2984 pubblicato il 29 Gennaio 2024 da fedechiara
 

Alzarsi la mattina e leggere titoli di questo genere. https://www.msn.com/.../chiamata-alle-armi.../ar-BB1hoiS9...
Non è il mondo al contrario del noto generale è di più e peggio. E' il mondo allo sbando, la follia che si maschera di unica realtà condivisa, le coglionate spacciate per notizie credibili, l'imbecillità al potere. E' l'insetto immondo di Kafka che non si sorprende né si spaventa più per il suo aspetto mostruoso, bensì cambia il corso del racconto e prende a zampettare sul pavimento certo di essere in buona compagnia e di incontrare solo i suoi simili - sola specie sopravvissuta al suo risveglio in un mondo nuovo. Il mondo della guerra che ci prospetta gli arruolamenti prossimi venturi.
E vi si accoda un ministro della Difesa che, inopinatamente, si trasforma in ministro della Guerra e parla di 10.000 riservisti da arruolare perché l'idea della guerra possibile non è più peregrina, bensì è 'nelle cose' e non possiamo far altro che prenderne atto e abituarci all'idea di mandare i figli al fronte ad uccidere e ad essere uccisi.
E abbiamo, invece, lo splendido esempio, giusto di là dei monti e delle vallate della Lombardia e del Piemonte di uno stato, la Svizzera, che sopravvive impavida e serenissima e sovrana a questa temperie di follia imperante e il suo neutralismo secolare dovrebbe essere esempio luminoso a quell'Europa di folli paesi filo Nato che 'andava per lottare ed era morta', come scrive il poeta.
Fuori l'Italia dalla Nato, fuori la Nato dall'Italia. La nave corazzata dei folli si deve fermare e il suo equipaggio deve ribellarsi ai pazzi comandanti Stranamore e imprigionarli nelle stive o imbarcarli in una scialuppa da lasciare in mare aperto.
A giugno si vota. Il miracolo di un'altra Europa con meno insensati al parlamento europeo è possibile. A voi la parola decisiva, elettori ed elettrici.

 
 
 

Minuetti d'antan. Come eravamo.

Post n°2983 pubblicato il 29 Gennaio 2024 da fedechiara
 

I minuetti istituzionali e la sostanza delle cose politiche. 29 gennaio 2021

Che i padri costituzionali abbiano preso una colossale cantonata quando definirono i perimetri della nostra 'democrazia parlamentare' è documentato in modo nettissimo dallo svolgimento da 'contraddanza e minuetto', con e senza inchini obbligati e scappellamenti piumati al padrone di casa, ad ogni giro di consultazione quirinalizia.
Perfino peggio di quanto avveniva ai tempi del 'pentapartito con appoggio esterno' e/o delle mitiche 'convergenze parallele' di Moro e associati, che Dio li abbia in gloria.
E la sostanza delle politiche cose ce l'ha, con gran dovizia di parole al vento, raccontata Renzi Matteo, che della crisi è il dominus e dà le carte dell'appassionante poker ed è maestro di bluff.
Si è defilato, il Matteo e la sua creatura politica 'Italia Viva' (sic), ponendo sul tavolo la mano pesante di: 'Delega ai Servizi segreti', No alla fine della prescrizione di Bonafede, Recovery fund aperto a tutti i nostri suggerimenti e richiesta all'Europa di adire il meccanismo europeo di stabilità per le note vicende della pandemia.
Un full difficilmente aggirabile dagli altri attori politici di maggioranza.
E se già il vis-Conte dimezzato ha ceduto sulla delega ai servizi e sul recovery fund appare impossibile il cedimento del movimento 5 stelle, partito di maggioranza della coalizione, sulla riforma giudiziaria del Bonafede e l'accesso al m.e.s.
Pena la perdita di ogni credibilità presso i pochi elettori che gli rimangono.
E se l'ho capito io, va da sè che il Mattarella e i suoi tecnici e i costituzionalisti di grido in seduta permanente hanno chiaro che da lì non ci si schioda. O sbraca il movimento 5 stelle scendendo nei sondaggi a una sola cifra (sotto il nove, per intenderci) o si va ad elezioni anticipate e muoia il Renzi con tutta l'Italia (viva?) al seguito.
Perciò la domanda che sorge spontanea é: 'Che senso ha, egregio presidente, fare un secondo e un terzo giro di opinioni e minuetti con quei personaggi in cerca di autore che si denominano 'segretari di partito'? Che senso ha un 'mandato esplorativo' al Fico che sente il Conte, che sente il Renzi, che sente la Bonino e il Zingaretti e i 'costruttori' (sic) che al mercato (delle vacche) qualcuno mandò?
Una chiara risposta al popolo sovrano sarebbe gradita.
LASTAMPA.IT
“No a veti su Renzi”: scoppia il caos nei 5Stelle. Di Battista: “Il Movimento cambia linea? Arrivederci”

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Canzonette e comiche.

Post n°2982 pubblicato il 29 Gennaio 2024 da fedechiara
 

Sono solo canzonette. - 29 gennaio 2023

Finiremo per derubricare anche la guerra di Ucraina a commovente canzonetta ('Sono solo canzonette' ci ammoniva Bennato) dopo l'intervento del comico Zelensky a Sanremo?
La domanda è cogente ed è bene che ne siano informati i responsabili del Grande Evento che ogni anno a Febbraio cancella d'emblè ogni altro minore.
D'altronde non è la prima volta che qualcuno degli astanti a ascoltanti e votanti la rassegna a premi veniva informato su quel palco dell'esistenza di una guerra sporca – e toccò a Morandi, se ben ricordo, commuovere gli ignari che un tale, un suo amico americano, era stato costretto ad abbandonare la chitarra e ad imbracciare il mitra che faceva: 'Tatatatata – tatatatata...' come accattivante ritornello fatale.
E giù applausi e lacrime tra le signore.
Anche quella, peraltro, era una guerra americana, una guerra santa contro il comunismo – bestia nera di ogni amministrazione d'oltre atlantico – e finì come sapete: con gli americani non 'sugli scudi' (si diceva di chi, anticamente, moriva con onore) bensì chiusi nei sacchi neri che tornavano a migliaia in patria a riempire di croci i cimiteri di guerra e le lapidi con i nomi dei caduti contro voglia.
Preclaro esempio che non sempre 'chi per la patria muor vissuto è assai', come pretende la ridicola retorica patriottarda.
E quest'altra guerra americana, combattuta dagli eroi (sic) ucraini per procura Nato, ben foraggiati di armamenti micidiali che Europa e America spediscono a tamburo e controffensiva battente, troverà anch'essa retorici echi musicali in una qualche canzonetta in gara?
Se no, sarà stata dura per i compositori rinunciare ad una facile commozione che garantisce dieci punti in più nella classifica generale e il minimo di un milione di voti 'da casa'.
Una guerra santa, questa di Ucraina, a sentire gli Stranamore americani del Pentagono con in testa Biden-lo-Svanito, non meno di quanto lo è stata la guerra del Vietnam contro il maledetto comunismo vincente di Ho Chi Minh, ma stavolta è santa la democrazia ucraina – da difendersi fino all'ultimo soldato e all'ultimo missile e con il rischio che gli ultimi fuochi d'artificio siano a testata multipla termonucleare.
Una guerra 'per la democrazia' (ri-sic) di una organizzazione militare nata dopo la seconda guerra mondiale che fa carte false per cingere un assedio mortale tutto intorno allo storico nemico russo (la maledetta costruzione mentale del 'nemico' a prescindere, malgrado il comunismo colà sia morto e sepolto) e trascura di informare il mondo che i fatti di piazza Maidan che hanno promosso in Occidente quella pretesa democrazia sono tutt'altro che un luminoso esempio di volontà popolare acclarata (vedi il bel documentario annesso 'La maschere della rivoluzione').
E Zelensky avrà facile gioco, con tutta la stampa americana ed europea embedded ai filo Nato di una guerra che più faziosamente mediatica non si può, a piangere le lacrime di coccodrillo della vittima azzannata, ma qualcuno della libera stampa (esiste ancora?) dovrebbe fargli il controcanto subito dopo e raccontare la storia degli otto anni di guerra nel Donbass: con i nazistoni ucraini Azov intenti all'opera di macellazione e i 15000 morti denunciati di suoi cittadini russofoni che chiedevano rispetto per la loro diversa appartenenza politica e culturale - e gli 'accordi di Minsk' sempre disattesi dall'Ucraina che si faceva forte dell'appoggio dichiarato e garantito dai maledetti Stranamore di Oltreatlantico che non si peritano di farci correre il rischio di un olocausto termonucleare.
Correva l'anno...
"Le maschere della rivoluzione" è un film documentario realizzato dal giornalista francese Paul Moreria. Un documentario eccezionale, che scuote le coscienze e che denuncia l'orrore che realmente si cela dietro la finta rivoluzione del maidan ucraino.

 
 
 
 
 

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