Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 25/01/2024

L'Amore che salva.

Post n°2977 pubblicato il 25 Gennaio 2024 da fedechiara
 

The end e lacrimuccia. 23 gennaio 2021

'Nessuno si salva da solo' non è film da brividoni, malgrado le sue cinque nomination al tempo della sua uscita (tre ai 'David' e due ai 'Nastri d'argento').
E' un film sul prima e sul dopo di un amore grande - e la tristezza sgorga lenta come sangue venoso ad ogni scena alterna del 'dopo' che racconta le mutazioni (inevitabili?) e le cattiverie dei due coniugi nel loro scivolare lungo la china della perdita senza trovare alcun appiglio che li freni e li salvi.
'Salvare': è questo il punto di forza del titolo e l'assunto. Ma è solo la brillante trovata della scrittrice e sceneggiatrice – un titolo ad effetto che, nel finale, ci lascia col dubbio se davvero vi sarà salvezza per i due giovani coniugi, dopo tanto incrudelire su se stessi e sui figli, o se trionferà la fragile nostalgia del ritorno sottesa.
Dubbio consolatorio, a giudicare dalle statistiche sui matrimoni dalle solenni, commoventi promesse spessissimo infrante. La natura tende alle ri-creazioni a ciclo continuo piuttosto che alle salvazioni: primavera, estate, autunno, inverno. Si nasce, si cresce, si declina, si muore.
'Salvazione' è parola religiosa, invece. La invochiamo nell'incontro fatale con la malattia che introduce all'idea di morte. Salvarsi la vita e/o salvare l'anima – quel misterioso alito immortale che levita nell'aria fuori dai corpi freddi, trasportato dai venti chissà dove.
Ma è il 'da soli' della seconda parte del titolo che mi intriga. Significa che 'mal comune è mezzo gaudio'? O che l'umanità è un corpo sociale che produce le mirabilie della medicina e della farmacologia e i miracolosi vaccini che tagliano le gambe alle pandemie?
Ma, nel film, nessuno sembra dare una mano ai due coniugi in caduta libera, a parte il cameo del Vecchioni malato di cancro che li invita a pregare per lui, e non esiste vaccino che li salvi dal deteriorarsi dei rapporti interpersonali e dagli adulteri conseguenti. E il finale, enigmatico, si chiude sul sorriso di lei alla finestra e lui che si allontana allegro in una piazza che ci pare una promessa di 'ritorno al futuro' e ci accontentiamo.
Un sorriso val bene una (pro)messa non pronunciata, bensì lasciata levitare. The end e lacrimuccia.
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Ife e miceli. L'Essere in testa.

Post n°2976 pubblicato il 25 Gennaio 2024 da fedechiara
 

Dove germogliano le ife. 24 gennaio 2021

Svegliarsi la mattina con l'Essere in testa. Essere o non essere è il dilemma di ogni mattina che Dio manda in Terra. 'Se sia più nobile armarsi di infinita pazienza e tollerare il cronico mal di schiena e le altre magagne dell'età maggiore o dire la vita prossima al suo inizio misterioso di sotterranea radice e non più sperare che si aggreghino le prodigiose ife e i miceli.'
Così Amleto, rivisitato e reincarnato sul bordo del letto.
E Amleto assonnato cede il passo a Zenone, al quale chiediamo ancora oggi dubitosi: 'Ma esattamente cosa volevi dire con: 'L'essere è e il non essere non è?' Che dopo la morte (il 'non essere') è l'impronunciabile, ma riposante, Nulla? O che tutto è 'essere' nel suo splendore di vita brulicante le sue forme diverse e niente può affermarsi al di fuori di esso/a?
E cosa raccomandare a chi si avventura nel viaggio più intrigante della sua vita e non riesce a immaginare un paesaggio che sia Uno che rappresenti l'Essere nel buio Aldilà che ci impaura?
Sono le 7 del mattino e ancora il Sole non dà segno di voler affacciarsi sull'orizzonte. Che faccio? Mi ridistendo e cambio sogno (la vita è sogno?) o apro il gas – con grande attenzione - e mi metto su il caffè?
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Giorgio il Canuto e Angela l'Austera.

Post n°2975 pubblicato il 25 Gennaio 2024 da fedechiara
 

Le narrazioni della Storia 24 / 01 / 2015
Ci riporta ad altri, più tempestosi e mitici, 'E' morto il re, viva il re!' le notizie della morte e del seppellimento austero e semplice del re dell'Arabia Saudita Abdullah e della successione -sempre misteriosa nei suoi esiti futuri- col fratellastro Salman Aziz al Saud.
Ma, forse, per uno storico capace di avvincere colle sue incursioni nei libri della Storia, l'epopea politica e personale di Abdullah non è meno interessante di quella di Elisabetta, - la grande regina baciata dalla fortuna che regnò per quarant'anni, giustiziò la cugina complottarda e vide affondare sulle sue coste l'invincibile Armada di Ferdinando il bigotto, grazie a un temporale formidabile e tempestivo e al fuoco delle navi incendiarie spalmate di pece.
E non sembra poca cosa, per il re Abdullah, l'aver dovuto fronteggiare l'undici settembre delle twin towers - con gli assassini di Al Qaeda coinvolti che erano, in maggioranza, sauditi -, né erano poca cosa le mene e le mire espansionistiche degli sciiti iraniani.
E anche in Grecia sembrano tornati i tempi tempestosi della grandi successioni reali, con Tsipras, l'aspirante al trono democratico, che, novello Alexandros (si vedrà quanto Mega), vuol dare l'assalto alla fortezza Europa dove regna Angela l'Austera, e detronizzarla e imporre il suo piano di Nuovo Sviluppo Economico che fa saltare i vincoli di bilancio – e il suo avversario Samaras lo accusa di essere l'ombra dei grandi dittatori comunisti della Nuova Politica Economica, la famigerata 'Nep' del grande Ilic Vladimir, che Dio lo abbia in gloria.
Ma anche da noi re Giorgio ha abdicato – e il suo 'grande elettore', Renzi, principe regnante in virtù di un 'colpo di palazzo' avallato da Giorgio, (famoso il suo detto: 'Enrico stai sereno' pronunciato pochi giorni prima dell'infame detronizzazione) si prepara a rifilarci il successore da par suo, colla politica machiavellica dei tre forni e un occhio rivolto alla sinistra interna che 'sarà leale', dice Bersani. E sarà un presidente dimezzato, che non dovrà dare ombra al principe regnante, chi vivrà vedrà.
Sinistra interna, quella del pd, imbelle e parolaia e che non ha capito niente della Storia dei complotti e degli inganni - e dei metodi furbeschi del nostro principe regnante, pronipote di Machiavelli che già fu a capo della carica, pardon, congiura dei 101 contro Prodi, all'epoca dell'incoronazione di Giorgio primo il Canuto.
E c'è ancora chi pensa che la Storia non sia narrazione affascinante come e meglio dei romanzi di Follet.

 
 
 
 
 

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