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Messaggi del 23/01/2024

PIANO PANDEMICO 2024-2028: SEMBRA SCRITTO DAGLI AMICI DI SPERANZA. FDI PROMETTONO MODIFICHE, MA CREDO SIA TUTTA FUFFA!

Post n°1743 pubblicato il 23 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr
 

Forse la sveglia al Governo e Fdi l'avranno data gli articoli de La Verità. O forse le grosse "sparate" di Conte e Speranza, che hanno gongolato per la bozza del piano pandemico 2024-2028 del Governo, girato sui media in questi giorni, che riesumano lockdown e dpcm. Sta di fatto che dal partito di Giorgia Meloni si sono alzate proteste e richieste di modifica.

Galeazzo Bignami, numero due del Mit, propone ad esempio di specificare che la serrata va concepita solo come "extrema ratio". E l’onorevole Ylenja Lucaselli invoca una revisione in Conferenza Stato-Regioni. Vi dico subito che sembra tutta una messa in scena, le parole di Bignami rappresentano un po' pochino, perchè pur prevedondola come estrema soluzione, il lockdown e i vaccini restano pur sempre concepiti come possibili misure da adottare. E questo è ancora più grave se torniamo con la memoria (oppure guardando questo video https://youtu.be/5MnwqKG2DIM?si=xvOC-nAFSEfW8TOF) a quel 22 OTTOBRE 2022, quando il neo eletto presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fece il suo discorso programmatico. Ma non ne parlerò adesso, lo farò alla fine di questo articolo, toccando punto per punto tutti gli eventi avvenuti dalla pubblicazione della bozza del piano pamdemico. Seguito quindi la mia disamina.

La questione del piano pandemico 2024-2028 aveva preso una brutta piega proprio in questi ultimi giorni, quando già domenica scorsa, dopo le critiche del giornale di Belpietro, un non meglio precisato «big» di Fratelli d’Italia aveva comunicato all’Agi il suo disappunto per il documento: «Sembra scritto dagli uomini di Speranza», alludendo ai passaggi che rispolverano lockdown e dpcm. L’imbarazzo di alcuni esponenti di maggioranza scaturisce anche dal fatto che i protagonisti dell’infausta era Covid, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e l’ex premier, Giuseppe Conte, hanno come accennato all'inizio, prontamente raccolto l’assist fornita dall'anteprima del provvedimento, per rivendicare la bontà del loro operato.

Ha aperto le danze l'ex ministro della Sanità: «Dire che c’è un piano pandemico di sinistra o di destra a me fa paura», s’è messo a pontificare in tv, da don Fabio Fazio, Roberto Speranza. «Il piano lo fanno gli scienziati che devono capire quali sono gli strumenti migliori per combattere una pandemia. Ed è giusto che al cambiare di un governo non ne vengano cambiati i punti fondamentali». Proprio la parte finale riguardo i punti fondamentali deve avere fatto girare le pale eoliche all'esponente di FdI. Tuttavia Speranza nelle parole del suo comizio dimentica che, quando l’Italia si trovò a fronteggiare l’emergenza coronavirus, il governo non adottò alcun piano pandemico: quello esistente infatti non era aggiornato (risaliva al 2006); e comunque fu messo nel cassetto, soppiantato da altri strumenti improvvisati, tipo le proiezioni sgangherate sull’andamento dell’epidemia stilate dalla Fondazione Kessler. Insomma, di «punti fondamentali» proprio non c’era manco l’ombra.

Alle parole di Speranza hanno fanno seguito quelle di Giuseppe Conte, sui social, che ha tirato una sberla alle «facce di bronzo» - come da lui indicate, ovvero, a Giorgia Meloni - che durante le fasi acute del Covid gli avevano rivolto «attacchi di ogni tipo». Ha gongolato poi per il «tempo galantuomo» e perché la sua «strategia» sarebbe stata ormai assorbita persino dal centrodestra. Era logico che, dinanzi a queste autocelebrazioni, nella maggioranza qualcuno fiutasse aria di autogol.

Qualche chiarimento ha accettato di darlo, a La Verità, Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastruttura ed esponente di punta di Fdi. A lui abbiamo domandato se ci siano margini per modificare la bozza del piano pandemico, prima dell’approvazione definitiva in Conferenza Stato-Regioni. «Ci devono essere», ha confermato Bignami. «Bisogna sottolineare che, col nostro approccio, il lockdown sarebbe soltanto l’extrema ratio, qualora falliscano tutti gli altri provvedimenti attuati per fermare la diffusione di un ipotetico virus. È una differenza sostanziale rispetto al metodo caotico di Conte e Speranza. Allora, Walter Ricciardi ammise che la serrata nazionale fu una misura “di cieca disperazione”. Ma a essa si fece ricorso perché, nel frattempo, la situazione era sfuggita di mano. Ora, la filosofia cambia: prima si adottano altri rimedi e solo in caso di loro fallimento si attiva questa specie di “opzione nucleare”».

A me questo comunque sembra pur sempre un autogol. La strategia anti Covid della Svezia è stata fin dall’inizio la più discussa e controversa: senza lockdown, con bar, ristoranti, negozi vari e spazi pubblici rimasti aperti, con l’implicito obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge, per garantire ai cittadini il massimo possibile di libertà e per salvaguardare – con le parole del governo – “jobs, businness and economy”. Tali obiettivi stati raggiunti, poichè la Svezia ha avuto meno morti rispetto ad esempio all'Italia, dove Conte e Speranza hanno chiuso tutto. Ma tant'è.

Questa gradualità di cui parla Bignami pnel testo stilato dagli esperti, non emerge proprio, benché il piano specifichi che le restrizioni devono essere «proporzionate sia alla probabilità sia all’entità dell’evento» e tenute in vigore «solamente lo stretto necessario». «Ecco», aggiunge Bignami, «quello che si potrebbe fare è precisare meglio tutte le fasi di risposta all’emergenza che andrebbero seguite, anche facendo riferimento alle disposizioni del Regolamento sanitario internazionale. D’altronde, qui si tratta di una bozza e le bozze servono a precisare e dettagliare. Infine, va tenuto conto che il piano pandemico detta le linee generali: ogni Regione, poi, dovrà redigerne uno proprio».

Le parole di Bignami sono veramente poco convincenti, perchè a me sembra che l'intenzione sia comunque di non stravolgere la bozza più di tanto ed alla fine approvarla così com'è. Secondo il numero due del Mit, tuttavia dalla sua intervista sembra voglia dire che non corriamo il rischio di assistere di nuovo all’abuso dei dpcm: «Conte li imponeva alla stregua di editti; per noi quello strumento è giuridicamente valido, purché sia subordinato a un passaggio parlamentare». Forse, anche questo aspetto merita di essere enucleato meglio nel piano pandemico. Giusto per evitare che qualcuno - non arrivi mai il giorno! - finga di aver frainteso...  Quanto al richiamo fideistico ai vaccini, considerati a prescindere «le misure preventive più efficaci», Bignami suggerisce di qualificare l’affermazione: «Essa vale, ovviamente, nel caso di vaccini debitamente testati, approvati dalle autorità competenti e di comprovata sicurezza; non se per dei farmaci sperimentali». Anche su questa materia, il documento potrebbe essere meno parco di delucidazioni. Comunque la volontà è sempre di ricorrere a dei vaccini mi pare di capire, sperimentali o no, sempre vaccini. Ma attualmente il piano vaccinale è fallito, gli italiani non si fidano più, la fiducia è venuta meno. 

Resta il tema del cortocircuito con la commissione parlamentare d’inchiesta. È bizzarro includere nel piano pandemico del Governo Meloni le misure che, in Aula, andrebbero sottoposte a una scrupolosa verifica, per stabilire se funzionano o non funzionano, se sono utili oppure inutili. È un approssimativa questa decisione.

Nell'articolo apparso su La Verità, il giornalista ne ha discusso con Ylenja Lucaselli, eletta alla Camera con Fratelli d’Italia. Lei - si legge -  è tra gli onorevoli che si sono spesi per dare vita all’organismo parlamentare. «È chiaro», ha spiegato, «che il piano pandemico non poteva aspettare il risultato dei lavori della commissione. È stato scritto dai tecnici, alcuni dei quali erano in carica già all’epoca del Covid. (Poi dicono che non è cero che lo hanno scritto gli amici di Conte e Speranza, potevano sceglierne degli altri). E contiene dei principi generali; la differenza la farà la maniera di metterli a terra. Dopodiché, il documento deve passare per la Conferenza Stato-Regioni e lì, inevitabilmente, si aprirà una riflessione sui punti da sottoporre a revisione».

Certo, bacchettare la manina dei burocrati serve fino a un certo punto: se il dicastero è pieno di funzionari di scuola Speranza, o se s’inceppa il sistema di trasmissione dell’indirizzo politico dall’ufficio del ministro a quello dei tecnici, spetta al governo rimediare.  Se questa è l’intenzione, ma le premesse sono poco incisive. «Sicuramente», si legge ancora sulla intervista de La Verità alla Lucaselli, «è un capitolo da aprire: il compito dei tecnici dovrebbe essere di tradurre in atti concreti la linea politica. Evidentemente, tanti anni di latitanza della politica hanno permesso loro di accrescere oltremisura la facoltà di compiere scelte autonome». 

Sì. Urge correre ai ripari. L’autorete e la brutta figura del Governo Meloni, però restano. Le linee guida del piano pandemico 2024-2028 a base di lockdown e vaccini, pure. Speranza e Conte hanno esultato, a ragione. Adesso posso riproporre i passaggi chiave fondamentali di quel discorso di cui ho parlato su in alto, eccolo: "25 OTTOBRE 2022  - Quella mattina fu pronunciato l'attesissimo primo discorso in Parlamento del neo premier Giorgia Meloni sul quale in serata si votò la fiducia arrivata con 235 voti favorevoli e 154 contrari. 

Meloni toccò moltissimi temi (vedi discorso integrale) ma non la sanità che è stata completamente assente nelle dichiarazioni programmatiche del neo presidente del Consiglio. 

Unico accenno indiretto alla sanità quello fatto verso la fine del suo intervento sulla gestione della pandemia Covid per la quale Meloni ha speso parole molto dure di critica all'operato dei Governi che l'hanno preceduta (anche se non ha fatto nomi) e in particolare contro quello che ha definito come "metodo che non replicheremo in nessun caso" anche qualora dovessimo trovarci di fronte a "nuove ondate o nuove pandemie".

“Di libertà - ha esordito Meloni - molto si è discusso in epoca di pandemia. Il COVID è entrato nelle nostre vite quasi tre anni fa e ha portato la morte di oltre 177 mila persone in Italia. Se siamo usciti al momento dall'emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell'abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane. A loro, ancora una volta, va la nostra gratitudine. E con loro il mio ringraziamento va ai lavoratori dei servizi essenziali, che non si sono mai fermati, e alla straordinaria realtà del nostro Terzo settore, rappresentante virtuoso di quei corpi intermedi che consideriamo vitali per la società”.

“Purtroppo - ha proseguito - non possiamo escludere una nuova ondata di COVID o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia, ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti. L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche; nonostante questo, è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa decisamente non ha funzionato e, dunque, voglio dire, fin d'ora, che non replicheremo in nessun caso quel modello”.

“L'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione in tutti gli ambiti e l'ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa. Soprattutto, se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a doverla dimostrare sono coloro che la chiedono”, ha aggiunto il premier che sul tema ha concluso sottolineando come “occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica: lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori”.

Adesso resta solo da vedere come reagiranno gli italiani, che mostrano di non avere più alcuna fiducia nelle scelte fatte sulla base dei vaccini. La campagna di vaccinazione 2024 è miseramente “fallita”, gli italiani hanno disertato in massa. Forse è per questo che Bill Gates ha fatto visita in questi giorni sia alla Meloni che al Capo di Stato Mattarella, forse, oltre che parlare di AI, per avere rassicurazioni sull'uso in futuro dei vaccini? (È lui che vorrebbe vaccinare perennemente la popolazione mondiale, è lui che finanzia con grosse cifre l'OMS). Temo che gli italiani, che nel frattempo hanno aperto gli occhi... eccome… prenderanno molto male tutta questa vicenda. E poi come la mettiamo con le parole pronunciate dal Premier, il 22 ottobre 2022, durante il discorso programmatico, al suo insediamento?

La partita quindi, non è ancora terminata. E come finirà? Lo scopriremo solo vivendo, cantava Lucio Battisti.

 

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