Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi del 19/01/2024

PIANO PANDEMICO DEL CENTRO-DESTRA 2024-2028: SEMBRA LO ABBIA SCRITTO SPERANZA!

Post n°1735 pubblicato il 19 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr
 

 

QUINDI NON È CAMBIATO NULLA? TANTO VALEVA TENERCI SPERANZA: NEL PIANO PANDEMICO DEL GOVERNO MELONI 2024-2028 RICOMPAIONO I LOCKDOWN E I DPCM.

Mentre la Corte dei diritti umani ammette il processo alla gestione dell’emergenza, il piano pandemico di Schillaci-Meloni per difenderci da un’eventuale altra pandemia, prevede i medesimi strumenti di quanto governava la feccia della politica italiana (PD, M5S, LEGA, ovvero governi Conte e Draghi): chiusure, dad, diktat e vaccini, buoni a prescindere. Una follia!

 

Ecco l’articolo dunque di ALESSANDRO RICO, tratto dalla edizione quotidiana di La Verità. Buona lettura.

Con il suo nuovo piano pandemico la destra riesuma lockdown e dpcm. Il documento, che andrà approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, prevede «restrizioni della libertà», inclusa la chiusura delle scuole. E si affida ancora ai vaccini, a priori, come la misura «più efficace».

 

Ci voleva il governo di centro-destra, quello del «mai più green pass»,quello della commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia, per riportare in auge i lockdown, le mascherine, il mantra dei vaccini e persino i dpcm di Giuseppe Conte. L’esecutivo, con la collaborazione degli enti sanitari e di alcuni delegati regionali, ha preparato il piano pandemico per il periodo 2024-2028. Il documento dovrà essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, ma è difficile immaginare che sarà modificato in maniera sostanziale. Eppure, una rimaneggiata la meriterebbe. Perché tutti i provvedimenti che i partiti dell’attuale maggioranza hanno contestato, quando a Palazzo Chigi c’erano l’avvocato di Volturara Appula e poi Mario Draghii (in questo caso, a opporsi a Mr Bce restò solo Fratelli d’Italia), vengono non soltanto assolti, ma addirittura riproposti.

Non ci credete? Allora guardate cosa c’è scritto a pagina 14: «Nel contrasto ad una pandemia, i vaccini rappresentano le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole». Ma come si fa ad affermare che i vaccini funzionano sempre e comunque, se nemmeno sono noti i patogeni che dovrebbero contrastare? Che scienza è, che metodo sperimentale è quello che presuppone l’ipotesi che dovrebbe invece dimostrare?

 

DÉJÀ VU

Scorrete il testo e diteci se questa non l’avevate già sentita: «La vaccinazione è caratterizzata da uno spiccato valore solidaristico, in quanto i singoli individui hanno la possibilità di apportare, attraverso la scelta di vaccinarsi, un contributo concreto volto alla protezione di sé stessi e, allo stesso tempo, della collettività, in particolare delle persone più fragili». È il ritornello dell’era Covid: vaccinatevi per tutelare i nonni e i malati. Un discorso che poteva pure valere, se i vaccini per il SarsCov-2 avessero schermato dall’infezione chi vi si sottoponeva. Non era così. Pertanto, l’ex premier Draghi raccontò due balle colossali: una, sostenendo che il passaporto verde, che attestava l’avvenuta profilassi, dava la «garanzia di trovarsi tra persone che non sono contagiose»; l’altra, rimproverando i renitenti, perché, se non ti vaccini, ti ammali, muori e fai morire. Almeno, il piano 2024-2028 ordina che la comunicazione delle campagne di inoculazione chiarisca «i limiti della vaccinazione».

 

LIMITARE I DIRITTI

Dopodiché, la bozza pronta a entrare a regime salta dalla padella alla brace. Ed evoca «limitazioni di altre libertà del singolo e della collettività», dei «diritti fondamentali dell’individuo», allo scopo di garantire la salute e la sopravvivenza stessa della comunità. Di nuovo: un ragionamento che filerebbe, se fosse dimostrato che sequestrare in casa la gente ferma i virus aerei e salva delle vite. Ma non è il caso delle misure citate dal piano pandemico: «Chiusura attività lavorative non essenziali, chiusura delle scuole, distanziamento fisico, limitazione degli assembramenti, limitazione degli spostamenti e uso di mascherine». Il ministro Orazio Schillaci fa sul serio? Ci abbiamo messo tre anni per provare che i lockdown sono inutili nonché dannosi, che la Dad è stata un disastro per milioni di studenti, che l’impiego su larga scala dei bavagli non riduce i contagi, e lui lascia passare un vademecum che potrebbe redigere un Roberto Speranza qualsiasi? E sorvoliamo sul ruolo della commissione d’inchiesta: l’Aula non dovrebbe proprio passare ai raggi X i provvedimenti attuati tra il 2020 e il 2022? Che senso avrebbe certificarne - finalmente - l’inadeguatezza, se il piano pandemico li riesuma? Siccome non c’è due senza tre, vengono disseppelliti persino i dpcm. Sceglierli quale «strumento centrale di governo dell’emergenza sanitaria», spiega il documento, «riflette […] la posizione costituzionale del presidente del Consiglio quale garante dell’unità di indirizzo dell’azione di governo e di bilanciamento dei molteplici interessi pubblici». D’ altro canto, la Consulta fu bendisposta a offrire il suo placet agli editti di Conte, nonostante i malumori che all’epoca espresse l’ex presidente, Marta Cartabia. Il punto è: se anche il centrodestra avalla gli abomini giuridici, dobbiamo soltanto augurarci non compaia mai la famigerata «malattia X», tanto temuta dall’Oms. Altrimenti, potrebbe toccarci di rivedere il premier regnante che pontifica: noi consentiamo, noi concediamo…

 

QUALCHE PASSO AVANTI

Certo, il piano non è esclusivamente un coacervo di errori. Qualche passo in avanti è stato fatto. Intanto, esso non si focalizza sui virus influenzali e prende in considerazione qualunque minaccia derivante da un patogeno. In più, coinvolge, nella lotta alle pandemie, l’Organizzazione nazionale per la gestione di crisi, l’apparato della Difesa civile e i servizi segreti interni ed esterni. In pratica, le emergenze sanitarie diventano una questione di sicurezza nazionale.

Tuttavia, la bozza rimane vaga nell’attribuire le responsabilità. Parla genericamente di «processo decisionale trasparente basato sulle conoscenze e sulle evidenze disponibili» e su «quadri giuridici ed etici identificati già in fase di prevenzione, preparazione e valutazione del rischio e in fase di allerta». E ciò minaccia di spalancare la strada a futuri rimpalli di responsabilità, uguali a quelli, fatali, che riguardarono le zone rosse in Lombardia.

 

IL GIALLO DEI FONDI

Infine, è fumoso il capitolo dei finanziamenti. Non figurano stanziamenti per il prossimo quadriennio e si fa ancora riferimento a quelli del 2022 e del 2023. Non sembrano essere state destinate risorse nemmeno all’esercitazione nazionale che dovrebbe svolgersi nel 2026. Per tirare le somme: il piano 2024-2028 forse non è un «copia-incolla» del pasticcetto di Conte, come berciano i grillini. Il peggio, però, non è alle spalle. Anzi: se è vero che ci troviamo nell’«era delle pandemie»,che presto o tardi ne arriverà un’altra, il peggio, semmai, deve ancora venire.

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 
 
 

CHABAD LUBOVITCH, L’ITALIA EBRAICA!

Post n°1734 pubblicato il 19 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr

FONTE:

https://moked.it/international/2022/12/26/prime-minister-meloni-hanukkah-the-story-of-a-people-defending-its-identity/

 

26 dicembre 2022.

 

Otto luci per l'identità e la vita. Otto luci contro l'oscurità. Da Roma a Napoli a Milano, per otto giorni, l'Italia ebraica si è illuminata dentro e fuori sinagoghe, spazi comunitari, piazze e case. In Piazza Barberini, nel cuore di Roma, si è svolta la tradizionale cerimonia di accensione organizzata dal Chabad Lubavitch dal 1987. Sempre a Roma, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha assistito all'accensione del secondo cero al Museo Ebraico come ospite d'onore della locale Comunità ebraica.

“La storia di questa festa è una storia di coraggio e speranza. È la storia di un popolo che lotta per difendere la propria identità, le proprie tradizioni e la propria fede”, ha affermato con visibile commozione. Sono valori, ha rimarcato, che “il popolo ebraico ha sempre conosciuto, e per questo la sua identità e le sue tradizioni hanno attraversato i secoli e sono ancora vive”.

Si tratta, in fondo, della capacità, ha sottolineato Meloni, «di rendere resiliente il popolo ebraico, pur avendo dovuto affrontare tante difficoltà e atrocità, compresa l'ignominia delle leggi razziali». Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inoltre definito la Comunità ebraica “parte fondamentale dell'identità italiana” e “un pezzo della mia identità”.

La cerimonia è stata aperta dalla presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello. “Siamo orgogliosamente italiani pur rivendicando una diversità che riteniamo utile alla crescita del Paese”, ha rimarcato. Esplorando il concetto di identità che è centrale nella celebrazione di Hanukkah, Dureghello ha parlato di un modello ebraico proteso verso “la capacità di costruire società in cui l’educazione e la scuola rappresentano la base”. Forte apprezzamento è stato poi espresso per l'azione della presidente Meloni e del governo “per contrastare definitivamente le ambiguità ancora presenti in una parte del Paese riguardo al fascismo e alle sue responsabilità”, nonché per alcune posizioni assunte in ambito internazionale. Prima dell'accensione dell'Hanukkiah da parte del sopravvissuto all'Olocausto Sami Modiano, ha preso la parola il rabbino Riccardo Di Segni. La festa ebraica delle luci, ha ricordato, è significativamente intrecciata con la storia della comunità romana. I primi ebrei provenienti dalla Giudea arrivarono in città per invocare un'alleanza contro Antioco Epifane “e così nacque la comunità ebraica di Roma; dopo ventidue secoli è ancora qui ed è ancora vitale”.

 
 
 

Chabad Lubavitch, COMUNITÀ O SETTA?

Post n°1733 pubblicato il 19 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr

Riporto questo articolo interessante tratto dal sito web di Cesare Sacchetti, dove il titolare racconta sempre storie interessanti, il suo spazio infatti, a suo dire, ospita uno spazio per raccontare fatti censurati dai media tradizionali.

 

articolo di Cesare Sacchetti

FONTE:

https://www.lacrunadellago.net/i-tunnel-segreti-di-chabad-lubavitch-e-quei-legami-con-il-giro-pedofilo/

 

Quando molti hanno visto le immagini degli uomini del dipartimento di polizia di New York fare irruzione nel quartier generale della setta sionista messianica Chabad Lubavitch e arrestare molti rabbini si è diffusa una generale sensazione di stupore.

New York è una città molto particolare per il mondo ebraico in quanto essa ospita la più larga comunità di ebrei al mondo, persino superiore a quella che c’è a Tel Aviv, in Israele.

Questo ha portato alcuni a definire ironicamente New York come Jew York, laddove Jew in lingua inglese sta a significare ebreo.

Quando la polizia ha comunque fatto irruzione nella sinagoga sono stati scoperti dei tunnel segreti sotterranei la cui funzione non è ancora stata spiegata da Chabad.

Gli esponenti della setta hanno ringraziato il dipartimento di polizia di New York ma non hanno saputo, o voluto, offrire alcuna spiegazione convincente sul perché questi tunnel siano stati costruiti.

Lo scorso lunedì era stato chiamata una betoniera per riempire questi sotterranei ma ciò ha provocato la rivolta degli ebrei ultra-ortodossi di Chabad.

La polizia è stata chiamata per risolvere l’incidente e i vari rabbini hanno reagito con rabbia gettando addosso ai poliziotti i banchi di preghiera della sinagoga.

Gli ufficiali poi hanno provveduto ad eseguire gli arresti dei facinorosi e Chabad ha rilasciato una nota nella quale ha provato a prendere le distanze da alcuni “estremisti” che non erano in linea con lo spirito del movimento.

Ciò però non spiega come e quando quei sotterranei siano stati costruiti e appare assurdo pensare che il movimento non sapesse che al di sotto della sua sinagoga ci fossero dei passaggi segreti.

Quando i poliziotti sono entrati dentro questi sotterranei sono stati rinvenuti dei materassi sporchi e dei seggioloni per i neonati.

In quel preciso istante, orrende immagini hanno attraversato la mente di molte persone che hanno pensato che in quei tunnel nascosti avesse luogo un vasto traffico pedofilo con il placet del quartier generale di Chabad Lubavitch.

Esistono varie testimonianze di sopravvissuti ai giri della pedofilia internazionale che descrivono questi tunnel utilizzati dai trafficanti per praticare i loro abusi e spostare le vittime di questi traffici disumani.

I media mainstream mentre scriviamo quest’analisi sono impegnati ovviamente a difendere l’immagine dei Chabad Lubavitch e sulle pagine dei quotidiani internazionali dell’anglosfera è tutto un proliferare di termini  senza senso quali “complottismo di destra” o “teorie di Qanon” nel tentativo di liquidare il tutto come il parto di qualche mente dotata di troppa immaginazione.

Non si tratta però di immaginazione, ma di storia documentata. Non è la prima volta che questa setta sionista si trova associata a fatti di pedofilia e persino sui quotidiani israeliani troviamo le inquietanti storie che li riguardano.

Il legame tra i Chabad e la pedofilia

C’è la storia, ad esempio, del famoso argentiere di Chabad, Hirschel Pekkar che nel 1982 ricevette da uno dei più noti leader del gruppo, il rabbino Menachem Mendel Schneerson, il compito di creare un candelabro ebraico per la nota festività ebraica dell’Hanukkah che si celebra ogni anno nel mese di dicembre.

Pekkar realizzò un candelabro seguendo le richieste di Schneerson che voleva una riproduzione di questo oggetto sacro per l’ebraismo più simile a quello che esisteva ai tempi del Medioevo, quando il candelabro aveva le sue braccia in forma diagonale piuttosto che curvate come si può vedere in altre versioni del menorah ebraico.

Pekkar eseguì le richieste del rabbino e da allora il suo candelabro è divenuto universalmente il simbolo di Chabad.

Lo vediamo ogni anno quando i vari primi ministri europei e i presidenti degli Stati Uniti si prostrano riverenti ai piedi di questo movimento che è senza dubbio il gruppo ebraico e sionista più influente al mondo.

Anche l’Italia purtroppo non fa eccezione alla sudditanza nei confronti di Chabad tanto che ogni anno ogni primo ministro, specialmente dopo il golpe di Mani Pulite che portò alla caduta della Prima Repubblica, si reca in piazza Barberini a Roma per celebrare l’Hanukkah assieme ai rabbini di questo potente movimento.

Alcuni anni dopo la realizzazione del candelabro con le braccia diagonali, Pekkar fu accusato di pedofilia da parte di una bambina israeliana che è stata vittima dei suoi abusi in diverse occasioni negli anni 90 quando la vittima aveva solo 5 anni.

La donna oggi 38enne ha deciso di presentare una denuncia contro Pekkar, ma per l’argentiere non ci sono state conseguenze poiché è scomparso non molto tempo dopo che la vittima aveva deciso di trascinarlo in tribunale per rispondere degli abusi.

All’epoca dei fatti, la donna israeliana si trovava nella bottega di suo padre, un gioielliere, che lavorava proprio per lo stesso Pekkar.

Quando la vittima aveva manifestato la necessità di usare il bagno che non c’era nello studio di suo padre, l’argentiere di Chabad ha offerto di poter utilizzare il suo ed è lì che l’uomo avrebbe toccato le parti intime della bambina come avrebbe poi fatto in diverse altre occasioni.

La famiglia della donna si è recata alla corte rabbinica di Crown Heights, nel quartiere di Brooklyn, a New York, per avere giustizia.

Pekkar fu convocato dai membri di questa corte, ammise le proprie responsabilità ma per lui non ci furono conseguenze di nessun tipo.

Non venne denunciato alle autorità né tantomeno Chabad, che ipocritamente oggi manifesta la sua “solidarietà” alla donna vittima di pedofilia fece qualcosa nei suoi riguardi.

E non è questo l’unico caso di abusi sui bambini che riguarda questo gruppo. La pedofilia sembra essere endemica in questa organizzazione e i suoi rappresentanti non sono affatto interessati a reprimere il fenomeno.

Uno dei rabbini di Chabad a New York, Manis Friedman, arrivò persino a dichiarare pubblicamente che ogni bambino che frequenta la sinagoga viene iniziato ad atti di pedofilia.

Friedman sostenne che ciò non doveva destare troppa preoccupazione poiché, a suo dire, la pedofilia non è poi un così grave peccato.

Nella sezione Chabad di Melbourne, la polizia australiana ha accusato la setta di coprire numerosi casi di abusi sessuali.

I leader del gruppo sanno tutto ciò che avviene nel suo seno e spesso sono loro i primi partecipi in tali atti di pedofilia.

C’è una storia di pedofilia che scorre nelle vene di questa setta ed è una storia che ovviamente i media non vogliono raccontare troppo.

La stessa regola non vale, ad esempio, per la Chiesa Cattolica quando i media dedicano la massima attenzione ai casi di abusi avvenuti dentro questa istituzione ma quando si tratta di pedofilia perpetrata da membri di gruppi ebraici il clamore mediatico d’incanto si sopisce .

Questo dovrebbe aiutare a comprendere i lettori nelle mani di chi sono i media mainstream.

Allo stesso modo i media non si interrogano minimamente sul fatto che Chabad non poteva non sapere che nella sua sinagoga più importante a New York c’erano degli inquietanti materassi sudici assieme ad altrettanto inquietanti sedie per bambini.

Chabad, come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni, è infatti estremamente potente.

Questa setta non solo esercita una forte influenza sulla destra messianica del Likud capeggiata da Benjamin Netanyahu ma su tutti i governi Occidentali.

I Lubavitch hanno una visione del mondo dove domina il talmudismo, che consente la pedofilia, e ciò spiega perché rabbini come Friedman non considerino l’atto come un peccato.

Anche questo tema, tabù, ovviamente non viene mai minimamente sfiorato dai media mainstream.

Vediamo piuttosto sulle pagine dei media cerimonie dove massimi esponenti delle istituzioni quali Sergio Mattarella partecipano alla celebrazione del Talmud, ma non vediamo mai qualche articolo che racconti cosa c’è scritto all’interno di tale libro “sacro”, dove in alcuni punti si arriva persino a definire Cristo come un impostore figlio di una prostituta, e a confermare questo è stato persino un ricercatore ebreo, il dottor Peter Schäfer, che ha dedicato un libro, “Gesù nel Talmud”, al modo nel quale Gesù viene raffigurato nel testo sacro dell’ebraismo moderno.

 
 
 

AREA PERSONALE

 

RADIO DJVOCE

 

PAROLE

   

     IL TIBET NASCE LIBERO

  LASCIAMO CHE RESTI TALE

                             i

Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

scricciolo68lbrcassetta2norise1there0perla88sQuartoProvvisoriom12ps12Kanty0ssurfinia60Rico65moroPenna_MagicaThirteen13daniela.g0starluci
 

I LINK PREFERITI

DECISIONI.

 

 

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

IMMAGINI DI TE

 

 

 

 

 

CONTATTO

 

 

PASSIONE

immagine


 

 

LIBERTà.

 

 

Affrontare ciò che ci spaventa

è il modo migliore per superare

ciò che ancora non si conosce.

 

 

 
 

ATTIMI

 

 

 

UN GIOCO!

 

 

EMOZIONI

 

 

 

 

 

PASSAGGI

Contatore accessi gratuito

 

 

ABBRACCIO

 

  

 

 

BOCCA

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963