Creato da Kastania il 07/06/2006

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Carrie docet: Una donna in carriera

Post n°292 pubblicato il 29 Aprile 2008 da Kastania
 

Charlotte: il vero disagio è che[gli uomini] si sentono minacciati dalle donne di successo. Se vuoi acchiapparli,devi tenere la bocca chiusa e giocare secondo le regole.

 

Quanto incide la carriera di una donna su un rapporto? È vero che gli uomini si sentono sviliti nel dividere il potere lavorativo con una donna?

 

Non ho un’esperienza diretta. Mia madre ha lavorato solo per un breve periodo, come commessa.

Non c’era quindi quella sorta di competizione fra persone che “fanno carriera”, peggio che peggio poi se fanno lo stesso lavoro.

 

Un episodio mi ha particolarmente colpito.

Una dottoressa amica dei miei. Donna simpatica, energica, con due specializzazioni e un grande amore per il suo lavoro. Sposa un impiegato di banca. Ovviamente, se il lavoro di lui ha orario fisso 9-17, quello di lei orari non ne ha proprio. Tarda la sera, emergenze, chiamate in ospedale. Trova lo stesso il tempo per mettere al mondo due figli, e subito dopo lui decide di lasciarla, accusandola di essere troppo poco a casa, di trascurarlo, di aver assunto una tata per i figli.

 

Ora. Se lui avesse sposato una ridente casalinga, prodiga di piatti fatti in casa e genio del ferro da stiro, e da un giorno all’altro si fosse trovato nel letto una carrierista senza scrupoli, potrei anche capirlo. Io non sposerei mai un uomo che per lavoro stesse fuori 10 mesi all’anno, stile piattaforma petrolifera. Non mi piacerebbe crescere dei figli da sola, non avere nessuno con cui parlare la sera e dividere il fardello di una famiglia.

 

Però la situazione qui è un tantinello diversa. Ha sposato una dottoressa in medicina , cosa pensava? Che mettesse le sue tre lauree in un cassetto, smettendo di curare le persone per preparargli il minestrone con le sue manine?

 

Un paio di amiche di mia madre sono sposate a dei dottori. E spesso si lamentano di averli poco intorno, sempre indaffarati in ospedale o in clinica. Ma non chiedono certo il divorzio. E’normale che la mogliettina di un dottore si debba rassegnare alla solitudine o all’emergenza che all’ultimo fa saltare un programma.

Perchè il marito di una dottoressa invece si è sentito nel diritto di rinfacciarle le continue assenze?

 

E poi andiamo. Ci sono donne che sono casalinghe e nonostante questo assumono tate. Mica avrà assunto la Killer Babysitter.

 

Come ho detto, è una storia che mi ha scioccato. Perchè dimostra che non serve nemmeno essere oneste prima di sposarsi, chiarire che non si abbandonerà il lavoro a favore dei calzini. Ci sono ancora molti, troppi uomini che non riescono ad accettare che la loro donna viva 10 ore al giorno in una dimensione in cui non sono la loro mogliettina trofeo, ma una persona a sè stante, qualificata ed utile.

 

Perchè la giusta aspirazione ad una carriera deve costare a molte donne la solitudine o l’abbandono?

Commenti al Post:
crazy_dragonfly
crazy_dragonfly il 29/04/08 alle 10:33 via WEB
A CASA MIA NON SUCCEDE...PERCHE' SI DEVE DARE IL GIUSTO PESO ALLE COSE...OGNUNO HA DELLE POTNZIALITA'...E CHE CI AMA DEVE ESSERE FELICE CHE TROVINO SBOCCO E SODDISFAZIONI...NULLA DI PIU'....OVVIAMENTE SENZA ESAGERARE..PERCHE' ANCHE LA FAMIGLIA (SOPRATTUTTO LA FAMIGLIA) è SACRA...POI PERO' DIPENDE DALLE PRIORITA' ;-*
 
Lady.Bugs
Lady.Bugs il 29/04/08 alle 10:48 via WEB
Sono d'accordissimo con tutto quello scritto e tutto questo credo risieda nell'antica convinzione che sia il maschio a dover provvedere al mantenimento della famiglia. E se le donne sopportano di non avere mai a casa il marito perchè capiscono che oltre al lavoro questo gli garantisce un certo status sociale, gli uomini non si sono ancora abituati. Si abitueranno anche loro...
 
luglio.79
luglio.79 il 29/04/08 alle 12:49 via WEB
UN SALUTO VELOCE....
 
Violadizucchero
Violadizucchero il 29/04/08 alle 13:51 via WEB
Penso che sia una vecchia questione irrisolta: la parità dei sessi è applicata solo a livello squisitamente teorico. Orrore se una donna lavora (e quindi guadagna...) più di un uomo!
 
blumare77
blumare77 il 29/04/08 alle 14:03 via WEB
Ciao Kastania! Capita proprio un post ad hoc per 'me'. Nel senso che mi piacerebbe offrirti la mia opinione dall'interno, essendo prossimo alla laurea in medicina. Probabilmente hai ragione tu, molti maschi sono spaventati dalla carriera delle donne e non accettano che la donna possa 'scavalcarli' nel ruolo. C'è ancora un modo diffusissimo di pensare 'maschilista', non lo nego. Io con grande sofferenza (ricordi il nostro primo 'incontro'?) sto facendo un percorso in parte anche sofferto, dove però sto rivalutando il rapporto maschio femmina. E nel corso di questo tormentato percorso sono arrivato a capire un pò di cose: 1) le donne sono quasi sempre più brave e intelligenti di noi maschietti, ne sono ormai convinto; 2) sono molto più precise e affidabili sempre di noi maschietti; 3) sono molto più capaci, dinamiche e produttive sul posto del lavoro, di qualunque lavoro si tratti (forse con l'unica eccezione dei lavori particolarmente pesanti). Onore al merito, le donne meritano una carriera di gran lunga migliore di quella di noi maschi e non è una mia personale opinione, ma una realtà oggettiva. Detto ciò, devo anche precisare che forse hai portato l'esempio peggiore. Il mondo della medicina... Io dico sempre che chi sceglie questa strada deve essere consapevole delle difficoltà anche nella vita privata che incontrerà. Se uno non ci sta dentro non lo capirà mai e non mi meraviglia la scelta del marito della vostra amica dottoressa. Fare il medico significa 'sacrificare' quasi tutto per gli altri. La vita privata, quella mondana, la vita affettiva, i figli. Non è facile trovare una persona che sia consapevole di ciò, a meno che non sia anch'esso un medico. Per chi è all'esterno di questa realtà lavorativa può risultare difficile, se non impossibile accettare i turni, gli orari, le assenze, la mancanza di certezze, le emergenze, le mancate ferie, i capodanni in ospedale, i natali in ospedale, i ferragosti in ospedale. Per chi svolge una attività lavorativa 'normale' si tratta di cose scontate. Per chi fa il medico no. Nulla è scontato. Infatti io dico che un medico dovrebbe sempre sposarsi con un medico, altrimenti il fallimento del matrimonio è quasi una matematica certezza! Questo però dovrebbe responsabilizzare parecchio anche chi sceglie un certo ramo della medicina. Quasi sempre ci si fa prendere dall'entusiasmo o dalla passione di una certa branca, ma non si considerano degli aspetti essenziali, come le scelte che nella vita vogliamo fare. Sarebbe interessante domandarsi se la vostra amica dottoressa si fosse posta la domanda oltre che su cosa gli piaceva, cosa voleva nella vita. Voleva una famiglia? Voleva dei figli? Voleva più spazio per se? Ecco, la scelta finale della specializzazione dovrebbe tenere conto anche di questi aspetti. Considerarli marginali può rivelarsi poi un boomerang. Conciliare specialità 'impegnative' come magari la rianimazione, la chirurgia, la medicina interna può a volte comportare delle rinunce pesanti e costose nella propria vita privata. Non è facile raggiungere un compromesso fra il lavoro e la famiglia e non è detto che lo si raggiunga. Chiudo questo discorso perchè sono stato LUNGHISSIIIIIIIIMMMOOO Spero solo di aver fatto capire che tu hai ragione a parlare della carriera, ma i medici fanno storia a parte! Un abbraccio, Ale
 
nonsolop
nonsolop il 29/04/08 alle 14:20 via WEB
E se le donne la smettessero di allevare i figli maschi trasmettendogli il concetto che tutto quello che riguarda casa e figli non è di loro stretta competenza? ;-P Perchè le bimbe vengono addestrate il prima possibile ai lavori domestici mentre non si pretende (in media) mai altrettanto dai maschietti?
 
eranaeala
eranaeala il 29/04/08 alle 14:26 via WEB
Trovo molto triste l'abbandono di questo marito. Possibile che non capisca che la medicina è una vocazione? Cmq concordo con chi ha detto che stare con un medico non è facile e con chi ha parlato di come vengano cresciuti diversamente maschietti e femminucce....
 
SlowSwan
SlowSwan il 29/04/08 alle 18:16 via WEB
Cara Kastania, gira e rigira si torna sempre al punto di partenza, e cioè che le donne pagano la loro emancipazione. Per non essere considerate di "secondo grado", dobbiamo sempre rinunciare a qualcosa. Vogliamo essere buone mogli e madri? Dobbiamo rinunciare al lavoro. Sognamo una carriera sfolgorante? Ciao ciao casa e famiglia. Questo solo per quanto ci riguarda. E lo trovo avvilente. Alla fine noi non abbiamo mai chiesto di essere migliori degli uomini, o superiori a loro. Chiediamo solo di essere trattate alla pari, ma questo non succede
 
ciuchino_84
ciuchino_84 il 29/04/08 alle 19:14 via WEB
perchè purtroppo il mondo è ancora largamente MASCHILISTA.. l'uomo al centro di tutto insomma!
 
unconiglioverde
unconiglioverde il 30/04/08 alle 09:21 via WEB
l'abbandono di questo marito è pessimo:lui sapeva come era e chi era la donna che gli ha detto SI,non è che si è messa a studiare e lavorare dopo il matrimonio ingannando il povero marito...per fortuna che gli uomini cosi si stanno estinguendo o forse sono solo io ad essere fortunata sia nell'esempio dei miei che nel mio.mamma ha sempre lavorato,era una manager,ora che non lavora piu lavora cmq nell'azienda di papà...eppure i miei sono sposati da 35anni e non ho mai sentito mio padre accusare mia madre se una sera tardava o se andava via due giorni per una riunione...certo mia madre,non so come fa,sta fuori 12 ore al giorno ma è anche una casalinga,certo ha la colf però cucina sempre e non pasta in bianco,aggiusta i calzini e stira le camicie...davvero non so dove trovi la forza ma anche con me,nonostante il lavoro,è sempre stata presente e mamma.insomma ho un esempio lampante di come conciliare famiglia e carriera non sia un miraggio...certo mio padre è un imprenditore quindi non ha orari e capisce di piu di un impiegato 8-18 le emergenze lavorative.io mi sono trovata un compagno che mi sprona a fare carriera,che se rimango tardi in ufficio non dice una parola ma mi accoglie a casa con la cena,che capisce che io ho degli obiettivi in testa e la casalinga non la farò mai manco col fucile puntato.anzi marco è orgoglioso di qsto aspetto di me,è una caratteristica che lo ha fatto innamorare.certo anche lui non è un impiegato 8-18,anche lui fa orari assurdi,lavora il sabato,non ha ponti..da tutto e x tutto al lavoro e nemmeno io mi sono mai lamentata ne mi lamenterò mai se è lui a tardare..in fondo io sono orgogliosa di lui e del suo modo di intendere il lavoro,e mi spiacerebbe se fosse il contrario,anzi fosse il contrario non ci potrei mai stare assieme:sarebbe troppo diverso da me e il rapporto tr impossibile da gestire...insomma non tutti gli uomini sono cosi...certo se la donna in carriera si sceglie il maschilista che non ammette che la compagna lpavori poi non si lamentasse se viene mollata...con qsto non giustifico quel tipo di uomini ma dico che come x altre caratteristiche il segreto di un buon matrimonio è trovare qlcuno che ha i nostri valori!!un bacio
 
troppo_principessa
troppo_principessa il 30/04/08 alle 11:47 via WEB
purtroppo gli uomini sono ancora convinti che, una volta sposati, tutto l'universo della propria moglie debba mettersi a ruotare intorno a loro... inutile spiegare prima quali sono le proprie idee, convinzioni o priorità: nel loro dna è ben radicato il concetto di "donna casalinga"! ma forse un po' è anche colpa di noi donne... a partire dalla mamma che cresce il proprio figlio maschio come se fosse un principe ereditario (servito e riverito in tutto) fino ad arrivare alle fidanzatine che tentano di accontentarli in tutti i modi e cercano di essere all'altezza della loro mamma (chi di noi, all'inizio di un rapporto, non si è mai prodigata nella preparazione di un pranzo di proporzioni bibliche per il proprio uomo??? =)) )
 
AlbaSonica
AlbaSonica il 30/04/08 alle 18:55 via WEB
ecco l'uomo per me...un medico! come ho fatto a non pensarci prima!!! uno che aiuta gli altri e mi sta poco intorno...perfetto, che ne dici? :)
 
NEANCHESECRICCHI
NEANCHESECRICCHI il 02/05/08 alle 10:40 via WEB
Ciao ! sono passata sul tuo blog e mi sono letta anche i tuoi tag precedenti.....sei il mio mito! La penso esattamente come te su tutte le argomentazioni che hai trattato!. tornerò a trovarti spesso. Buon ponte!.
 
NEANCHESECRICCHI
NEANCHESECRICCHI il 02/05/08 alle 11:37 via WEB
Io, mi considero una "nata con la camicia". Lavoro gran parte della giornata, ho un bambino di 2 anni (BELLISSIMO)e sono sposata ad un uomo che fortunatamente capisce i miei sacrifici (lavora anche lui, anche lui accudisce nostro figlio e mi aiuta nelle faccende domestiche). Dico la verità: se il mio LUI non fosse stato com'è, SICURAMENTE non lo avrei sposato. Io sono il tipo di persona che pensa: "Hai voluto la biciletta? e adesso pedala!!!" Un bacio
 
GeorgiaNicolson
GeorgiaNicolson il 02/05/08 alle 16:06 via WEB
non c'entra per niente con l'argomento del tuo post, e me ne scuso, ma volevo dirti che ho riaperto il blog su Libero! :)
 
Lilly_84
Lilly_84 il 03/05/08 alle 11:43 via WEB
La cosa Veramente triste è pensare che la società ancora tollera pensieri come questi; cioè: questa benedetta e sbandierata parità non esiste e non esisterà fino a quando un tipo di ragionamento come quello che il marito di cui parli ha fatto alla moglie sarà socialmente accettato. E purtroppo, che se ne dica, lo è ancora! Un saluto Kastania!
 
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