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Brazil

Post n°261 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da Kastania
 
Tag: amiche, donne, Io

Ieri ho avuto una giornata quasi normale.
Un salto all'Università, un caffè/chiaccherata-fiume con un'amica che non vedevo da un po', un salto in libreria per accaparrarmi l'ultimo libro di Isabel Allende.

Tutto perfettamente regolare.

Ma alla fermata del pullman,mentre mi abbandono alla voce dell'Ipod, noto qualcosa di strano. Una ragazza, pressapoco della mia età, passa davanti a diverse persone, rivolge loro la parola, ma non ottiene risposta.

Incuriosita, mi sfilo gli auricolari. Con un accento spiccatamente riconoscibile (il mio migliore amico al liceo era mezzo brasiliano, perciò lo riconosco subito) e in un italiano approssimativo, la ragazza sta chiedendo informazioni. A che fermata scendere, per andare nella via tal dei tali, è il suo primo giorno di lavoro e non ha trovato una mappa..

E fin qui, sempre tutto perfettamente regolare.
Se non fosse che NESSUNO le sta rispondendo.

Quando vedo cose di questo tipo, dentro di me scatta una rabbia assassina. E'come se in pochi secondi mi ricoprissi del costume da SailorMoon (retaggio preadolescenziale), la paladina della giustizia e dei diritti civili.

Insomma, mi avvicino e le rispondo. Lei, stupefatta mi ringrazia. Il pullman arriva, ci sediamo insieme e ci mettiamo a chiacchierare. Scopriamo di avere la stessa età, anche se lei è già sposata e in attesa di un bimbo.

Quando arriviamo al capolinea, l'accompagno a piedi al suo posto di lavoro, poco distante da lì ma difficile da spiegare, e le lascio una mappa del trasporto pubblico che mi portavo dietro da tanti anni. Posso sempre stamparmene un'altra, e direi che a lei serve più che a me.

Ci siamo scambiate i numeri. Mi ha detto che sono la prima italiana così gentile con lei, che "qui in Europa uomini appena sentono che sono brasiliana, vuol dire che sono una puttana. E allora anche le donne non mi vogliono parlare.Ma io lavoro coi bambini!"

L'ho tranquillizzata, per quanto possibile. Ma la realtà è che forse è vero. Ci sono davvero uomini e donne così, e forse sono la maggioranza.

E questo mi ha fatto capire quanto la mia regolarissima giornata per qualcuno potrebbe rappresentare un lusso: girare per strada senza bolli, senza preconcetti legati alla pelle o a un accento.

 
 
 
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