Sex&City 2013

Essere o non essere. Stronza.

Li chiamiamo i tè delle cinque. Anche se in realtà si consumano più che altro verso mezzanotte.

Parte tutto per caso. Una di noi chiama una delle altre,per un problema.Che sia un problema serio o una sola serata di depressione,poco importa.

Pian piano la catena telefonica si allunga, e ci troviamo in numero che varia da tre a sette, ognuna dietro la sua bella tazza di tè fumante o ghiacciato,corretto o meno se la serata lo richiede, a parlare ininterrottamente per ore.

Telefonini rigorosamente spenti, bandite le sigarette, vestiti informali.

Può sembrare quasi una forzatura, ma in realtà è successo tutto una sera, assolutamente per caso. E il caso ci è piaciuto tanto da farlo diventare un'inalterata consuetudine.

L'argomento della serata: stronze si nasce o si diventa? lo si può diventare, se ci si impegna? e poi, diventarlo paga veramente?

Io non credo che sia possibile diventarlo. Essere stronze è un fatto biologico e naturale,non basta la volontà. La stronza pensa, agisce e respira da stronza. Anche se fior fior di guide how-to promettono la metamorfosi.

E poi,non è che le stronze abbiano maggiore successo nella vita o con gli uomini. Ma sono stronze, e perlomeno non ci soffrono. Mentre la finta stronza alla fine ci rimane sempre male.

Tutte, almeno una volta, dopo essere state mollate su due piedi, dopo essere state deluse da un amico o conoscente ci siamo dette: basta, mollo tutto e divento una Stronza, di quelle con la S maiuscola e il ghigno satanico.

Ma si può realmente trasformarsi a tal punto?