Sex&City 2013

Mi sembra logico (parte seconda)

Sì, mi sembra logico bis.

Mi sembra logico che se i miei decidono di andarsene per l'ennesimo weekend al mare da piccioncini, lasciando me qui come governante infermiera catsitter e chi più ne ha più ne metta, ecco che capitano tutte a me tra capo e collo.

Intanto,ieri, appena alzata, ho pensato di essere rimasta incinta, in modo anomalo, di una creatura aliena. La parte sinistra della mia faccia era gonfia, rossa, dolorante, afflitta da crampi tipo parto, appunto.

Vedete cosa succede ad aver troppo sale in zucca? il dente del giudizio vi perseguiterà omnia secula seculorum. Lo schifosissimo, uscito un paio d'anni solo per metà, di quando in quando si gonfia e arrossa, scegliendo sempre momenti ad hoc: la vigilia di un esame importante, l'inizio delle vacanze con Big, o quando come ora sono sola soletta a badare a tutto. Aiut.

Ma su questo si poteva anche soprassedere.

Certo, se appena aperta la porta della veranda non avessi scoperto che il gatto aveva passato la notte a ballare appassionatamente il tango con il bidoncino della spazzatura umida, spargendo bucce di verdura e pezzi di frutta di qui all'eternità, pezzi che con il sole si erano fusi e scaldati, rilasciando i loro succhi zuccherini e attirando tutte le formiche del mondo conosciuto a una specie di Convegno Internazionale, sicuramente il male al dente sarebbe stato più sopportabile.

Poi è stata la volta di mia nonna, che mi ha fatto i capricci per tutta la mattina: mia madre le aveva comprato gli omogeneizzato con il pollo e lei li voleva col prosciutto. Li ho cercati inutilmente stile Indiana Jones per tre negozi, prima di inforcare la bici e correre in farmacia, che non è proprio dietro l'angolo.

Quando sono arrivata a casa, sudata e grondante come la fontana di Trevi, mia nonna si era stufata di aspettare ed era riuscita tranquillamente a spazzolarsi tutto l'affettato che c'era in frigo. Alla faccia che non poteva mangiare cibi solidi.

Col frigo di nuovo semivuoto e troppo stanca per uscire subito, mi sono rassegnata al mal di denti, e per pranzo ho mangiato solo uno yoghurt con una banana schiacciata . (Puah, io DETESTO le banane.)

Al pomeriggio, coda chilometrica al market, conseguente ritorno a casa stile cammello chino sotto il peso delle vivande. Pensavo finalmente di buttarmi a pesce nella vasca da bagno, chiudere a chiave la porta e saluti a tutti.

Errore.

Din don. Con raccapriccio intravedo da dietro le tende la nostra vicina ultrasessantenne, conosciuta nel quartiere come lingua di vipera. Mia nonna, tutta entusiasta della visita, passa il resto del pomeriggio a letto, a spettegolare con la sua amichetta, mentre io non faccio altro che correre su e giù con tè, biscotti, e vuole ancora un cuscino? e tesoro metti in forno qualche tartelletta, sentirà signora come le fa bene mia nipote..

Alla sera, dopo una frettolosa omelette (che già mi ha fatto vedere i sorci verdi a buttarla giù), invece di schiantarmi a dormire come avrei voluto, ho dovuto sostenere un minimo di conversazione con Big che, poverino, non aveva idea di che giornata avessi avuto ed era passato "solo per farmi un po'di compagnia".

Morale: nessuno ha una casa isolata nella giungla amazzonica da prestarmi? abbiate pietà!