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L'angolo di Jane

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L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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"L'ingratitudine" di Charlotte Brontė (traduzione di Blue Willow)

Post n°789 pubblicato il 29 Febbraio 2012 da bluewillow
 

Questa è la mia traduzione di "L'ingratitude" di Charlotte Brontë, datato 16 Marzo 1842, opera su cui quindi non vige più il copyright. Lo scritto fu composto originariamente da Charlotte Brontë in francese, come compito assegnatole dall'insegnante Constantine Heger, sullo stile delle favole di La Fontaine (qui il testo originale)
Ricordando che non sono una traduttrice professionista, specifico anche che la punteggiatura, a volte un po', come dire, a "testa di ratto", rispecchia quella del testo originale.

Un ratto, stufo della vita nelle città e nelle corti (aveva avuto infatti il suo ruolo nei palazzi di re e nobili), un ratto che l'esperienza aveva reso, in breve, saggio, un ratto che si era trasformato da cortigiano in filosofo, si era ritirato nella sua casa di campagna (un buco nel tronco di un giovane olmo), dove viveva come un eremita, dedicando tutto il suo tempo e le sue cure all'educazione del suo unico figlio.
Il giovane ratto, che non aveva ancora ricevuto quelle severe, ma salutari lezioni che regala l'esperienza, era piuttosto sconsiderato; i saggi consigli del padre gli sembravano alquanto noiosi; l'ombra e la tranquillità degli alberi, invece di calmargli la mente, lo sfinivano.
Crebbe impaziente di viaggiare e vedere il mondo.
Una bella mattina si svegliò presto, fece un piccolo involto di formaggio e chicchi di grano e, senza dire una parola a nessuno, l'ingrato abbandonò suo padre e la dimora paterna e partì per terre sconosciute.
All'inizio tutto gli sembrava affascinante; i fiori erano di una freschezza e gli alberi di un verde come non ne aveva mai visti a casa. Vide poi tante meraviglie: un animale la cui coda era più grande del corpo (era uno scoiattolo), una creatura che portava la sua casa sulla schiena (era una lumaca).
Dopo parecchie ore raggiunse una fattoria, l'odore di cucina lo attirò ed entrò nel cortile, dove vide una specie di pennuto gigantesco che faceva un terribile rumore e marciava con aria feroce e fiera. Dovete sapere che questo uccello era un tacchino, ma il nostro ratto lo prese per un mostro e, spaventato dal suo aspetto, fuggì immediatamente.
Verso sera entrò in un bosco, stanco e spossato si sedette ai piedi di un albero, aprì il suo involto, mangiò la sua cena e andò a dormire.
Svegliandosi al canto del gallo sentì le zampine tutte intirizzite dal freddo, il suo duro letto gli aveva fatto male; allora si ricordò del padre, l'ingrato richiamò alla mente la cura e la tenerezza del vecchio ratto, elaborò vane risoluzioni per il futuro, ma era troppo tardi, il freddo gli aveva gelato il sangue. L'esperienza fu per lui una severa maestra, gli diede una sola lezione ed una sola punizione; fu la morte.
Il giorno successivo un tagliaboschi trovò il corpo, che guardò solamente come qualcosa di disgustoso e lo scansò col piede passando, senza pensare che là giaceva il figlio ingrato di un tenero padre.

 

Commenti al Post:
assiologicamente
assiologicamente il 01/03/12 alle 13:28 via WEB
Grazie per l'anteprima e quale piacere poter leggere la stessa autrice in due lingue differenti. Un saluto
 
 
bluewillow
bluewillow il 01/03/12 alle 14:13 via WEB
ciao assiologicamente :), peccato solo che quando scrisse questo racconto Charlotte Brontė fosse evidentemente di umore piuttosto malinconico.
 
   
assiologicamente
assiologicamente il 02/03/12 alle 13:08 via WEB
La malinconia mi č congeniale...
 
     
bluewillow
bluewillow il 02/03/12 alle 13:11 via WEB
allora ti consiglio in blocco la letteratura romantica :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Margherita il 01/03/12 alle 19:02 via WEB
...accidenti quanta tristezza in cosģ poco spazio :-/ comunque mi sembra un'ottima traduzione :-) ciao!
 
 
bluewillow
bluewillow il 01/03/12 alle 19:12 via WEB
grazie :))), ho fatto del mio meglio. Credo che Charlotte Bronte nutrisse qualche senso di colpa verso il padre, magari pensando di averlo lasciato da solo a casa, mentre la luccicante Bruxelles la divertiva. In fondo lei proveniva esattamente da un posto molto isolato proprio come il ratto della favola. O forse era solo l'ostico francese a deprimerla :)
 
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 02/03/12 alle 09:31 via WEB
Carino e complimenti per la traduzione - comunque ho trovato la posizione delle virgole assolutamente perfetta!!! :)
 
 
bluewillow
bluewillow il 02/03/12 alle 10:58 via WEB
Secondo me qualche periodo andava spezzato con dei punti e non con i punti e virgola, ma a Charlotte Bronte piaceva scrivere frasi lunghissime :)
 
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