Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

immagine
 

SLIME BOX

Slime adottati dal blog grafico amico Stravaganza

(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)

 

Pink Slime


 

Ink Slime

 


 

IL MIO ANIMALETTO BLOG-DOMESTICO

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 


 immagine


immagine

 

 

immagine

 

 

« Classici alla moda: ecco...Vent'anni dopo - Alexan... »

Correre fra la folla non è semplice (racconto breve)

Post n°913 pubblicato il 14 Novembre 2012 da bluewillow
 

Correre fra la folla non è semplice, ma se questo avviene nel mezzo di uno spettacolo notturno all'aperto, mentre la musica sale alta vero il cielo, ad un volume così alto da far vibrare ogni singolo osso del corpo, come se venisse da dentro piuttosto che dai giganteschi altoparlanti ai lati del palco, allora la corsa, per quanto lunga e faticosa, con urti e spintoni da sconosciuti arrabbiati o sorpresi, avrà una sua strana bellezza.  Lo spazio fisico occupato dalle persone diventerà come acqua, le voci si annulleranno schiacciate dal peso delle note e l'impressione sarà quella di nuotare senza alcun rumore, in un posto stranamente silenzioso.
In quel momento nessuno potrà sentire il suono di un pianto non più trattenuto, né tantomeno quello decisamente impercettibile di un illusione che va in pezzi.
 Arrivata al limite della piazza, senza fiato, Bea rallentò il passo e si addentrò nei vicoli in cui il buio si alternava alle luci di bancarelle traboccanti di merci colorate, circondata da un turba festosa e  vociante nella quale ancora una volta era facile immaginarsi nascosta, invisibile, incorporea. Dopo poco anche quella piccola difesa venne meno. Una mano le si posò sulla spalla e Bea tornò a sentirsi reale, infelice, piena di una rabbia sorda ed inutile, capace solo di creare lacrime inarrestabili.
Lorenzo l'aveva vista allontanarsi in fretta, aveva capito, forse addirittura previsto, quello che era accaduto in quei pochi istanti che avevano preceduto la fuga della ragazza e l'aveva immediatamente inseguita.
Un'ombra che cerca un'altra ombra più veloce.
Peccato che Bea fosse campionessa di corsa: Lorenzo stentava a riprendere fiato, aveva fatto appena in tempo a fermarla. Ora attendeva che l'ossigeno e qualcosa di buono da dire salissero alla sue labbra, in modo da consolare l'amica evidentemente sconvolta.
 Non ce ne fu bisogno.
 "Non dire niente" gli intimò Bea, con la voce rotta. "O non la smetto più" aggiunse, mentre un'ultima lacrima ribelle scendeva sulla guancia. "Me lo hanno detto tutti che era uno così. In fondo lo sapevo. Solo che volevo vederlo da me. Almeno adesso me lo scordo. Sai una cosa? Sono contenta, meglio così". La frase suonò così strana, mentre Bea si sforzava di trattenere il pianto, che le venne da ridere e rise anche Lorenzo.  Rideva e piangeva, mentre l'amico che l'aveva accompagnata a vedere il concerto in cui suonava come batterista il ragazzo che le aveva fatto tante sciocche promesse, e di cui ora riusciva solo a ricordare l'istante in cui lo aveva visto baciare un'altra, pochi istanti prima di salire sul palco, la stringeva in un abbraccio silenzioso.
 Le braccia di Bea erano cariche di dolore ed umiliazione, quelle di Lorenzo di un senso colpevole di sollievo. Secondo il copione più scontato, Lorenzo amava Bea, mentre Bea amava un altro. 
Quelle emozioni fluttuavano su di loro, mescolandosi nell'aria notturna alla loro giovinezza e a quello che entrambi sapevano l'uno dell'altra, anche se i vincoli dell'amicizia avevano steso un velo di silenzio e scritto la parola proibito su quelle parole che ognuno avrebbe potuto dire, per consolare o per ferire.
"Va bene, non dico niente" disse Lorenzo. "Per me possiamo anche rimanere così" aggiunse, ed un istante dopo Bea si sciolse dalle sue braccia, non dopo un'altra risata imprevista.
Bea si asciugò gli occhi, si stropicciò il viso, prese un gran respiro e tentò di tornare, per quanto possibile, ad un stato di calma esteriore.  Mentre tirava fuori dalla tasca un fazzoletto, una manciata di biglietti della lotteria, organizzata per raccogliere fondi per la festa di paese, cadde a terra: "Guarda  che scema sono stata. Li ho comprati solo per fargli piacere, perché sapevo che lui suonava qui".
Quegli innocui pezzi di carta divennero il simbolo di un odio bruciante e avrebbe voluto farli in mille pezzi, punirli per la sua imperdonabile ingenuità, farne un rogo come compensazione per la immeritata ingiustizia che aveva trasformato una serata felice in un completo disastro. Li fece a pezzi uno ad uno, ma quando stava per distruggere l'ultimo si fermò: "No questo voglio tenerlo per ricordo. Lo guarderò tutti i giorni per ricordarmi di non credere più a nessuno". 
Lorenzo fece spallucce, era abituato ai proclami di Bea, alle sue decisioni assolute, inamovibili e presto dimenticate. In quel momento si  sentì un boato e nel cielo apparve, dorato, un fuoco d'artificio. Lorenzo sapeva bene quanto Bea li amasse, la prese per mano e la trascinò correndo in senso inverso al precedente, in un punto rialzato da cui osservarli.
"Io spero che ti ricordi solo questi" le disse sorridendo."Sono belli lo stesso, no?".
 Bea tentennò: lo erano? Sembravano fuochi diversi da quelli che aveva mai visto prima, illuminavano quella serata in modo diverso, in un misto di splendore e tristezza.
Bea prese l'ultimo biglietto, lo strappò in minuti coriandoli che buttò in aria, lasciandoli volteggiare nella fresca aria estiva, mentre l'ultimo fuoco si allargava nel cielo.
 "Sì. Sono bellissimi" disse infine.

   Su questo racconto ("Correre fra la folla non è semplice") vige il seguente copyright: Tutti i diritti riservati. Autrice: Blue Willow 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

BANNER

I miei banner

immagine
immagine
immagine

immagine

(Realizzati per me in esclusiva dal blog grafico Stravaganza)

 

ROMPERE IL VETRO IN CASO DI EMERGENZA

 

BANNER LINK

 


 

 

 

 

I MIEI PROGETTI PER IL FUTURO

 

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

____________________


Metto questo disclaimer molto alla moda su quasi tutti i blog, già mi sento più importante solo per averlo messo! Comunque la mia personale opinione al di là della legge è che non sono una testata giornalistica perchè :
-non vedo il becco di un euro, ma in compenso a scriverlo sto andando alla neuro
-nessuno mi regala i libri
-nessuno mi regala i biglietti del cinema
-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

____________________

 

 


Si fa il più assoluto divieto di utilizzare o citare il materiale contenuto in questo blog su siti di natura pornografica, illecita o immorale, pena denuncia alla polizia postale.

 

Relativamente al contenuto dell'intero blog, vale il seguente copyright:
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Le citazioni da libri, all'interno delle recensioni dei libri stessi o in altri post, appartengono ai relativi autori.

 
Citazioni nei Blog Amici: 226
 

LE TRADUZIONI DI BLUEWILLOW - FREE TEXT

La maschera della morte rossa - Edgar Allan Poe

L'ingratitude (L'ingratitudine) - Charlotte Brontë 

Disclaimer
Non sono una traduttrice professionista, quindi le mie traduzioni potrebbero contenere errori. Vi raccomando di adottare riguardo a questi testi le stesse precauzioni di una installazione di Windows e cioè: non basate il software di aerei sulle mie traduzioni, non impegnate il vostro patrimonio in scommesse sul fatto che siano esatte, non usatele per delle tesi di laurea e soprattutto non spacciatele per vostre! Declino ogni responsabilità riguardo (e fate i vostri compiti onestamente, diamine!)

Anche se si tratta di traduzioni su di esse valgono gli stessi diritti di qualsiasi altra opera di ingegno. Naturalmente potete leggerle, stamparle, regalarle ai vostri amici e anche farci delle barchette di carta, ma non potete in nessun caso ricavarne un profitto o ometterne i crediti.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963