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L'angolo di Jane

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L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La scomparsa di Majorana - Leonardo Sciascia

Post n°1035 pubblicato il 09 Aprile 2013 da bluewillow
 

Titolo: La scomparsa di Majorana Autore: Leonardo Sciascia Casa editrice: Adelphi pag: 119

Ettore Majorana fu una delle menti più brillanti della scienza italiana, un fisco nucleare di cui Enrico Fermi disse, come riporta Leonardo Sciascia, che poteva essere paragonato a Galileo e Newton.
Il 27 Marzo 1937, però, Ettore Majorana scomparve nel nulla, dopo aver indirizzato due lettere, una alla famiglia ed un'altra ad un collega, Antonio Carrelli, in cui lasciava intendere che si sarebbe suicidato. Un telegramma accompagnò la lettera a Carrelli, scritto forse in un momento di pentimento, in cui Majorana pregava l'uomo di non tener conto di quanto scritto nella lettera e di aver cambiato idea. Di Ettore Majorana, però, da quel momento in poi non si seppe più nulla: nessun corpo fu mai ritrovato, non ci fu mai nessuna prova certa della sua morte.
La famiglia di Majorana non credette mai all'ipotesi del suicidio, perché nonostante Ettore Majorana fosse un uomo noto per la sua riservatezza, quasi al limite della patologico timidezza, non aveva mai dato alcun segno di depressione, squilibrio o preoccupazione tale da giustificare un simile estremo gesto, era anzi una persona estremamente equilibrata.
In “La scomparsa di Majorana”, pubblicato nel 1975,  Leonardo Sciascia si mette sulle tracce di Majorana, tentando di ricostruirne la personalità e ciò che potrebbe averlo portato a scegliere un volontario allontanamento da una vita che poteva riservargli solo un futuro assolutamente brillante nella scienza.
Alcuni ritengono che Ettore Majorana fosse sul punto di scoprire i segreti della fissione nucleare, la stessa che avrebbe poi portato, nel corso dell'incipiente secondo conflitto mondiale, alla costruzione e all'uso della bomba atomica, l'arma più potente e distruttiva mai realizzata dall'umanità.
Fu forse per sfuggire ad una tale terribile responsabilità che Ettore Majorana fuggì, magari dopo aver per primo capito quei segreti, in modo da non rivelarli al regime fascista e al mondo intero?
E' questa in effetti l'ipotesi principale di Sciascia, che fa notare come Majorana si sia addirittura rifiutato di pubblicare alcuni articoli che gli avrebbero dato una fama estrema, pur di non rivelare prima del tempo alcuni dettagli sull'atomo.
Molti hanno immaginato che Majorana, in preda ad una crisi mistica, derivante dallo schiacciante senso di responsabilità per le sue scoperte nel campo della fisica, si fosse in realtà rinchiuso in qualche convento, rinunciando per sempre ad agire in un campo in cui l'unica strada sembrava portare verso morte e distruzione.
Sciascia esamina a fondo ogni dettaglio, comprese le due lettere inviate prima del presunto suicidio,  in cui, molto acutamente, lo scrittore fa notare che Majorana parla di ciò che avverrà dopo l'atto che sta per compiere, la cui natura non è mai espressa chiaramente: questo proiettarsi nel futuro lascia il sospetto che Majorana in realtà non stesse parlando di un suicidio.
A parlare però non è solo la psicologia, ma sono i fatti: prima della sua scomparsa Majorana ritirò cinque stipendi dal suo conto, per poi prendere un traghetto, lo stesso da cui si ipotizza possa essersi suicidato, portando con sé il proprio passaporto.
Denaro utile nell'aldilà? Un passaporto da mostrare a Caronte? C'è da dubitarne ed infatti Sciascia ne dubita.
Dopo aver intervistato un frate del convento dove si presume possa essersi rinchiuso Ettore Majorana, Sciascia ci dice, lasciandoci una possibile risposta e moltissimi ulteriori dubbi:
Sulla soglia, salutandoci, il certosino domanda:
“Ho dato risposta a tutti i vostri quesiti?”
Dice proprio così: quesiti.
Nell'incertezza del suo italiano o nella certezza del suo latino?
Ne abbiamo posti pochi, lui ne ha indovinati molti ed elusi. Ma noi rispondiamo che sì.
Ed è vero.


Come colpo di scena non è male, dice e non dice e lascia presumere moltissimo.
“La scomparsa di Majorana” è una inchiesta condotta con estrema perizia, interessantissima e credo estremamente veritiera.
Ettore Majorana mise forse la sua coscienza al di sopra di ogni ambizione? Può darsi.
Se il segreto della bomba atomica fosse stato scoperto sotto il regime di Mussolini di certo la storia del mondo sarebbe stata diversa. Ettore Majorana capì forse meglio di chiunque altro e valutò con estrema precisione, con la sua mente analitica e razionale, il peso della scienza nella modernità.

Di Leonardo Sciascia ho recensito anche:
Una storia semplice

 
 
 
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