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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Zanna Bianca - Jack London

Post n°731 pubblicato il 21 Dicembre 2011 da bluewillow
 

Titolo: Zanna Bianca Titolo originale: White Fang Autore: Jack London Traduzione: Ilva Tron Casa editrice: Mondadori pag: 304 costo: 8,5 €

Nel 1906, tre anni dopo il grande successo de "Il richiamo della foresta" (recensito nel post n° 457), Jack London pubblicò a puntate sul magazine Outing, un racconto speculare a quello di Buck, il cane che, dopo la morte dell'unico padrone che lo ha amato, abbandona per sempre il mondo degli uomini per tornare alla vita selvaggia dei boschi.
La storia di "Zanna Bianca" è invece quella di un lupo, che ha in parte sangue di cane, che sente "il richiamo dell'uomo" e abbandona il mondo libero della foresta per seguire gli impulsi di un cuore che non può fare a meno di un affetto che non esiste in natura.
La storia è ambientata nel Klondike, nel Canada di fine '800, nel periodo della grande corsa all'oro, e come nel precedente volume il punto di vista narrativo è quello degli animali, a cui la  crudele lotta per la sopravvivenza impartisce indimenticabili lezioni di vita.
La crudeltà umana aveva allontanato Buck dalla civiltà, ma in questo libro Jack London ci mostra che la natura è non meno spietata, con descrizioni di una libera vita animale che è funestata dalla necessità perenne di uccidere per non essere uccisi.
Fedele al principio di essere quanto più possibile aderente alla realtà, Jack London crea nella storia di Zanna Bianca dei presupposti credibili per il suo inserimento nel mondo umano: non è interamente di sangue lupesco e nasce in circostanze che lo privano di un branco, rendendo la solitudine la molla naturale che lo spinge, ancora cucciolo, ad essere "adottato" dall'uomo, quando insieme alla madre mezza-lupa Kiche, che già conosce la vita umana, si avvicina all'accampamento di una tribù indiana.
La vita dell'accampamento indiano è però troppo rude e simile a quella selvaggia per spingere Zanna Bianca a divenire realmente un "amico dell'uomo": ha il vantaggio di dare tregua dalla fame e dalla necessità di stare sempre all'erta, ma come "mezzo-sangue", né lupo, né cane, Zanna Bianca è condannato alla solitudine e all'ostracismo degli altri cani, che continuamente lo attaccano.
La più forte natura lupesca, unita alla necessità di combattere ogni istante, rende Zanna Bianca un avversario imbattibile per gli altri cani, spingendo il suo padrone "Castoro Grigio" a cederlo ad un organizzatore di lotte fra cani.
La vita come cane da lotta segna il punto di massimo dolore dell'esistenza di Zanna Bianca: sia l'uomo che la natura sono ora nemici formidabili, l'unica strategia possibile per la sopravvivenza è attaccare prima di essere attaccati.
E' da questo abisso di nera solitudine che Zanna Bianca viene salvato, mentre in fin di vita lotta contro un cane molto più grande, da Weedon Scott, un giovane commerciante che ne ha pietà e lo prende con sé per curarlo ed offrirgli una possibilità di vita come autentico amico dell'uomo.
Nonostante le buone intenzioni di Scott, l'addomesticamento di Zanna Bianca è incredibilmente difficile: la voce del cane che è in lui è stata totalmente soppressa dagli errati insegnamenti ricevuti nel corso della sua intera vita. Zanna Bianca ha imparato che l'unico vantaggio che la natura gli ha concesso è di essere più forte e veloce del suo nemico e che il nemico in questione è chiunque lo avvicini.
Solo con molta difficoltà Scott riuscirà a far capire che la mano dell'uomo può essere capace anche di carezze e non solo di colpire, ma quando il cane che è in Zanna Bianca si risveglierà non ci sarà niente da fare: l'insopprimibile innato desiderio di amore trasformerà la creatura selvaggia ancora una volta nel migliore amico dell'uomo.
Jack London è semplicemente straordinario per la sua capacità di immedesimarsi nel punto di vista canino/lupesco: la sofferenza e l'entusiasmo di Zanna Bianca sono resi con un toccante realismo che porta a chiedersi se davvero non esistano le precedenti vite e lo scrittore non sia stato per caso un animale della foresta.
Il libro è incredibilmente emozionante, anche se forse meno suggestivo de "Il richiamo della foresta", che è più lirico nella scrittura rispetto a "Zanna Bianca".
In entrambi i libri però Jack London sembra asserire che è la lotta per la vita che ci forgia forti e combattivi, ma è solo l'amore che può renderci civili.

 
 
 
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