Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 05/04/2024

Hasta a el futuro.

Post n°3111 pubblicato il 05 Aprile 2024 da fedechiara
 

La misura di un mondo radicalmente cambiato mi viene dal confronto fra due polemiche, una lontana nel tempo, l'altra di stretta attualità, dati i numeri strabocchevoli delle invasioni quotidiane e delle vicine sostituzioni etniche (vedi le scuole chiuse per concelebrare il 'ramadan' degli allievi al quaranta e più per cento nelle classi).
Abbiamo già primi ministri inglesi di origine pachistana e sindaci di varia provenienza extra insulare britannica, ma il quadro di una Europa largamente multietnica sembra essere ancora nelle nostre mani, in mani 'indigene', per usare un termine che non faccia troppo indignare le vergini cucce delle sinistre globaliste e soavemente favorevoli al crescere smisurato degli insediamenti multietnici nelle tristi banlieues metropolitane – le enclaves nemiche del nostro scontento e quotidiano affanno europeo.
E la misura di questo mondo alieno e marziano, dicevo, è la lontana polemica 'laicista' sui giornali della sinistra di allora (le mille miglia lontana dalla presente) – che si indignava per le quotidiane preci e benedizioni papali e le omelie e i giubilei e per la indebita rubrica fissa su tutti i tiggi e gli omaggi delle folle al capo religioso nostrano per le generose misericordie un tanto al chilo e le geremiadi pietose che nulla risolvono delle guerre e fami e siccità ma fanno tanto audience.
Chi se lo ricorda più il fiero slogan 'libera Chiesa in libero Stato' e la rivendicazione di un riconoscimento paritario per tutte le religioni.
Ma quando mai. Il numero fa grado.
E ancora sui tiggi ascoltiamo il ricorrere della pia giaculatoria dei 'tre miliardi' di cattolici – numeri non mondati dalle ricorrenti stragi in terre lontane e dalle chiese vuote; e i Buona Pasqua degli auguri ormai laicizzati con l'equinozio di primavera.
Tre milioni per la Questura, se vogliamo usare la scure laica delle nostrane manifestazioni misurate sui metri quadrati delle piazze.
Ma quel che non ha potuto il rabbioso laicismo (tardivamente rinnegato da E. Scalfari sul suo giornale militante) lo può l'islamismo in pressing quotidiano sui barconi e barchini dalle coste africane e dal vicino mar Egeo, se respinti dai Greci e dai Maltesi.
Islamismo più o meno 'radicale', secondo l'interpretazione e l'auspicio dei presunti 'moderati'.
Che vi sian ciascun lo dice dove sian nessun lo sa.
Ed ecco a voi le soavi polemiche ricorrenti e stantie sui crocefissi da togliere nelle aule (oggi ad alta concentrazione di alieni irreligiosi o di altra, più rocciosa, fede religiosa) – e commissioneremo ai designer dell'Ikea crocefissi-lego che si prestano, in tre facili mosse, a disegnare una mezzaluna, secondo la finale composizione delle classi di ogni anno scolastico entrante.
Chiodo scaccia chiodo ed ogni riferimento ai chiodi della mitica Croce del Calvario è puramente casuale.
Somos todos fratres, olè. Hasta a el futuro, siempre.
Il simbolo della mezzaluna nell'Islam: cosa significa
SIMBOLISULWEB.IT
Il simbolo della mezzaluna nell'Islam: cosa significa

 
 
 

Natali, pasque e resurrezioni.

Post n°3110 pubblicato il 05 Aprile 2024 da fedechiara
 

Natali, pasque, resurrezioni e paradisi. 05 aprile 2015

E finiremo tutti per chiederci, alla fine del tunnel, che senso e significato hanno i normali auguri di 'Buona Pasqua' e Buon Natale' che ci scambiamo per strada tra conoscenti e amici - e sono, per la gran parte di noi, formule vuote che non rimandano la mente alla Nascita del Figlio e alla sua pretesa e dubbia Resurrezione, bensì un modo per segnare il trascorrere del tempo delle nostre vite tra l'equinozio di primavera e il solstizio d'inverno.
E la distanza che abbiamo tracciato con la religione di origine e appartenenza nei registri dei battesimi la vivremo come colpa, una volta che i segni e i simboli e i nomi sbiadiranno e scompariranno per far posto al 'politicamente corretto' che toglie i crocefissi dalle aule scolastiche e cambia i nomi dei santi delle strade, - come ha proposto il ministro Valls in Francia perché i mussulmani non provino disagio, poveri cocchi di mamma, loro e le loro seconde e terze generazioni di 'foreign fighters' e assaltatori di 'Charlie Hebdo'?
E riflettevo, avant'ieri, seguendo il bel film 'Liam' di Stephen Frears, su quanto siamo stati condizionati, noi figli di cattolici praticanti e/o ospiti di collegi di preti o suore, da tutto il leggendario e l'immaginario di Cristi, Santi e Madonne che incombevano minacciosi o suadenti e bonari sulle nostre teste dagli altari e le nicchie delle chiese - e quanta fatica abbiamo fatto per districare il grano dal loglio di tutto quel laborioso leggendario molto kitsch di martirii e tormenti e inferni e paradisi promessi e minacciati e oggi siamo, invece, alle prese con il 'mammaliturchi' di un allah e di un profeta che ritornano in auge con tutto l'armamentario di guerre e minacce all'integrità dell'Occidente e alla sua cultura e tradizione e valori.
Ma non era meglio 'morire da piccoli' e/o fermare la storia del mondo alla rivoluzione russa e al sano ateismo che propugnava contro l'imbecillità e le macerie che seco trascina ogni 'oppio dei popoli' se non duramente contrastato?
Dite che proprio non ci sta ed è un po' un 'cavolo a merenda' un bel: 'Buona Pasqua', in finale di articolo?
ILFOGLIO.IT
Contro una cristianità “totalitaria” il governo di Parigi pensa di togliere i santi dai nomi dei...
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Ma io difendo quella croce - Il Fatto Quotidiano
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Normali infelicità.

Post n°3109 pubblicato il 05 Aprile 2024 da fedechiara
 

Normali infelicità e follie belliche. - 05 aprile 2022

Come in psicologia il primo passo è quello di accettare che 'la tua infelicità è una normale infelicità' – uguale alle infelicità conclamate del tuo prossimo conosciuto e sconosciuto – così per la presente guerra, che i media televisivi e di stampa pretendono sia di speciale atrocità e unica e incomparabile, dovremmo accettare che è solo 'un'altra guerra'; una delle tante che nel settantennio nostro generazionale abbiamo osservato con sincero orrore, allargando le braccia per la loro ineluttabilità.
Così è stato per la guerra atroce della ex Jugoslavia – con finale bombardamento 'umanitario' della Serbia - e per quella, recente, della Siria delle illusorie esportazioni di democrazia, fallite una via l'altra.
E, forse, questo levare alti gli scudi e i peana della guerra di resistenza all'invasore russo si deve al fatto che in Ucraina la democrazia aveva preso piede, dopo il preteso golpe di piazza Maidan, e si faceva prossima la sua iscrizione nella lista dei papabili membri dell'Unione europea - e i maggiorenti Nato davano per scontata la sua prossima appartenenza alla cintura difensiva (sic) e d'assedio allo storico 'nemico' russo e addestravano l'esercito ucraino e lo armavano con i migliori sistemi d'arma.
E se accetteremo che la nostra infelicità sia una normale infelicità di generazione disincantata e incredula che i promettenti orizzonti del digitale e del virtuale cancellino i confini e le guerre (Alessandro Baricco 'The Game') riprenderemo a vivere, cicatrizzando le ferite recenti – e provando a rimediare ai guasti spaventosi alle economie che ci siamo procurati con le demenziali sanzioni che chiudono i rubinetti del gas e ci costringono a ipotizzare nuove, illusorie e costose tecnologie sostitutive.
Quando sarebbe bastato il coraggio politico (di chi, ahinoi?) di prendere le distanze dall'alleanza militare americana e ipotizzare e dare corpo ad una prudenziale neutralità come quella dei nostri confinanti svizzeri – che per secoli si sono garantiti l'immunità bellica, passando attraverso ben due guerre mondiali.
Trovatemi un qualche c.... di politico italiano capace di assumere una posizione come questa. Chiedo la cittadinanza austriaca.
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