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Messaggi del 25/04/2024

Nuove liberazioni.

Post n°3151 pubblicato il 25 Aprile 2024 da fedechiara
 

Quei festaioli de 'la Repubblica' ce la sbattono così, a tutta pagina con una magnifica vignetta di Altan. Vogliono 'farci la Festa' a noi dell'infame governo di destra, liberare l'Italia da quella stessa democrazia che sostengono essere 'cosa loro', leggi l'editoriale a lato del direttore esimio, e se ne fanno un fregio di lontani eroi belligeranti che seppero opporsi al nazi fascismo e vinsero e imposero la loro giustizia (Norimberga) e le loro istituzioni nuove e i balli e le feste che, a 79 anni di distanza, ancora ci vedono divisi e impossibilitati a parteciparvi a causa dell'uso politico che si è fatto e si continua a fare di quella ricorrenza ormai vetusta e variamente acciaccata – vedi i fatti di stamattina che vedono contrapposti nelle piazze gli esagitati 'propal' casseurs e la mitica 'Brigata ebraica' che si fregia anch'essa della coccarda resistenziale.
E non se ne va fuori se non scuotendo il capo e pronunciando la fatidica frase 'A da passa' 'a nuttata'. e noncurando quei vandali sedicenti 'antifa' e promuovendo piuttosto le festività regionali di San Marco con relativo 'bocolo', come si vede in giro per le calli a Venezia.
Perché è un dialogo tra sordi, un battibecco di fazioni opposte che non porta a nulla – ed è inutile ricordare a quegli infiammati partigiani immaginari che ognuno e tutti i presenti ministri e il loro capo in testa hanno giurato solennemente nelle mani del capo dello Stato di 'essere fedeli alla repubblica', con ciò lasciandosi alle spalle la controversa militanza post bellica ed ogni ammennicolo post fascista preteso.
No, non vale, occorre ognora e sempre ricordare il marchio di infamia e riproporre la Liberazione come un combattimento tra galli chiusi nelle stie della asfittica politica nostrana, un uso politico della Festa aberrante e stupido e che non trova il 'consenso degli Italiani' - che continuano a votare a destra nella speranza di una transizione epocale che dimentichi gli odi e gli orrori e gli errori fatali commessi in quella temperie bellica e le mosche cocchiere partigiane che dicevano di 'aver liberato l'Italia', dimenticando i più convincenti battaglioni degli Alleati che risalivano la penisola ormai in disarmo.
E se proprio si vuole 'fare Festa' ed evocare i balli e le canzoni di una festa rinnovata nei contenuti io vi propongo 'La Carmagnole' dei Francesi al posto della lagnosa 'Bella ciao'.
Un periodo storico più facile da interpretare e condividerne i valori di riferimento malgrado la distanza storica e l'acqua che è passata sotto ai ponti.
Senza dimenticare gli orrori che si sono visti ai piedi delle 'guillotines' e i massacri della Vandea – e il seguito tragicomico del Napoleone-imperatore e la sua 'campagna di Russia' che azzerò il suo esercito totipotente (se ne ricordi Macron prima di inviare i suoi soldati in Ucraina).

 
 
 

Tormentoni.

Post n°3150 pubblicato il 25 Aprile 2024 da fedechiara
 

Tutti quei 25 aprile del nostro scontento.- 25 aprile 2021 ·

Ascanio Celestini è un attore straordinariamente facondo e inarrestabile. Gli invidio la memoria torrentizia dell'attore di monologhi – che manda a memoria un numero impressionante di parole e le sciorina, perfettamente scandite e pausate e interpretate, davanti al pubblico stupefatto e attonito per la prova gigantesca.
Ma nel monologo di oggi di 'Radio Clandestina', andato in onda sul canale 23 della rai in occasione della festa della Liberazione, l'effetto della sua recitazione è straniante, quasi fumettistico.
E il torrente delle sue parole in libertà ci rappresenta un'Italia in pieno marasma di eventi bellici tragicissimi e una Roma fitta di gente impaurita e schizofrenica: morituri che festeggiano clandestinamente l'annunciata liberazione dal nazifascismo in una città occupata militarmente dal tedesco inviperito per il voltafaccia fatale che lo espone alla sconfitta.
E ci passano davanti agli occhi le strips delle fucilazioni e delle spoliazioni: 50 chili d'oro in 36 ore dagli ebrei romani poi deportati, malgrado le promesse di salvezza, e le fosse Ardeatine con i cadaveri tirati fuori dalle cave già in fase di avanzata decomposizione e ricomposti e riconosciuti da amici e parenti chi per un dente rotto chi per una giacchetta da ferroviere.
E mi interrogo (non solo io) sulle responsabilità dei maggiorenti della guerra partigiana nel centro Italia di intervenire militarmente con azioni di 'commando' contro i tedeschi in ritirata che esponevano la popolazione civile alle ritorsioni e le decimazioni.
Una pagina di storia controversa e ampiamente dibattuta in passato, ma seppellita sotto ai sacrari dei civili caduti e travolta dai peana e dagli osanna di una Resistenza fiera e impavida e bella ciao.
E ieri guardavo per la terza o quarta volta quel bellissimo film dei Taviani 'La notte di san Lorenzo' con la scena madre del fascista colpito e ucciso in un campo di grano dalle lance dei partigiani-guerrieri greci - dentro ai grandi occhi stupiti della ragazzina-io narrante - e il copione della tragedia italica e dei paesi indifesi in cui si consumavano le stragi e le ritorsioni e le decimazioni dentro e fuori le chiese era lo stesso: i civili, uomini, donne, vecchi e bambini, che pagano un debito di sangue enorme e terribile al nemico in ritirata inviperito per il tradimento militare.
Ma non si dice: 'Al nemico che fugge ponti d'oro'? Perché non inquadrare le milizie partigiane in battaglioni annessi alle truppe alleate in risalita da sud e braccare i tedeschi in ritirata accelerandone l'evacuazione? La Storia non si fa con i 'se' e con i 'ma' e tuttavia la questione è stata posta e gli storici l'hanno dibattuta e forse qualche massacro ce lo saremmo risparmiato.
E, ancora una volta, è nello specifico delle pagine della Storia e negli interrogativi drammatici che ci presenta che si compie il rito della Memoria - che non è celebrazione, bensì rappresentazione dei fasti e dei nefasti e analisi puntuale delle parti in tragedia e dei protagonismi colpevoli.
Ma dalle rievocazioni teatrali e cinematografiche basate su quei fatti lontani sembra uscire, invece, un coro ineluttabile da tragedia greca dove i mortali sono marionette agite dagli dei olimpici e sopra tutti impera il nero Fato col seguito delle Parche.
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La ''Radio Clandestina'' di Ascanio Celestini
La ''Radio Clandestina'' di Ascanio CelestiniRAI.ITLa ''Radio Clandestina'' di Ascanio Celestini
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