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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

Avvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore

 
 

Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

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« Pericolosa CreaturaBlood on the dance floor »

The Reader (terza e ultima parte)

Post n°534 pubblicato il 30 Giugno 2009 da erbavoglio_70

 

  • Lui si reca nei luoghi dell'orrore, tra cumuli di scarpe. Dannazione, Hanna, perché non hai aperto quelle porte?

  • Lei è impietrita. Esiste una dichiarazione firmata da tutte le imputate: anche lei non ha aperto le porte. Semplicemente perché non era lecito, non poteva lasciarle fuggire: sarebbe stato il caos. Lui è distrutto: lei ha scelto. Il giudice le chiede di scrivere qualcosa, per appurare chi sia l'autrice della dichiarazione. Scriva.

  • No, non occorre: l'ho scritta io. (Lo dice con tale convinzione da sembrare sincera.)

  • Gli è tutto chiaro. Si alza impetuosamente dal suo scranno. Lei lo vede. (Ne sono certa.)

  • Il dubbio lo assale: che fare? Ha una informazione a favore di una imputata ostinata a mantenere un segreto. Per vergogna. Come può essere? Esiste qualcosa di più vergognoso di un omicidio? (Anzi di trecento?) Sì. Cosa ne sanno gli altri?

  • Hanna, ci sono visite! Lei, dignitosamente rinchiusa in una cella, ha un sussulto. Non può essere altri che lui. Accetta. Non rifiuta. Cosa spera? Beh, è comprensibile che voglia rivederlo: è sola, è fragile, in fondo, anche lei. Desidera forse la sua approvazione? Lo ama? Lo aveva amato? Spera intimamente che lui, senza porle domande, senza usare frasi di circostanza, le legga qualcosa? (Sono ancora carina?)

  • E lui? Durante la prima visione, in lacrime, l'ho definito bastardo mentre girava i tacchi, ma forse sbagliavo. Chissà, potrebbe non aver voluto umiliarla, lasciandole credere di non aver scoperto il suo segreto. Certo è che vederla camminare per tornare in cella, dopo aver atteso invano, è stato commovente. Appare un vuoto involucro, sembra delusa. Temo anche che lei in quei momenti sia travolta dalla certezza che il loro fosse stato Amore.

  • Lui va da colei che presto diventerà sua moglie. Ha la consapevolezza che, non andando da Hanna, non la vedrà mai più. Ricorda, mentre fa l'amore, il corpo di Hanna, l'unico del quale riconosceva l'odore, l'unico sul quale per tutta la vita avrebbe mai goduto veramente. La sua testa fa l'amore con lei. Il corpo, talvolta, cerca di sopravvivere.

  • Dorme da solo, dopo. Lei si sveglia-lava-veste, poi arriva in tribunale, con più dignità di chiunque dei presenti. Troia nazista. Ha paura, è colpevole. Lui piange. Non è un romanzo. Non c'è lieto fine. Lo guarda e sembra voglia dire “Grazie. Dobbiamo gioire: il segreto è al sicuro.” Ma come! È finita.

  • 1976: del suo matrimonio resta una figlia bellissima.

  • Trasloca. Scatole piene di libri lo circondano. Si illumina. Legge. Legge per lei. Legge, ancora, per lei. (Ok, sono testi inglesi, ma che fa.) Posta? Posta per me? E come potrò leggere? Ma di cosa si tratta? Cassette. Come fosse una bimba a Natale scarta i suoi doni. Solo con uno sguardo più spento.

  • L'Odissea. Le basta udire la voce di Michael per la durata di tre sillabe per provare lo smarrimento di pertinenza delle anime sensibili e cocciute. Spegne, spaventata dal suo stesso trasalire. Dio come fa male. Play.

  • La voce di Michael. Non è più sola. Il mondo classico, le eroine, gli amori e le avventure, scritti da altri su carta, sono lì. Lui ha saputo conferire loro forme e movenze. Non è forse un modo sublime questo di fare l'amore? In una cella il cielo e Michael.

  • Ricordi? Prima l'amore, poi la lettura. E dopo: prima la lettura, poi l'amore. Adesso insieme, anche se i corpi sono – materialmente -lontani. Quello che fu pretesto, forse fine, e poi causa, ora è mezzo: la lettura.

  • Lui, leggendo, ritrova il sorriso. (Il piacere che sa di suscitare in lei lo inebria, lo ispira.) Lei lo aspetta, e mentre lo fa rende accogliente la sua umile dimora. Arreda la sua prigione con le cassette inviatele copiosamente. Sorprendentemente Hanna sa accoglierlo ancora. Come poche sa non farsi travolgere.

  • Lui prende nota, cataloga. Lei ripone con metodo e cura. Sono marito e moglie.

  • Hanna è ormai pronta. Vuole un libro. Si accosta alla biblioteca con il timore, la curiosità, l'eccitazione febbrile di una vergine al talamo. Libri! Libri! Appare sovrastata. Quei mostri, quegli oggetti diabolici, dai quali sgorgano passioni, capaci di annodarle lo stomaco, di appagare i suoi desideri, di suscitarne altri, sono lì. Li ama. Non ne ha mai posseduto uno. Ne vuole uno. La signora con il cagnolino.

  • Cavolo. Quanta intelligenza e caparbietà in questa donna che il mondo intero crede senza speranza! Trova in una vecchia scatola di latta – tutto ciò che ha – (dove forse una piccola prigioniera custodiva i suoi tesori) il coraggio e una matita. Usa il metodo globale e doma quelle misteriose sequenze di simboli. Pur condannata, è libera.

  • 1980: scrive, dopo faticosi esercizi una lettera (una frase, invero: Grazie per l'ultimo, ragazzo. Mi è piaciuto molto). Che importa dove si trova, ha vinto: non ha più segreti, peccato che sia troppo tardi.

  • È bellissima mentre attende una risposta, lo è ancor più perché sa bene di attenderla invano.

  • Che importa. Più storie d'amore. / Penso che Schiller abbia bisogno di una donna. / Ti arrivano le mie lettere? Scrivimi, ragazzo. (Poche cose sono struggenti quanto questa esortazione, ad opera di una persona – prima, di fatto, muta – che lotta per comunicare, conscia del potere della parola, erigendo la scrittura all'unica forma di dialogo possibile.)

  • Lui, c'era da aspettarselo, non risponde. Sì: non è più sotto il suo giogo, non ha più un aguzzino. Lei, imparando a leggere, liberando se stessa dall'analfabetismo, lo ha affrancato. Qual è, ora, il suo ruolo?

  • 1988: la direttrice della prigione lo contatta; Hanna presto uscirà di prigione, lui è il suo unico contatto. La deve aiutare.

  • Ma come? Dovrà rivederla? Hanna, a sua insaputa aguzzina, poi amante totalizzante, prigioniera dell'ignoranza, vittima di questa e dei suoi tempi, a lungo rinchiusa in una singolare torre d'avorio, esiste ancora? Allora anche lui esiste; e di loro cosa è rimasto?

  • Decide di andare a trovarla. Lo avvertono: Si è lasciata andare, negli ultimi anni. Non è più lei.

  • Sorridono, gli occhi velati di ineffabile tristezza. La mano. Cerca la sua mano, la prende, lui impercettibilmente oppone resistenza, poi la ritrae. Lei, dignitosamente, cela l'incredulità. Ma come? Per Hanna due amanti non si abbandonano mai. E, se ne hanno l'opportunità, in silenzio, devono dar spazio ai loro corpi. Giusto. Dove hanno lasciato i loro corpi?

  • Leggi? È più bello ascoltare.

  • Hanna, lo hai compreso anche tu: è finita. Ma dove siete? Che posto triste, questa mensa, come scenografia della fine di un amore.

  • Hai pensato al passato?/ A te?/ No.../ No, non importa che cosa provo. I morti sono morti. Ho imparato a leggere./ Verrò a prenderti fra una settimana.

  • Lui va via, senza toccarla, senza sfiorarla, senza soffermarsi sul corpo di Hanna, indugiando almeno un po' – almeno con lo sguardo - prima di andare. Lei muore così, prima di decidere di farla finita. Muore prima il suo corpo della sua anima.

  • Lui le prepara un nido accogliente, fuori. Intanto lei dispone con cura i libri (la condurranno loro, sollevando il suo corpo dopo aver a lungo allietato la sua anima, alla fine), allinea le scarpe. La sorvegliante è in esubero.

  • Il giorno stabilito lui le porta dei fiori. (E il cerchio si chiude.) La cella è vuota. Alle pareti ci sono gli unici segnali dell'esistenza di una donna nota per qualche tempo al mondo come una criminale: sono ritagli, frasi, parole. Non aveva avuto fretta di andare via: c'è anche un testamento. Dite a Michael che lo saluto.

  • Forse la scatola di latta torna alla legittima proprietaria, una sopravvissuta.


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Commenti al Post:
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:44 via WEB
Sara, non arrabbiarti: lo sai che ti voglio bene. Anche se ti sembra inverosimile alcuni in pvt mi hanno chiesto di postare la fine. Domani cambio, ok? Su, cara: quella rughetta lo sai che si accentua quando sei contrariata.
 
sara_1971
sara_1971 il 30/06/09 alle 21:47 via WEB
ARGHHHHHHH
 
sara_1971
sara_1971 il 30/06/09 alle 21:48 via WEB
Ma che è? Una persecuzione? No NO NO
 
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:49 via WEB
Colpa di Panglos. Me lo ha ordinato.
 
   
sara_1971
sara_1971 il 30/06/09 alle 21:52 via WEB
Panglos ha detto sì solop erché era impegnato nella discussione sui culi.
 
     
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:53 via WEB
Forse è il caso che descriva quello di Hanna.
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:49 via WEB
Giuro, io non volevo.
 
sara_1971
sara_1971 il 30/06/09 alle 21:51 via WEB
Ultima, leggo. Sicuro? O la prossima volta posterà Hanna?
 
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:54 via WEB
Quindi sei lieta che Hanna sappia ora leggere e scrivere?
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:55 via WEB
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: risponderai al telefono domani mattina?
 
 
sara_1971
sara_1971 il 30/06/09 alle 21:58 via WEB
Dipende. Se doamni posti altro sì, rispondo!
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 21:56 via WEB
Mi allontano: i bimbi mi vogliono in versione reader. Torno presto.
 
panglos
panglos il 30/06/09 alle 22:03 via WEB
Che gioia non avere lamette in casa...
 
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 30/06/09 alle 22:35 via WEB
Sono lieta che ti sia piaciuto.
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 30/06/09 alle 23:10 via WEB
Mi piace questo blog, ma mi tocca fare solo commenti fuori tema. Non è giusto però, uffa!
 
 
Binxus
Binxus il 30/06/09 alle 23:59 via WEB
A me 'sto blog piace perché si possono fare commenti fuori tema.
Buonasera.
 
   
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 01/07/09 alle 06:34 via WEB
A me 'sto blog... non trovo le parole.
 
     
KicksAss
KicksAss il 01/07/09 alle 08:40 via WEB
Ah ma sarebbe un blog?! Ecco perchè non capivo una mazza!!! Era troppo divertente per essere vero! Maa... che è sta cosa? Estratto da un racconto? Racconto di un estratto?!
 
     
esperiMente
esperiMente il 01/07/09 alle 09:48 via WEB
Potrebbe essere il racconto di un estratto conto.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
alfredo il 30/06/09 alle 23:56 via WEB
TIE', COSI' TI RENDI CONTO MEGLIO DI QUANTO SEI LUNGA **** Lui si reca nei luoghi dell'orrore, tra cumuli di scarpe. Dannazione, Hanna, perché non hai aperto quelle porte? Lei è impietrita. Esiste una dichiarazione firmata da tutte le imputate: anche lei non ha aperto le porte. Semplicemente perché non era lecito, non poteva lasciarle fuggire: sarebbe stato il caos. Lui è distrutto: lei ha scelto. Il giudice le chiede di scrivere qualcosa, per appurare chi sia l'autrice della dichiarazione. Scriva. No, non occorre: l'ho scritta io. (Lo dice con tale convinzione da sembrare sincera.) Gli è tutto chiaro. Si alza impetuosamente dal suo scranno. Lei lo vede. (Ne sono certa.) Il dubbio lo assale: che fare? Ha una informazione a favore di una imputata ostinata a mantenere un segreto. Per vergogna. Come può essere? Esiste qualcosa di più vergognoso di un omicidio? (Anzi di trecento?) Sì. Cosa ne sanno gli altri? Hanna, ci sono visite! Lei, dignitosamente rinchiusa in una cella, ha un sussulto. Non può essere altri che lui. Accetta. Non rifiuta. Cosa spera? Beh, è comprensibile che voglia rivederlo: è sola, è fragile, in fondo, anche lei. Desidera forse la sua approvazione? Lo ama? Lo aveva amato? Spera intimamente che lui, senza porle domande, senza usare frasi di circostanza, le legga qualcosa? (Sono ancora carina?) E lui? Durante la prima visione, in lacrime, l'ho definito bastardo mentre girava i tacchi, ma forse sbagliavo. Chissà, potrebbe non aver voluto umiliarla, lasciandole credere di non aver scoperto il suo segreto. Certo è che vederla camminare per tornare in cella, dopo aver atteso invano, è stato commovente. Appare un vuoto involucro, sembra delusa. Temo anche che lei in quei momenti sia travolta dalla certezza che il loro fosse stato Amore. Lui va da colei che presto diventerà sua moglie. Ha la consapevolezza che, non andando da Hanna, non la vedrà mai più. Ricorda, mentre fa l'amore, il corpo di Hanna, l'unico del quale riconosceva l'odore, l'unico sul quale per tutta la vita avrebbe mai goduto veramente. La sua testa fa l'amore con lei. Il corpo, talvolta, cerca di sopravvivere. Dorme da solo, dopo. Lei si sveglia-lava-veste, poi arriva in tribunale, con più dignità di chiunque dei presenti. Troia nazista. Ha paura, è colpevole. Lui piange. Non è un romanzo. Non c'è lieto fine. Lo guarda e sembra voglia dire “Grazie. Dobbiamo gioire: il segreto è al sicuro.” Ma come! È finita. 1976: del suo matrimonio resta una figlia bellissima. Trasloca. Scatole piene di libri lo circondano. Si illumina. Legge. Legge per lei. Legge, ancora, per lei. (Ok, sono testi inglesi, ma che fa.) Posta? Posta per me? E come potrò leggere? Ma di cosa si tratta? Cassette. Come fosse una bimba a Natale scarta i suoi doni. Solo con uno sguardo più spento. L'Odissea. Le basta udire la voce di Michael per la durata di tre sillabe per provare lo smarrimento di pertinenza delle anime sensibili e cocciute. Spegne, spaventata dal suo stesso trasalire. Dio come fa male. Play. La voce di Michael. Non è più sola. Il mondo classico, le eroine, gli amori e le avventure, scritti da altri su carta, sono lì. Lui ha saputo conferire loro forme e movenze. Non è forse un modo sublime questo di fare l'amore? In una cella il cielo e Michael. Ricordi? Prima l'amore, poi la lettura. E dopo: prima la lettura, poi l'amore. Adesso insieme, anche se i corpi sono – materialmente -lontani. Quello che fu pretesto, forse fine, e poi causa, ora è mezzo: la lettura. Lui, leggendo, ritrova il sorriso. (Il piacere che sa di suscitare in lei lo inebria, lo ispira.) Lei lo aspetta, e mentre lo fa rende accogliente la sua umile dimora. Arreda la sua prigione con le cassette inviatele copiosamente. Sorprendentemente Hanna sa accoglierlo ancora. Come poche sa non farsi travolgere. Lui prende nota, cataloga. Lei ripone con metodo e cura. Sono marito e moglie. Hanna è ormai pronta. Vuole un libro. Si accosta alla biblioteca con il timore, la curiosità, l'eccitazione febbrile di una vergine al talamo. Libri! Libri! Appare sovrastata. Quei mostri, quegli oggetti diabolici, dai quali sgorgano passioni, capaci di annodarle lo stomaco, di appagare i suoi desideri, di suscitarne altri, sono lì. Li ama. Non ne ha mai posseduto uno. Ne vuole uno. La signora con il cagnolino. Cavolo. Quanta intelligenza e caparbietà in questa donna che il mondo intero crede senza speranza! Trova in una vecchia scatola di latta – tutto ciò che ha – (dove forse una piccola prigioniera custodiva i suoi tesori) il coraggio e una matita. Usa il metodo globale e doma quelle misteriose sequenze di simboli. Pur condannata, è libera. 1980: scrive, dopo faticosi esercizi una lettera (una frase, invero: Grazie per l'ultimo, ragazzo. Mi è piaciuto molto). Che importa dove si trova, ha vinto: non ha più segreti, peccato che sia troppo tardi. È bellissima mentre attende una risposta, lo è ancor più perché sa bene di attenderla invano. Che importa. Più storie d'amore. / Penso che Schiller abbia bisogno di una donna. / Ti arrivano le mie lettere? Scrivimi, ragazzo. (Poche cose sono struggenti quanto questa esortazione, ad opera di una persona – prima, di fatto, muta – che lotta per comunicare, conscia del potere della parola, erigendo la scrittura all'unica forma di dialogo possibile.) Lui, c'era da aspettarselo, non risponde. Sì: non è più sotto il suo giogo, non ha più un aguzzino. Lei, imparando a leggere, liberando se stessa dall'analfabetismo, lo ha affrancato. Qual è, ora, il suo ruolo? 1988: la direttrice della prigione lo contatta; Hanna presto uscirà di prigione, lui è il suo unico contatto. La deve aiutare. Ma come? Dovrà rivederla? Hanna, a sua insaputa aguzzina, poi amante totalizzante, prigioniera dell'ignoranza, vittima di questa e dei suoi tempi, a lungo rinchiusa in una singolare torre d'avorio, esiste ancora? Allora anche lui esiste; e di loro cosa è rimasto? Decide di andare a trovarla. Lo avvertono: Si è lasciata andare, negli ultimi anni. Non è più lei. Sorridono, gli occhi velati di ineffabile tristezza. La mano. Cerca la sua mano, la prende, lui impercettibilmente oppone resistenza, poi la ritrae. Lei, dignitosamente, cela l'incredulità. Ma come? Per Hanna due amanti non si abbandonano mai. E, se ne hanno l'opportunità, in silenzio, devono dar spazio ai loro corpi. Giusto. Dove hanno lasciato i loro corpi? Leggi? È più bello ascoltare. Hanna, lo hai compreso anche tu: è finita. Ma dove siete? Che posto triste, questa mensa, come scenografia della fine di un amore. Hai pensato al passato?/ A te?/ No.../ No, non importa che cosa provo. I morti sono morti. Ho imparato a leggere./ Verrò a prenderti fra una settimana. Lui va via, senza toccarla, senza sfiorarla, senza soffermarsi sul corpo di Hanna, indugiando almeno un po' – almeno con lo sguardo - prima di andare. Lei muore così, prima di decidere di farla finita. Muore prima il suo corpo della sua anima. Lui le prepara un nido accogliente, fuori. Intanto lei dispone con cura i libri (la condurranno loro, sollevando il suo corpo dopo aver a lungo allietato la sua anima, alla fine), allinea le scarpe. La sorvegliante è in esubero. Il giorno stabilito lui le porta dei fiori. (E il cerchio si chiude.) La cella è vuota. Alle pareti ci sono gli unici segnali dell'esistenza di una donna nota per qualche tempo al mondo come una criminale: sono ritagli, frasi, parole. Non aveva avuto fretta di andare via: c'è anche un testamento. Dite a Michael che lo saluto. Forse la scatola di latta torna alla legittima proprietaria, una sopravvissuta. HAI VISTO?
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 01/07/09 alle 06:32 via WEB
Eh, Alfredo, ma hai dimenticato i tacchi... Buongiorno! (La colpa è della Serpe che mi ha intimato di concludere la faccenda al più presto...) Alfredo, ma lo vedi quanto lavoro per te?!
 
 
sara_1971
sara_1971 il 01/07/09 alle 06:34 via WEB
Furbo Panglos: prima fomenta (posta posta) e poi GIUSTAMENTE scompare... ANSA per l'accompagnatore: la passeggiata è un test. Chi si mostra in ottima forma poi viene selezionato per mostrare le sue doti sportive in altrie situazioni (diciamo così). Buondì.
 
   
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 01/07/09 alle 06:35 via WEB
Puoi mandarlo anche a fare la spesa per me?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
L\'accompagnatore il 01/07/09 alle 08:46 via WEB
Buondì gentili signore , ma certo che si sono qua solo ed esclusivamente per servirvi e riverirvi , disponete pure di me come meglio credete ,faccio il bucato , stiro rammendo , pulisco casa incluso il il wc , accudisco bimbi , cani ed anche giovani e non più giovani disadattati suocere ed anziani vari , faccio la spesa apparecchio, cucino lavo i piatti,eseguo massaggi , curo il giardino guido l’auto etc…etc…e tutto solo per il vostro piacere e nient’altro .Allego video in cui il mio defunto padre da prova di quanto noi di famiglia siamo lecca…ehm professionali nello svolgere il nostro lavoro Quando posso iniziare ? In attesa vostre notizie i miei più servili saluti. PS : direi che il test è stato ampiamente superato ( a parte qualche piccola bolla podale, che ritengo siano piccoli incidenti di percorso) o mi sbaglio signorina Sara per cui quando si passa ad altre ehm …situazioni ? Servo vostro .
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 01/07/09 alle 06:58 via WEB
Eccerto che lo vedo, Erba. Come si vedono i fumetti in età prescolastica. "A me 'sto blog" piace, soprattutto per quelle figurine colorate che appaiono sulla sinistra.
 
   
Halmv
Halmv il 01/07/09 alle 09:50 via WEB
non per essere scortese verso le padrone di casa, ma qualche volta(ripeto :solo qualche volta!) i messaggi sono ancor piu' interessanti dei post , le Creature, ops,volevo dire i lurkers che appaiono stanno prendendo il sopravvento ?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Sara il 01/07/09 alle 12:12 via WEB
DIPENDE DAI POST! (Con post come questo anche l'elenco del telefono risulta di un certo interesse) Sara_con_tanto_amore
 
     
Halmv
Halmv il 01/07/09 alle 12:38 via WEB
grazie, ricambio : Victor_con_tanto_amore ! :)
 
     
panglos
panglos il 01/07/09 alle 19:27 via WEB
Halmv, interrogandomi con preoccupazione su come sia potuto accadere, mi vedo costretto a dirmi d'accordo con te... capita che i commenti siano più stimolanti del post, capita spesso quando il commentatore sono io...
 
     
Halmv
Halmv il 02/07/09 alle 09:29 via WEB
e' vero! infatti non capisco perche' anche tu non "scenda in campo" con qualche post.
 
lucotto2009
lucotto2009 il 01/07/09 alle 12:14 via WEB
SERENA GIORNATA
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 01/07/09 alle 13:54 via WEB
 
aridipiu
aridipiu il 01/07/09 alle 15:42 via WEB
Comincio ad odiare la pioggia pomeridiana!!!! Lo so..... non è un commento a tema
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Sara il 01/07/09 alle 17:43 via WEB
Attenzione: in seguito alla divulgazione di notizie false e tendenziose tengo a precisare che quella ritratta nella gallery di "mimancailresto" NON SONO IO!!! Sara
 
 
Binxus
Binxus il 01/07/09 alle 19:08 via WEB
Eh? Sara chi?
 
   
sara_1971
sara_1971 il 01/07/09 alle 20:36 via WEB
Coma Sara chi???
 
     
Binxus
Binxus il 01/07/09 alle 20:43 via WEB
Allora eri tu!
 
     
Binxus
Binxus il 01/07/09 alle 21:23 via WEB
Tentavo di depistare.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
inveceseitu il 01/07/09 alle 19:52 via WEB
Si riconoscono i tuoi denti
 
   
sara_1971
sara_1971 il 01/07/09 alle 20:36 via WEB
No! Non sono io!
 
     
sara_1971
sara_1971 il 01/07/09 alle 20:37 via WEB
(Ou, io non ce la faccio più a studiare!)
 
     
esperiMente
esperiMente il 01/07/09 alle 20:37 via WEB
Ah, è Non.sono.io! Mi pareva, eh!
 
 
nicknamemodena
nicknamemodena il 01/07/09 alle 20:38 via WEB
x Sara, ho visto la foto vedo non vedo che hai piazzato su Facebook. Sei tu quella? Posso linkare?
 
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