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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Mestolo d'oro 3

Post n°569 pubblicato il 22 Settembre 2009 da sara_1971

Buonasera a tutti voi, affezionati pezzenti rimasti questa estate in città perché completamente al verde. Rieccoci all’atteso appuntamento con la nostra rubrica culinaria.

Tra le perversioni di Sara c’è anche una inusitata passione per la cucina estera così, dopo aver pasteggiato qualche giorno or sono con un saporito troiaio a base di zenzero, pesce crudo e riso scondito, cosa c’è di meglio di uno stuzzicante piatto di cous cous fatto in casa? 

Preparazione:

Indossare un grembiule ascellare e avvolgersi i capelli in un foulard come se si fosse in procinto di effettuare un sopralluogo al reparto di malattie infettive dell'Umberto I. Chiudere i cani in giardino. Vista l’afa il gatto, ormai anziano, verrà magnanimamente lasciato in casa. Ah, che pace quando i due ladroni non sono in giro. Stappare una birra e farsi un goccetto per festeggiare l’inaspettato nirvana. 

Tagliare la melanzana a fettine e la zucchina a rondelle spesse circa mezzo centimetro e grigliarle sulla piastra calda insieme al peperone tagliato a strisce.

Non facciamola troppo facile perché abbiamo saltato alcuni preliminari indispensabili. Pulire il tavolo su cui opererete (e già la cosa può richiedere una buona mezz’ora) quindi cercare da qualche parte una piastra. Perché è stata riposta sporca? Chiedersi chi sia stato l’ultimo ad usarla e darsi una spiegazione del motivo per cui, nonostante in casa vostra non  circolino carogne animali ormai da anni, su di essa siano presenti brandelli di grasso animale carbonizzato. Tenere a freno l’ira funesta che infiniti lutti addusse con un’altra birretta.

Nel frattempo le istruzioni per il gatto:

Siediti dietro il calcagno sinistro della cuoca, così facendo non puoi essere visto e quindi c’è maggior possibilità di essere calpestato. Quando ti verrà schiacciata la coda vivacizza il pomeriggio squarciando il silenzio con un urlo. Questo provocherà in risposta i latrati del branco confinato all’esterno e subito dopo il ritmico martellare di una scopa contro il muro della Vicina.  

Tagliare i pomodorini in pezzetti non troppo piccoli, sbucciare le carote e ridurle in strisce sottili, tostare i pinoli in padella per un paio di minuti.

Scivolate su qualcosa di viscido che ignoravate essere sul pavimento della cucina. Gesù, una perdita!!! No, Signore aiutami, non può essere di nuovo la lavatrice! Ma che strano, la perdita non sembra un gocciolamento, quanto piuttosto un avanzo organico. Seguire a ritroso la scia bavosa per arrivare ad identificare le viscere di un lucertola morta nascosta sotto il frigo. Redarguire in maniera decisa il gatto e disfarsi del cadavere in decomposizione. Sciacquarsi le mani, farsi un altro goccetto di birra. 

Nel frattempo le istruzioni per il gatto:

Per punire la sfacciataggine dell’umano che ha osato gettare la tua ultima preda di guerra fatti venire un attacco di colite e, nell’usare la lettiera, assicurati di buttare fuori più sabbietta possibile. Mostra la tua indisposizione intestinale prendendo pezzetti di cibo dal piatto e portandoli sul tappeto del soggiorno. Masticali un po’, riducili a brandelli e poi lasciali lì.

Mescolare le verdure e i pinoli in una scodella, aggiungere una manciata di prezzemolo tritato e condire con poco sale, pepe e olio extra vergine d'oliva. Lasciare insaporire.

To’ guarda, mancano i pinoli, pazienza, invece il prezzemolo dovrebbe esserci perché avete comprato la pianta qualche settimana fa. Guardare sul davanzale: c’è il vaso, e allora perché non c’è la pianta? Ricordarsi dell’ultimo discorsetto mistico di Geghe che vi chiedeva di non gettare i noccioli dei frutti che avevate mangiato, bensì di piantarli affinché il nocciolo (che notoriamente è una creatura bisognosa di far nascere il germe vivo che porta in sé) non soffra nel restare imprigionata  in un sacchetto della spazzatura.

Nel frattempo le istruzioni per il gatto:

Vomita nella riservatezza dell’armadio a muro, preferibilmente su una trapunta abbastanza spessa da non poter essere lavata in lavatrice. Allontanati in fretta dal luogo del misfatto ma solo per continuare a rigettare sul tappeto. Fai in modo di indietreggiare in modo che il vomito sia lungo esattamente quanto un piede umano nudo. Gira intorno a lungo in modo da lasciare impronte qui e là.

Cuocere il cous cous in acqua salata (per la proporzione acqua/cous cous seguite le istruzioni indicate sulla confezione) e lasciarlo riposare per cinque minuti.

Nel frattempo occupatevi di sbrigare una manciata di incombenze banali, quali pulire il vomito del gatto, lanciare nel cassonetto il vaso con il nocciolo mummificato, maledire il creato e via dicendo. Attenzione: tali amenità vanno intraprese dopo aver ricevuto una telefonata in cui Jay vi intima di fare spazio in bagno perché è in procinto di arrivare a casa con una pianta convalescente che ha bisogno di un ambiente fresco e umido (A volte mi chiedo se ho le visioni, o se qualcosa in quello che mangio quotidianamente è avariato, forse semplicemente sono stata presa da un incantamento da cui non sono ancora uscita e da cui è plausibile pensare non uscirò mai più).  

Aggiungere una noce di burro e sgranarlo bene con l'aiuto di una forchetta. Condirlo con il succo di mezzo limone e lasciarlo insaporire per circa cinque minuti. Unire le verdure al cous cous e mescolare. Assaggiare.

Il semolino dell'ospedale è più saporito, ma così alticci sarete perfetti per un bagno di notte. Ravanate nella borsa per cercare il costume che tanto successo ha riscosso su facebook e telefonate ad uno qualsiasi dei disperati raccattati in un anno di blog. Dopo mesi di lezioni di ricamo e oltre quattro chilometri di merletto avete capito che nel ruolo di casalinga vi sentite particolarmente inadeguate. E che la cucina in fondo in fondo non fa per voi. E allora?

 
 
 
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