S_CAROGNE

I tre giorni del condor (lunghi)

Bologna

Con la leggiadria e la compostezza che da anni sono il segno distintivo di s_carogne, preghiamo il narratore di proseguire la narrazione.

Venerdì 28 maggio ore 10, credo.

L'appuntamento è in un pub di Bologna, alle ore 18.

Il viaggio non è dei più tranquilli. Sara pesta nervosamente i suoi due cellulari ultima generazione, glitterati e silenziosi (ha il vezzo di non rispondere al telefono); l'utente1 guida con disinvoltura, incurante dei limiti di velocità, pur temendo l'autovelox; Erba, schiacciata sul sedile posteriore, finge di prendere appunti, ma in realtà stima l'entità delle multe che dovrà pagare tra un mese e tenta di distrarsi: la tequila fa ballare allegramente le sue personalità multiple nello stomaco e l'assale il terrore di essere abbandonata nella più vicina stazione di servizio.

La prima tappa prevista è un paesino dell'hinterland ferrarese, dove le attende la brava presentatrice. Purtroppo, terminata l'autostrada, l'utente1 dimentica di adeguare la velocità di crociera, così i tre percorrono a 120 Km/h stradine provinciali dissestate. Erba recita silenziose invettive contro il blog, Libero, Sara e il liceo, mentre la sodale perde la sua proverbiale serenità e inizia a urlare ferocemente contro l'utente1. Questi, sfatto dall'assenza di riposo, è incapace di reagire e asseconda le richieste della scrittrice, rallentando la folle corsa contro il destino.

Arrivati nel paesino emiliano, scoprono che la misteriosa moderatrice è a una ventina di km di distanza per motivi di lavoro. Si parte con entusiasmo e serafica rassegnazione alla volta di un agglomerato rurale di poche anime. Con sorrisi degni di Emilio Fede in presenza di D'Alema, avvengono le presentazioni di rito. Sara è accovacciata su uno scranno, finalmente innocua; Erba, decisamente più professionale, ostenta vivo interesse verso le critiche e le osservazioni della serena interlocutrice, la quale non riesce a contenere la sua sincera preoccupazione nei confronti di Sara. Dopo aver discusso sommariamente della poetica di Erba e Sara (dopo quella del fanciullino potreste sentir parlare di quella della chat e del tossico), la moderatrice, apparentemente simile alla zia di Erba che prepara le famigerate scarcelle, ma decisamente più passionale (cosa questa che si può evincere dai brani di “Smetto domani” che l'hanno maggiormente colpita), ci consiglia di andare a rifocillarci e (soprattutto) a restaurarci.

L'utente1, desideroso di testare la resistenza delle due quasi quarantenni, propone di mangiare in quel di Comacchio, sortendo l'effetto di azzerare il tasso di alcol nel sangue di Erba. Sara è isterica, d'altra parte un paio di giorni lontano dalla sua tana in penombra sortiscono sempre l'effetto di destabilizzarla.

Giunti al ristorante, alle ore 14, Erba tenta invano di ritagliarsi qualche minuto di intima riflessione: Sara le intima di ordinare immediatamente e di sedere al tavolo. I tre trangugiano pescetti fritti con gli occhi iniettati di sangue: alla prima occasione sciorinano offese rivolte ai compagni di viaggio, incolpandoli di instabilità e di scarsa sensibilità.

Esempi (al lettore il piacere di attribuire le frasi a uno dei tre):

• Ieri hai esagerato. Eri ubriaca persa, avresti dovuto contenerti.

• Faccio un po' il cazzo che mi pare, se permetti.

• Ti sei stravaccata fottendotene degli altri. Uscire a prendere aria non è reato.

• Che poi ti chi conosce.

• Accompagnatemi all'albergo più vicino, ne ho abbastanza delle vostre cazzate.

• Da quando desideri schiantarti in autostrada?

• Mai più.

• Mai più.

• Mai più.

Sara stabilisce la velocità (100 km/h o se necessario 30 km/h), e i tre amici arrivano... no, non a Bologna: a qualche km di distanza, a casa dell'utente1, che come da copione è ben fornita di copie de La Creatura, accanto alle foto di famiglia. Unico evento degno di nota: Erba riesce a riprendere il suo peso forma, mentre Sara inizia a cercare prugne in ogni dove, invano.

Dopo un'ora intera di ozio, trascorsa invero a lavarsi alla meno peggio, i tre si dirigono finalmente alla volta di Bologna, cercando di arginare i danni, appellandosi al briciolo di buonsenso loro rimasto, scambiando diffusamente opinioni sul tempo, invero poco clemente.

Una manciata prima delle 18 le autrici giungono a destinazione. Ad attenderle vi sono nomi storici del blog, stremati dall'organizzazione dell'evento, ma soprattutto dallo sforzo profuso al fine di convincere i loro più cari amici ad assistere all'evento.

Il clima è familiare, come a Milano, ma vale la pena di sottolineare che l'intersezione tra pubblico di Milano e di Genova, già non vuota, era poca cosa rispetto a quella relativa all'incontro di Bologna.

Questa è forse la più atipica delle cose che avvengono alle presentazioni di “Smetto domani”, solo in parte negativa: è nel post-evento che ne avvengono di peggiori.

Quindi, riassumendo, al Punto c'erano le stesse persone viste a Genova, più qualche amico che evidentemente deve loro un favore, anzi doveva. Una menzione speciale meritano quanti hanno assistito al dibattito solo per scoprire il volto celato da un libro nella fotina su Facebook, restando inevitabilmente delusi.

La nostra presentatrice impone un minimo di serietà, Erba si presta volentieri, mentre Sara tenta ostinatamente di provocare la rissa.

Dopo qualche pacata domanda, blogger e utenti si concedono un delizioso aperitivo e a seguire una cenetta che vola via veloce tra bicchieri di vinello e racconti incrociati.

Restano da raccontare una notte e un giorno. In sintesi si può dire che utente1 tratta le due alla stregua delle Spice, esaudendo ogni capriccio (numero di cuscini, distruzione di una rumorosa pendola, deliziosi pasticcini a colazione, parrucchiere...). D'altra parte il terzo e ultimo giorno le attende una breve presentazione in quel di Forlì, dove è d'uopo un po' di self-control.

Ecco, le due si impegnano al massimo allo scopo, ma proprio non riescono a essere del tutto serie e così si confondono, non sanno più se a parlare sono Erba e Sara, o Arianna e Norma... sembra quasi che la Creatura si sia scritta da sé.

E poi, e poi... Erba recita silenziosi mantra sul sedile posteriore e conclude verso le 2,30 la giornata divorando in solitaria una pizza surgelata, ringraziando utente1 per non averle abbandonate in un casolare emiliano e Sara per essere stata colta, finalmente, dal sonno.