Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

immagine
 

SLIME BOX

Slime adottati dal blog grafico amico Stravaganza

(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)

 

Pink Slime


 

Ink Slime

 


 

IL MIO ANIMALETTO BLOG-DOMESTICO

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 


 immagine


immagine

 

 

immagine

 

 

« Libri che cambianoEnglish for "Macaroni" »

La fine di Chéri - Colette

Post n°608 pubblicato il 27 Settembre 2010 da bluewillow
 

Titolo: La fine di Chéri Titolo originale: La Fin de Chéri Autrice: Colette Traduzione: Giulia Arborio Mella e Anna Bassan Levi Casa editrice: Adelphi pag: 281 costo: 10 euro Note: i dati sono riferiti ad una edizione che comprende anche il volume precedente "Cherì"

la fine di chéri - chéri - Colette, edizione Adelphi"La fine di Chéri", seguito dello scandaloso, per l'epoca, "Chéri" (recensito nel post n° 490), fu pubblicato nel 1926, a sei anni di distanza dal successo del precedente capitolo.
Il primo volume narrava la parabola discendente di una relazione fra due amanti di età differenti: la matura Lèa, dal lungo passato di mantenuta e nel declino della propria bellezza, e il giovane Chéri, nel pieno fulgore di una splendente giovinezza.
Se la prima storia vedeva Lèa e Chéri come due schermidori  sul campo di battaglia della sensualità e dell'attrazione, il secondo libro è invece centrato quasi esclusivamente sul triste epilogo della vita del giovane uomo, proprio colui che  sembrava essere uscito vincitore dalla fine della lunga relazione con la "vecchia" Lèa, apparentemente pronto a dare un nuovo corso alla propria esistenza, incapace di amare ancora una donna su cui si mostravano, incancellabili, i segni del tempo.
Irrimediabilmente cambiato dall'esperienza della prima guerra mondiale, dall'intima conoscenza di crudeltà e morte, Chéri non è più il ragazzo spensierato e superficiale di un tempo, ma è anzi un uomo ripiegato su sé stesso, che agogna disperatamente la felicità del passato.
Nel nuovo ordine che Chéri trova al suo ritorno non c'è più nessuno che abbia un disperato bisogno della sua adorazione, né alcuno pronto a tributargliene: la moglie, ormai indifferente al suo fascino, ha un amante; la madre si occupa efficientemente di affari senza il suo aiuto e sembra insensibile al suo senso di smarrimento; infine persino Lèa, totalmente e felicemente sprofondata nella sua vita "da anziana", sembra tanto incurante del proprio aspetto che, apparentemente,  del ricordo dell'amante.
La vanità di un tempo non può che capitolare di fronte ad un mondo in cui sembrano scomparsi tutti gli specchi: la personalità di Chèri non riesce più a riflettersi in nessuno ed una angosciosa solitudine, un senso di vuoto ed inutilità sconfortanti, si posano come un sudario su un "vecchio ragazzo" stanco ed afflitto.
Incapace di trovare soddisfazione nel presente, Chèri si chiude in una ossessionante rievocanzione del passato, trascorrendo il proprio tempo in una stanza tappezzata delle foto di Lèa.
Quella di Chèri non è una figura plastica, non può adattarsi ad un mondo senza emozione e bellezza e  non trova in sé la forza per iniziare una nuova avventura, come tante volte deve aver fatto la sua vecchia amante.
Chèri sa di aver "vissuto" solo con Lèa e che quegli istanti sono persi per sempre: la tragica fine è quindi inevitabile, l'uscita di scena eclatante.
Un libro tristissimo, ma veramente intenso, superiore forse al precedente capitolo, che dona un inatteso spessore al personaggio del gagà vanitoso del precedente capitolo: in verità la vanità è sempre la sua essenza, ma rivestendola di panni drammatici, Colette riesce a trasformare persino un sentimento tanto effimero, in un passionale torrente di emozioni, che comunicano al lettore con forza tutto il senso di perdita e abbandono di un amore perduto, quello di Chéri per sé stesso.

Di Colette ho recensito anche:

Chéri (edizione Newton Compton)

Commenti al Post:
charlize77
charlize77 il 27/09/10 alle 16:14 via WEB
Coincidenza vuole che io abbia visto il film appena due settimane fa, film che ho trovato abbastanza noioso ... questo scarso gradimento mi ha tolto per ora qualsiasi voglia di leggere i libri da cui è tratto purtroppo. Però ricordo con piacere "Il grano in erba" (unico libro di Colette che io abbia letto) che per quanto un pò lento, mi sento di consigliare.
 
 
bluewillow
bluewillow il 27/09/10 alle 17:27 via WEB
Del film ho visto solo il trailer e non mi sembra molto aderente al libro, sembra quasi una storia allegra, quando invece è piuttosto drammatica, soprattutto nel secondo volume. Naturalmente potrebbero essere le magie del montaggio, ma penso che la storia sia stata resa più romantica e spensierata. Invece il libro di Colette ha ben altro spessore. Prima o poi comunque, quando magari il dvd non costerà un occhio della testa, magari lo vedrò anche io :)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Charlize77 il 27/09/10 alle 18:04 via WEB
Il film non è particolarmente allegro nè spensierato, lo definirei malinconico, il problema è che è anche terribilmente noioso. Non vale nel modo più assoluto un affitto a Blockbuster. Io l'ho visto su Mediaset Premium, per quello l'ho guardato... Però per dirti due sere prima avevo visto "Coco avant Chanel", un altro film che c'era su Premium, e devo dire che quello, pur con piccole lungaggini è davvero molto più godibile.Ma tu 'hai letto "Il grano in erba"? Sarei curiosa di un tuo parere...E' considerato fra i suoi più riusciti
 
     
bluewillow
bluewillow il 27/09/10 alle 18:18 via WEB
No, non l'ho ancora letto, ma puoi considerarlo messo nella mia, interminabile, wish-list!:)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Ludo il 27/09/10 alle 17:48 via WEB
Un'altra recensione davvero bella. I tuoi post continuano a ispirare le mie letture direttamente o indirettamente, magari spingendomi a prendere o riprendere in mano autori di un certo contesto storico e culturale...
 
 
bluewillow
bluewillow il 27/09/10 alle 18:17 via WEB
grazie Ludo :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Roberta il 04/06/11 alle 14:51 via WEB
Il film a me è piaciuto nonostante sia stato fatto con superficialità.Sto leggendo il libro e non vedo l'ora di leggere " La fine di Cheri" complimenti comunque, è un blog interessante il tuo! :)
 
 
bluewillow
bluewillow il 04/06/11 alle 16:15 via WEB
Ciao Roberta :), purtroppo il film devo ancora vederlo, ma spero di rimediare prima o poi :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Rosa Palatiello il 20/02/14 alle 20:52 via WEB
Complimenti per la recensione: con capacità introspettiva ma al tempo stesso con mano delicata hai tratteggiato ritratti magistrali dei personaggi e narrato una storia non facile da epurare da tinte troppo fosche. Il “razzismo anagrafico” sulla donna è la peggiore e più letale delle convenzioni:quante coppie potenzialmente felici sono state “sacrificate” in nome di questo ingiustificato stereotipo. All’argomento ho dedicato anch’io un libro dal titolo: “I delitti delle convenzioni”. Cordialità. Rosa Palatiello
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

BANNER

I miei banner

immagine
immagine
immagine

immagine

(Realizzati per me in esclusiva dal blog grafico Stravaganza)

 

ROMPERE IL VETRO IN CASO DI EMERGENZA

 

BANNER LINK

 


 

 

 

 

I MIEI PROGETTI PER IL FUTURO

 

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

____________________


Metto questo disclaimer molto alla moda su quasi tutti i blog, già mi sento più importante solo per averlo messo! Comunque la mia personale opinione al di là della legge è che non sono una testata giornalistica perchè :
-non vedo il becco di un euro, ma in compenso a scriverlo sto andando alla neuro
-nessuno mi regala i libri
-nessuno mi regala i biglietti del cinema
-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

____________________

 

 


Si fa il più assoluto divieto di utilizzare o citare il materiale contenuto in questo blog su siti di natura pornografica, illecita o immorale, pena denuncia alla polizia postale.

 

Relativamente al contenuto dell'intero blog, vale il seguente copyright:
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Le citazioni da libri, all'interno delle recensioni dei libri stessi o in altri post, appartengono ai relativi autori.

 
Citazioni nei Blog Amici: 226
 

LE TRADUZIONI DI BLUEWILLOW - FREE TEXT

La maschera della morte rossa - Edgar Allan Poe

L'ingratitude (L'ingratitudine) - Charlotte Brontë 

Disclaimer
Non sono una traduttrice professionista, quindi le mie traduzioni potrebbero contenere errori. Vi raccomando di adottare riguardo a questi testi le stesse precauzioni di una installazione di Windows e cioè: non basate il software di aerei sulle mie traduzioni, non impegnate il vostro patrimonio in scommesse sul fatto che siano esatte, non usatele per delle tesi di laurea e soprattutto non spacciatele per vostre! Declino ogni responsabilità riguardo (e fate i vostri compiti onestamente, diamine!)

Anche se si tratta di traduzioni su di esse valgono gli stessi diritti di qualsiasi altra opera di ingegno. Naturalmente potete leggerle, stamparle, regalarle ai vostri amici e anche farci delle barchette di carta, ma non potete in nessun caso ricavarne un profitto o ometterne i crediti.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963