Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Canto di Natale - Charles Dickens

Post n°519 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da bluewillow
 

BLOG CALENDARIO 2009 - DICEMBRE

 

Charles Dickens, ritratto, 1842Nel 1843, quando Charles Dickens scrisse e pubblicò "A Christmas Carol" (Canto di Natale), molti ricordi del passato dovevano agitarsi nella testa del trentunenne giovane scrittore, già autore di diversi fortunati romanzi a puntate, da "Oliver Twist" a "Il circolo Pickwick", ma anche reduce dal quasi fiasco di "Martin Chuzzlewit. Memore di una infanzia passata nella povertà dovuta ai debiti del padre, costretto dodicenne ad abbandonare i giochi e a lavorare per un periodo in una fabbrica di lucido da scarpe, Dickens poteva ben dire di conoscere a fondo i problemi della parte più disagiata della società. Nelle sue opere lo scrittore non dimenticò mai di denunciare i mali della crescente industrializzazione, soprattutto quando questa colpiva i più deboli e gli indifesi, specialmente nel caso di bambini e ragazzi. La riforma delle Poor Laws, le leggi che regolavano l'assistenza ai poveri, aveva reso gli anni '40 dell'800 un periodo molto duro per chi non poteva avere un lavoro regolare: l'assistenza sociale infatti veniva negata a chiunque fosse giudicato fisicamente abile al lavoro, a meno che non entrasse in una workhouse: sorta di fabbrica-casa, istituita per dare lavoro e alloggio ai poveri. Le workhouse erano spesso simili a veri e proprie carceri,dove i poveri venivano sfruttati, malnutriti ed umiliati, quindi solo di poco preferibili alla vita di strada. Anche se Londra diveniva sempre più industrializzata, le fabbriche (proprio come ora) erano soggette a periodi di inattività, durante i quali il numero dei poveri cresceva vertiginosamente. Tutto questo era permesso da una mentalità, che sembrava serpeggiare fra le classi alte e medie, che si accollavano i costi degli aiuti ai poveri, che vedeva nella povertà una specie di colpa e nel povero qualcuno che doveva in qualche modo espiare questo peccato. Una visione questa a cui Dickens si ribellò sempre con forza, mostrando in ogni suo romanzo come l'indifferenza e il cinismo delle classi più agiate provocassero gli stessi mali che poi quelle stesse classi si affrettavano a condannare.Ebenezer Scrooge, il protagonista di "Canto di Natale", è modellato per esaltare le caratteristiche negative di quello che sembra essere il nuovo uomo londinese: avaro, dispotico, insensibile al bene dei propri dipendenti, così attaccato al lavoro e al soldo, da ridurre la propria vita ad un arido deserto.E' la vigilia di Natale ed il vecchio Scrooge concede, in modo molto riluttante, la giornata successiva libera al proprio impiegato: il Natale non è altro che un giorno rubato al lavoro secondo questo calcolatore, una follia per sciocchi che non capiscono le cose che contano.Per le stesse radicate convinzioni Scrooge scaccia via in mal modo i gentiluomini venuti a chiedergli un contributo per le proprie opere di carità (perchè i poveri sono un peso per la società), e tratta in maniera scortese persino il cordiale nipote Fred che, sapendolo del tutto solo, è venuto ad offrirgli una cena in casa propria (nessuno dà niente per niente!).Ma il conto di una vita di egoismo sta per essere portato all'inconsapevole Ebenezer che, nella notte più speciale dell'anno, riceverà la visita di ben quattro fantasmi.Il primo a presentarsi è quello di Marley, ex-socio di Scrooge, morto da ben sette aillustrazione e frontespizio dalla prima edizionenni. Lo spirito, affaticato dal peso di una catena a cui sono legate tutte le cose che l'uomo amò in vita (cassette di denaro,lucchetti, chiavi, libri mastri) è venuto ad ammonire Scrooge di non commettere i suoi stessi errori, per non finire l'eternità legato a cose materiali che finiscono per essere la dannazione dell'anima.Molto argutamente Dickens, a cui non mancava certo l'umorismo, dipinge uno Scrooge intimidito, persino impaurito, ma duro a cedere persino di fronte al soprannaturale, pronto ancora ad opporre obiezioni ragionevoli al proprio socio ("potresti essere un'indigestione di manzo, una cucchiaiata di mostarda..."), rendendo la scena molto più comica che terribile. Quella di Marley non è certo una apparizione tragica come il fantasma del padre di Amleto, ma non manca di assolvere il proprio compito, ovvero di annunciare i tre spiriti successivi che si presenteranno uno dopo l'altro, che invece colpiranno profondamente Scrooge, mostrandogli tutto quello che in vita ha perduto, tutto quello che ha amato e lasciato andare.Le tre strofe successive (così l'autore intitola i capitoli che compongono questo "canto" natalizio), sono dedicate ognuna alla visita dei tre fantasmi del Natale: il fantasma dei Natali passati, quello del Natale presente e infine quello più terribile dei Natali futuri.Il passato mostra a Scrooge tutto il bene ricevuto in vita, i Natali felici passati con le persone amate (una ragazza innamorata, la sorella), ma presto dimenticate in favore della caccia al denaro. Visioni queste che immediatamente scuotono il vecchio avaro, riportando alla luce speranze ed emozioni dimenticate.Il Natale presente invece indica a Scrooge quanto male derivi dalla sua freddezza, quali gioie perda persino nel presente. Le visioni lo portano nella povera casa del suo impiegato, il cui bambino è gravemente malato, dove una famiglia numerosa divide un magro pasto, ma con il conforto di poter spartire se non molto cibo, almeno molto amore. Anche la casa del nipote Fred entra nella visione e con il suo calore mostra a Scrooge tutta la bellezza di un Natale autenticamente felice, da cui però si è autoescluso.Infine il fantasma dei Natali futuri mostra ad uno Scrooge scosso, e ormai quasi pieno di buoni propositi in favore di coloro che ha trascurato, quale sia la sorte di chi in vita pensa solo al denaro, trascurando l'affetto: un letto di morte e persone che spartiscono i beni del defunto, trattandolo come un pezzo di inutile carne, migliore da morto che da vivo. Un uomo non rimpianto da nessuno, ma della cui morte anzi alcuni si rallegrano.L'ultima visione getta Scrooge nel terrore, che presto però si trasforma in gioia, quando il vecchio si sveglia nel suo letto, la mattina di Natale, e si accorge che quel futuro è ancora lontano e può ancora porvi rimedio. Qui Dickens si mostra il più grande ottimista che la letteratura abbia mai conosciuto, trasformando l'avido Ebenezer, in uomo nuovo, pronto a celebrare il Natale nel suo vero significato, desideroso solo di cambiare tutto quello che è ancora possibile migliorare. Scrooge diventerà così un buon padrone, un filantropo, uno zio affettuoso e il migliore gentiluomo che abbia mai abitato Londra, nonché il più grande sostenitore del Natale.Chi non ha conosciuto uno Scrooge in vita sua? Chi non desidererebbe un simile cambiamento in persone di questo stampo?Non c'è da meravigliarsi che il racconto, sebbene alquanto costoso perché pubblicato con le illustrazioni di John Leech e rilegato in pelle rossa, finì esaurito proprio la vigilia di Natale, pochi giorni dopo l'uscita della prima edizione . Da allora "A Chistmas Carol" è divenuto un classico della letteratura inglese e non è mai andato fuori stampa. Il suo successo fu tale che ne vennero tratte anche diverse versioni teatrali e nel Febbraio del 1844, cioè solo pochi mesi dopo la sua pubblicazione, nella sola Londra c'erano già otto compagnie che ne davano rappresentazione.Qualcuno sostiene perfino che Dickens abbia avuto un impatto nello stabilire i canoni di come il Natale vada festeggiato, facendo del suo idilliaco Natale inglese lo standard del "Natale felice".Indubbiamente Dickens ebbe una felice ispirazione nello scrivere questa storia breve e, sebbene a questo autore vengano di solito ascritti altri meriti, indubbiamente "A Chistmas Carol" si può anche considerare un perfetto racconto fantasy, le cui immagini sono incredibilmente vivide. E' facile volare con Scrooge fuori dalla sua stanza, vedere la luce sopranaturale che parte dal suo orologio per finire verso una porta che conduce in un altra dimensione temporale, oppure immaginare la profondità nascosta dal cappuccio dello Spirito dei Natali Futuri. Ma se evocare tutte queste meraviglia è semplice, lo è solo per merito di questo straordinario scrittore che, in un'epoca in cui era in voga ben altra letteratura, è riuscito a rendere raggiungibili praticamente per tutti le vette straordinarie della sua fantasia.Così, perfino se siete Scrooge fino al midollo e senza pentimento, o anche se il cinismo vi divora e detestate il Natale, credetemi questo racconto è speciale e finirà per piacervi.

 

Edizione di riferimento:

I racconti di Natale - Charles Dickens, Traduzione: Maria Luisa Fehr Casa editrice: Bur pag: 445

Questa edizione raccoglie diversi racconti di Natale scritti da Dickens negli anni successivi al successo di "A Christmas Carol", sempre in occasione delle festività natalizie: sebbene apprezzati dal pubblico, nessuno divenne popolare come il primo della serie.

PS: Ho trascurato il blog-calendario dei classici per molti mesi, ma ho intenzione di pubblicare tutti i mesi mancanti come arretrati! Nel box laterare potete trovare la lista dei libri che compongono tutti i mesi del calendario. I classici già recensiti rimandano ai link dei post corrispondenti.

Una versione gratutita di "Canto di Natale", con il titolo "Cantico di Natale" è disponibile anche su Liber Liber (clicca qui) sia come testo che come audiolibro

 
 
 
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Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

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