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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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« Jane Austen come non l'...La notte (racconto breve... »

Angel - Elizabeth Taylor

Post n°931 pubblicato il 05 Dicembre 2012 da bluewillow
 

Titolo: Angel Titolo originale: Angel Autrice: Elizabeth Taylor Traduzione: Claudia Valeria Letizia Casa editrice: Neri Pozza pag: 300 costo: 16,50 €

Elizabeth Taylor (1912 -1975), da non confondere con l'omonima attrice, fu una delle scrittrici britanniche più apprezzate del XX secolo, ma la cui opera è forse ancora poco nota nel nostro paese.
"Angel", considerato uno dei libri migliori dell'autrice e pubblicato nel 1957, è uno romanzo ambientato nei primi anni del '900 ed ha per protagonista proprio una scrittrice, Angel Deverell, di cui viene descritta la lunga carriera, dal pieno successo fino al tramonto della vecchiaia.
In teoria questo libro potrebbe essere considerato un classico romanzo di formazione, ma nella sostanza ne è l'esatto opposto, perché se c'è una cosa che caratterizza la bugiarda, testarda, incredibilmente fantasiosa Angel Deverell è proprio quella di non cambiare mai, rimanendo sempre uguale a se stessa, dai quindici anni all'estrema vecchiaia: viene meno quindi il presupposto della crescita morale, tipico dei romanzi di questo tipo.
Quello di Elizabeth Taylor è un romanzo coraggioso perché sceglie per protagonista una donna caratterizzata in maniera da risultare deliberatamente antipatica.
Nata in una modesta famiglia, Angel, orfana di padre,vive con la sola madre nella periferica Norley, dove grazie al piccolo negozio di drogheria della madre e con l'aiuto della zia Lottie, cameriera presso una famiglia agiata, può frequentare una scuola superiore.
Nonostante le umili origini, Angel vive di sogni ad occhi aperti a cui finisce per credere, spacciandoli ad altri per verità, come quello di vivere a Paradise House, la casa in cui è impiegata la zia, e che in realtà non ha mai visto: è il luogo dove prendono corpo tutti i suoi sogni di una vita diversa, fatta di avventure esotiche, vissute in mezzo ad una nobiltà immaginata secondo una serie di tipici cliché.
Smascherata nelle sue bugie da alcune compagne, Angel finisce per abbandonare la scuola e per cominciare a fare l'unica cosa che sembra darle sollievo: scrivere.
Angel non è una lettrice, trova anzi superflua la lettura, ma non ama la sua umile condizione ed è convinta che scrivendo potrà trovare il suo posto nel mondo.
Contrariamente a quanto credono l'apprensiva madre e la poco convinta zia, che la rimprovera di essere una scansafatiche, Angel riuscirà nel suo intento.
I romanzi di Angel sono zeppi di cliché sulla nobiltà, avventure piccanti e trovate esotiche, nonché di errori che ne denunciano la palese ignoranza (riguardo alla presenza di champagne nei suoi libri, il suo editore dirà "Non è la prima e non sarà l'ultima scrittrice a stapparlo con l'apribottiglie"), eppure hanno la forza di una fantasia travolgente che affascina gli ingenui e delizia il palato dei più raffinati, proprio per il suo essere autenticamente e candidamente kitsch.
Totalmente priva di umorismo, determinata a non farsi prendere in giro da nessuno, la giovane Angel suscita una forma di istinto di protezione nel suo editore Théo Gilbright che infine decide di pubblicarne i romanzi: una scelta che procurerà ad Angel un grande successo editoriale in termini di vendite di libri, ma anche feroci critiche letterarie che accompagneranno tutta la sua carriera.
Elizabeth Taylor fa della sua Angel il simbolo di un certo tipo di letteratura, ispirata a quella di scrittrici come la citata Marie Corelli, basata su una scrittura che non nasce dall'osservazione della realtà, bensì dalla proiezione dei propri desideri, capace di dare corpo a fantasie improbabili.
Come la letteratura di questo tipo, Angel, che la esprime, è dotata di grande forza e determinazione, ma anche di molta rigidità: non c'è nella donna, come nei suoi romanzi, apertura verso gli altri.
Angel non vede le persone per ciò che sono, ma proietta in esse ciò che desidera vedere: per questo ignora la madre malata, rifiutandosi di credere ai suoi malanni, che le saranno fatali, oppure finisce per innamorarsi proprio del peggior tipo di uomo che potrebbe incontrare, lo scostante, sfuggente e persino crudele Esmé.
Angel non ama l'Esmé reale, ma quello creato dalla sua fantasia, a cui attribuisce le virtù degli eroi dei suoi romanzi, ma da cui riceverà, nonostante tutti i suoi sforzi per cancellare una realtà non gradita, un colpo fatale.
Angel, infine, smetterà di avere successo come scrittrice: i suoi libri mostreranno gli anni come la persona che li ha scritti, proprio per la loro incapacità di andare a fondo, di trovare qualcosa che resista al tempo.
Angel diventa la manifestazione umana di cosa sia una vita personale ed artistica avviluppata solo su di sé: una statua con piedi d'argilla, destinata prima o poi a cadere nella solitudine.
Il libro alterna momenti spassosi, come l'incontro di Angel con gli editori, ad altri persino drammatici, come quelli del complesso rapporto con Emsé, al limite tra amore ed odio, descritto in maniera assolutamente toccante.
Al contrario della sua Angel, la penna di Elizabeth Taylor sa cogliere tutte le sfumature dell'animo umano, dando corpo a personaggi vividi, realistici e a situazioni credibili in ogni dettaglio.
"Angel" è un romanzo molto coinvolgente che parla di amore, ambizione, successo, illusione e anche della vita durante le restrizioni di guerra, ed è incredibile che riesca a farlo così bene, mentre il suo tema di fondo è quello, che potrebbe apparire serioso, della vera natura della letteratura.


 

 
 
 
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- e nemmeno quello che non penso!
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