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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

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Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Mabel dice sì - Luca Ricci

Post n°929 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da bluewillow

Titolo: Mabel dice sì Autore: Luca Ricci Casa editice: Einaudi pag: 137 formato: ebook (esiste anche in cartaceo) costo: 6,99 €

"Mabel dice sì" è un breve romanzo di formazione che ha per protagonista un ragazzo che deve affrontare una scelta comune a molti suoi coetanei italiani: coltivare instancabilmente i propri sogni, ai quali magari si è dedicato molto studio, oppure adattarsi alle circostanze, accontentandosi di quel che il caso offre, facendo del proprio meglio con le carte offerte dal destino?

Molta letteratura ci direbbe di proseguire, dritti come un treno, per la strada dei sognatori, ma Luca Ricci ci offre un'altra prospettiva, quella di chi analizzandosi a fondo, come il suo protagonista, giunge alla conclusione di non avere talento sufficiente a raggiungere il traguardo e, cosa ancor più importante, di avere ancor minore passione e quindi, con un atto di assoluta onestà verso di sé, accetta con coraggio di reinventarsi.

La storia è costruita come un lungo flashback: nel presente il protagonista sta tenendo un colloquio di lavoro, come direttore del personale di un albergo, ad un aspirante giovanissimo collaboratore.
Questo riporta alla memoria del narratore la sua stessa esperienza nei primi anni di lavoro, iniziata con un impiego come portiere di notte nei fine-settimana, nonché l'incontro con la bella, sfuggente collega receptionist Mabel.

Mabel sembra catalizzare l'attrazione maschile e l'odio femminile fra i colleghi, per la sua tendenza a concedersi piuttosto facilmente e per la tresca, a tutti nota, con il direttore dell'albergo Tommasini e, contemporaneamente, con Nicola, un altro impiegato.

Unico a non essere beneficiato delle speciali attenzioni di Mabel sembra essere il narratore, un ragazzo che aspira a diventare un pianista, almeno a parole, e che pensa all'impiego da portiere come ad un'occupazione temporanea.

Anche se la relazione con Mabel rimane sempre su un piano platonico, non per questo la ragazza sembra essere meno magnetica per il narratore, che si ritrova a pensarla spesso e a porsi molte domande sul perché la giovane si ritrovi sempre a dire sì, come nel titolo, ad ogni pretesa sessuale maschile.

La "strega", la maliarda Mabel, come è vista da alcuni, ad esempio Nicola, diventa allora, in questa nuova luce, la "povera" Mabel: una donna che si concede come una medicina per il dolore di vivere altrui, schiava anch'essa di una propria ossessione.

Contemporaneamente il pianoforte del protagonista, inutilizzato, finisce per prendere sempre più polvere, mentre aumentano le responsabilità nel nuovo impiego, accettate progressivamente più di buon grado.

Mabel finirà per dire un no definitivo ed inaspettato alla sua condizione di schiava d'amore (altrui), sempre più umiliante, mentre il protagonista, attraverso una visione in sogno, in cui Mabel viene divorata da ogni uomo che l'ha conosciuta, compreso lo stesso narratore, realizza la vera natura del rapporto della donna con gli uomini, cioè una specie di sacrificio umano, nonché il suo stesso coinvolgimento in questo nefasto processo.

"Mabel dice sì" è' un romanzo moderno, estremamente attuale, una vera "storia dei nostri tempi": l'effetto Mabel è quello di smascherare i finti sogni. La Mabel-maliarda si illude di essere una cura, mentre il suo effetto è solo quello di alimentare insane ossessioni in chi la concupisce, degradando se stessa. Il narratore/musicista si illude invece di volere una vita che è un'opera d'arte, dedicata alla musica, ma quando comincia ad avere responsabilità lavorative maggiori, viene coinvolto non dal sogno, ma dalla più gratificante esperienza di aver raggiunto l'indipendenza economica.
Se fra cinquant'anni qualcuno leggerà questo libro, a colpirlo sarà, credo, questo ridimensionamento dei sogni, questa necessario ricominciare da capo, che è il tema dominante di questo momento storico.

Mabel e il narratore abbandonano in parallelo le proprie maschere: una con un'uscita di scena ad effetto, l'altro dopo un più lento venire a patti con se stesso.
Formalmente il personaggio principale, quello su cui è imperniata la storia, dovrebbe essere la Mabel del titolo, ma in realtà quasi tutti i personaggi del libro hanno contorni sfumati, sono gli specchi in cui il protagonista deve trovare il coraggio di vedere se stesso, l'uomo che non sarà un pianista, la nostra non-battezzata voce narrante (perché non ne conosciamo mai il nome), che compie il suo percorso di crescita.

Molto dettagliata è invece la descrizione della vita d'albergo, raccontata con grande ricchezza di particolari e realismo, riguardo alle mansioni del narratore.

Lo stile è asciutto ed essenziale, ma efficace: anch'esso, come la storia, molto moderno.

Di Luca Ricci ho recensito anche:

Come scrivere un best seller in 57 giorni


 

 
 
 
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