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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

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Self-publishing: nuova frontiera dell'editoria?

Post n°838 pubblicato il 01 Maggio 2012 da bluewillow
 

Il 27 e 28 Aprile scorsi si è tenuto, presso l'università di Tor Vergata a Roma, il convegno sul futuro dell'editoria di "LibrInnovando" e poiché il futuro sembra essere soprattutto  digitale si è parlato in gran parte di e-book.
La conferenza, aperta gratuitamente a chiunque volesse partecipare, è stata trasmessa in streaming dal sito di Rai Educational ed è proprio in questo modo che anche io ho potuto seguirla, sebbene solo nella sua parte finale, dedicata al self-publishing.
Cos'è il self-publishing? In semplici ed italiane parole è l'autopubblicazione di un'opera. Se in passato affidare un manoscritto ad uno stampatore, o peggio ancora ad un finto editore che richiedeva un contributo in denaro, aveva un costo non indifferente, con l'avvento del digitale e di internet tutto è cambiato.
Oggi è infatti possibile pubblicare un libro come semplice e-book che non necessita di stampa alcuna, riducendo i costi per gli aspiranti scrittori praticamente a zero, oppure ricorrere ad una forma di pubblicazione cartacea del libro chiamata "print-on-demand".
Nel print-on-demand  il libro  venduto da portali dedicati all'autopubblicazione , come ad esempio "Il mio libro" del gruppo L'Espresso, o "Lulu", il più famoso portale americano dedicato all'autopubblicazione, e stampato solo su richiesta di un acquirente, senza  costi, in linea di massima, per lo scrittore.
La pubblicazione come e-book è invece supportata sopratutto dalle librerie online, come Amazon, o da portali specifici come l'italiana Narcissus.
I portali dedicati all'autopubblicazione, come e-book o come print-on-demand, offrono in generale un servizio di base gratuito: il ricavato delle vendite viene ripartito fra autore e stampatore o, nel caso del digitale, fra autore e portale distributore. Se il libro viene distribuito solo  in digitale, il ricavato delle vendite del libro, esclusi eventuali costi e tasse, va al 70% all'autore e per il 30% al portale di vendita (prendete questi dati come dato generico, non è detto siano sempre validi).
L'editoria sembra essere in grave crisi, i libri si vendono molto meno di prima, eppure il mercato del self-publishing è in crescita.

Là fuori ci sono forse pochi lettori, ma legioni di aspiranti scrittori.
Con l'avvento del digitale, con il diffondersi dell'e-book produrre un libro e distribuirlo in realtà commerciali valide (non venderlo porta a porta a tutti i propri amici, quindi!), è diventato possibile anche per il più inesperto nell'arte dell'editoria. Perfino per la promozione di un volume, la parte forse più costosa per quanto riguarda la vendita di un libro, ci si può affidare alle risorse gratuite del web, in primo luogo a social-network come Facebook o Twitter.

Se questo fenomeno è ancora marginale in Italia, sta prendendo sempre più corpo in U.S.A dove l'editoria digitale vale già il 20%  del mercato dei libri.
Il caso di Amanda Hocking, autopubblicatasi su Amazon con il fantasy "Switched", vendendo poi milioni di copie digitali, per essere infine pubblicata da vere case editrici, è diventato il simbolo di un nuovo concorrente dell'editoria tradizionale: il self-publisher, lo scrittore autoprodotto e autopromosso che può fare seria concorrenza ai grandi del mercato del libro.
Grazie ad internet, eserciti di Davide hanno avuto la loro fionda virtuale per colpire il gigante Golia, ovvero le major del mercato editoriale.
Questa visione antagonistica fra self-publisher e grandi casi editrici è forse un estremo azzardato, ma sembra che non sia sottovalutata proprio dagli editori.
L'editoria tradizionale non vuole farsi trovare impreparata e sembra che stia per avvenire una specie di rivoluzione copernicana.
Se non si vendono più libri come una volta, se chiunque può prendere un manoscritto da un cassetto e venderlo come il più celebrato degli scrittori, si può  però sempre offrire qualcosa che non è alla portata di tutti: servizi editoriali, editing professionale, revisione dei manoscritti, nonché un portale per far socializzare tutta quella massa di aspiranti scrittori che cerca solo qualcuno con cui parlare del proprio amato "bambino", ovvero il capolavoro incompreso che nessuno ha mai voluto leggere.

Proprio a Librinnovando, un editor di Mondadori, Edoardo Brugnatelli, ha annunciato che la sua casa editrice, la più grande italiana e una delle maggiori d'Europa, ha intenzione di lanciare un ulteriore nuovo portale dedicato al self-publishing, segno che il fenomeno non viene sottovalutato nemmeno nel nostro poco digitalizzato paese.
Il progetto è ancora da definire, ma da quanto ho potuto capire seguendo Librinnovando via streaming, sembra che Mondadori voglia creare una specie di social-network dedicato all'autopubblicazione, in cui una forte rilevanza avranno proprio le interazioni fra i partecipanti, che dovrebbero darsi man forte l'un con l'altro, eventualmente correggendosi o suggerendo cambiamenti nei relativi manoscritti.
Lo scopo dovrebbe essere, da quello che ho intuito, creare una specie di forte community, analoga a quelle che si creano su Facebook e Twitter.
Il servizio verrà offerto gratuitamente, quindi una domanda aleggiava nella sala della conferenza: perché Mondadori dovrebbe fare una cosa gratis?
 La risposta è stata che è per prendere piede in un settore in via di sviluppo e che comunque ci sarà modo di recuperare i costi, sebbene non sia stato specificato come. Naturalmente la prima cosa che viene in mente è che in realtà verranno offerti servizi aggiuntivi, a pagamento, di consulenza editoriale: sarebbe il modo più rapido di guadagnare denaro ed è forse la cosa più probabile, visto che anche altri portali fanno esattamente lo stesso. Staremo a vedere.
Il mondo del libro è in fermento, forse nei prossimi anni ci saranno grandi cambiamenti, c'è solo da augurarsi che questa spinta al rinnovamento sia autentica anche nel contenuto e che in qualche modo possa offrirci qualcosa non solo di nuovo, ma soprattutto di valido.

 
 
 
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- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
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