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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Hotel Transilvania - Chelsea Quinn Yarbro

Post n°791 pubblicato il 04 Marzo 2012 da bluewillow
 

Titolo: Hotel Transilvania Titolo originale: Hotel Transylvania Autrice: Chelsea Quinn Yarbro Traduzione: F. Staglianò Casa editrice: Gargoyle pag: 348 costo: 16,5 €

Chelsea Quinn Yarbro si ispira alle leggende intorno alla figura storica del conte di Saint-Germain, avvolta da un fitto mistero, per costruire un romanzo vampiresco ambientato nel '700.
Come ci racconta l'autrice nelle note finali, nel XVIII secolo visse davvero un cortigiano che rispondeva al titolo di conte di Saint-Germain, le cui origini erano piuttosto incerte (secondo wikipedia era ritenuto il figlio naturale di qualche principe o nobile, forse Francesco II Rákóczi), ma di cui era nota la propensione a distinguersi, vestendosi spesso di nero o di bianco, quando la moda esigeva abiti colorati. Sul misterioso conte nacquero molte dicerie, al limite della leggenda, anche se vari documenti storici, fra cui le memorie di Voltaire, Casanova e Mozart lo citino come persona realmente esistita. Si diceva inoltre che Saint-Germain si dedicasse all'alchimia e avesse imparato a produrre pietre preziose. Yarbro sostiene che Saint-Germain chiedesse talora ai propri amici un diamante per poi restituirne uno più grande, raccontando di aver trovato il modo di accrescerlo. Sempre secondo la scrittrice, non si vedeva mai Saint-Germain mangiare o bere in pubblico e nessuno ricordò mai di averlo visto più giovane o più vecchio di una età indefinita fra i trenta e i quarantacinque anni. Ad infittire il mistero, dopo la data ufficiale della morte del conte, avvenuta nel 1784, molti dissero, anche a distanza di anni, di averlo nuovamente incontrato.

Secondo wikipedia, le molte testimonianze storiche a favore della reale esistenza di questo misterioso conte, che non cambiava mai d'aspetto negli anni, sarebbero a sostegno del fatto che in realtà Saint-Germain fosse una identità assunta nel tempo da più persone, coinvolte in attività di spionaggio, ma che sfruttavano un nome noto per ottenere credito presso certi ambienti (una specie di anonymous settecentesco). Yarbro trasforma ovviamente Saint Germain nella figura fantastica più adatta a rappresentare le sue particolari qualità: secondo l'autrice il misterioso conte non sarebbe stato altro che un vampiro, pertanto immortale e immutabile.

Il libro si apre con una lettera, datata 1743, una delle tante contenute nel volume, in cui la Contessa d'Argenlac scrive alla giovane nipote Madelaine de Montalia, rallegrandosi per il suo arrivo in città e citandole il misterioso conte, intento a consolare Madame La Cressie, donna dal matrimonio infelice e mai consumato, che sembra divenire sempre più debole.

Contemporanemente il misterioso principe Ragoczy chiede ad un gruppo di alchimisti, a cui promette di svelare i segreti per produrre gemme preziose, di acquistare per suo conto l'Hotel Transilvania, nelle cui cantine essi svolgeranno le proprie attività.
Dietro l'apparenza della normalità, fra i nobili si nasconde un gruppo di perversi satanisti, capeggiati dal conte Saint Sebastien, e di cui fa parte anche il marito di madame La Cressie. Saint Sebastian ha intenzione di sacrificare due vergini in una serie di rituali truculenti e morbosi, la prima delle quali è proprio Madame La Cressie.
La seconda vittima nella lista è Madeleine de Montalia, il cui padre fece parte da giovane proprio del gruppo di Saint Sebastian, ma da cui si allontanò, pentito delle proprie nefandezze.
Madeleine finisce però per invaghirsi, ricambiata, proprio di Saint-Germain, che contribuirà a salvarla dall'atroce destino che vorrebbero riservarle i nemici del padre.
Il libro si articola in un misto tra il truce e il mieloso,  in un romance la cui parte horror è legata unicamente ai rituali dei satanisti e alla loro sessualità malata, con scene che reputo francamente pessime, che mirano unicamente a solleticare la morbosità del lettore.

Benché il materiale a disposizione dell'autrice, per costruire una figura di vampiro affascinante, non sia certo poco, Saint-Germain è forse il succhiasangue meno interessante di cui abbia mai letto. Più che un vampiro, potrebbe essere definito un non-morto cicisbeo: drasticamente carente di eroicità, sembra muoversi in soccorso delle sue protette, unicamente quando le circostanze sono a suo favore e gode di un supporto esterno. Diversamente si limita ad amoreggiare e suggere un calice di “rosso” (sangue) per rinfrancarsi, poiché, al contrario di altri suoi omologhi letterari, non è assassino delle sue vittime, che lascia vivere.

Le donne di questo libro sono circondate da uomini deboli, pessimi, fonte per esse di solo sconforto. Saint-Germain sembra un vampiro per desperate-housewives, pronto ad offrire delicatezza ed attenzione, laddove vige la più sconsolante mancanze di interesse e desiderio maschile. Il morso di Saint-Germain è una specie di sostituto di una appagante vita sessuale, ed il vampiro stesso utilizza questo mezzo per legarsi emotivamente alle sue prede.
Le descrizioni dei rituali dei satanisti sono molto più disgustose che non horror, a parere di chi vi scrive, e contrastano in maniera davvero stonata con la leziosità della descrizione di abiti, pizzi e merletti, in cui indulge spesso l'autrice. In effetti credo che la parte più terrificante di questo libro siano gli abbinamenti di colori che Yarbro attribuisce ai vestiti dei suoi personaggi: ho fatto veramente fatica ad accostare mentalmente certe tonalità descritte!

Il libro, scritto nel 1978, è con mio stupore, considerato un classico della letteratura a tema vampirico ed è il primo di una lunga serie. Il volume è addirittura candidato dalla Horror Writer Association fra i sei libri che potrebbero vincere il premio per il miglior romanzo di questo genere, in onore del centenario dalla morte di Bram Stoker. Purtroppo credo che il tempo trascorso non sia stato lieve per questo romanzo, che è decisamente poco attuale: le uniche parti di questo volume che sono riuscita a trovare interessanti o ben scritte sono state le note storiche finali.


 

 
 
 
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