Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 07/03/2024

Età dell'oro.

Post n°3051 pubblicato il 07 Marzo 2024 da fedechiara
 

L'Età dell'Oro. - 03 marzo 2023

Ho vissuto nell'Età dell'Oro e non me ne sono reso conto fino ad oggi.
Fino al 2020, per la verità, anno di rivelazioni catastrofiche e di prigionie domestiche universali (i famigerati 'lockdown' che dovevano metterci al riparo dal maledetto virus coronato).
E quando salutammo l'alba lattiginosa del 2022 dell'auspicata Liberazione dal virus ecco tornare in auge 'l'ossessione dei confini' di cui alle due guerre mondiali e il ritorno della postura 'uomo-spadone-cavallo' (di cui al libro 'The Game' di Alessandro Baricco) mutata in 'fante-razzo anticarro-trincea' in quel dell'Ucraina eroicamente combattente per procura Nato (organizzazione militare in fregola di contenimento geo strategico della maledetta Russia).
E agito la mia memoria come un contenitore per cocktails per trovare qualcosa di altrettanto travolgente e drammatico ma invano. La 'guerra dei sei giorni' - con Ariel Sharon nel ruolo di protagonista invitto? Bazzecole. E' vero che si trattava di una guerra 'confinaria' (e Israele allargò di molto i suoi confini) e non c'era allora in pieno dispiegamento la 'realtà aumentata' dei 'games' giovanili dentro ai pc di allora a dirci tutti pacifisti (seguo sempre la traccia del libro di Baricco), ma a nessuno venne in mente, all'epoca, di tirar fuori sui giornali e in tivù le minacce di ricorso alle testate termonucleari di cui oggi si ha abbondante menzione e trepidante attesa del Fungo fatale.
Si trattò di una 'guerricciola' di poco meno di una settimana – e già nel week end si andava a fare il bagno sulle spiagge di Tel Aviv - e i 'paesi arabi' bastonati e con le pive politiche in saccoccia per lunga fiata. La guerra continuazione dell'azione politica 'con altri mezzi'.
Che altro di altrettanto drammatico vi/ci viene in mente? Eruzioni, terremoti, tsunami? Si, vabbè, ma siamo nel Classico delle catastrofi annunciate da che esiste l'uomo, niente di specialmente memorabile - e perfino gli asteroidi si sono presi una lunga vacanza, dopo l'exploit dei dinosauri estinti.
Piazza Fontana e le altre 'stragi di stato'? Mani Pulite? La Lotta alla Mafia? Convulsioni politiche tutte italiche che, comparate con l'attuale temperie politica e di guerra fatale Occidente contro Oriente, ci dicevano che eravamo pur tuttavia all'interno del 'migliore dei mondi possibili' di cui alla favola filosofica 'Candide' di Voltaire.
Poi venne la Pandemia e quell'enorme virus coronato che colonizzava in esclusiva i teleschermi serali insieme al drammatico conteggio dei morti e dei moribondi in terapia intensiva - e ci dissero 'fragili' (dopo i 65) e ci toccò prendere atto della possibilità di esserne inclusi obtorto collo (pur se di aspetto giovanile) anche solo per come ci guardavano i condomini dalle terrazze quando ci scappava un colpo di tosse o uno sternuto mentre facevamo la differenziata.
E non trascuriamo la siccità, ragazzi, fate scorta di acqua nel frigo, la maledetta primavera è asciutta, asciuttissima e guai ad abbeverare i giardini e i raccolti sono a rischio prima ancora delle semine e l'estate sarà bollente.
Insomma, l'Età dell'Oro è lontana nel ricordo ma io l'ho vissuta e ne sono testimone.
Si stava meglio quando si stava peggio. Ahi quanto!
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

La grande bruttezza.

Post n°3050 pubblicato il 07 Marzo 2024 da fedechiara
 

La grande bruttezza (La città strana 5) - 06 marzo 2014

Se ti affacci sulla 'piazza' alle otto del mattino del primo giorno di Quaresima gli operai del Comune sono già al lavoro per smantellare il palco del Carnevale ed è un grande disordine che fatichi a toglierle di dosso e immaginarla pulita e silente e con lo splendore della sacra basilica a chiudere la prospettiva e proiettarla sulle cupole e sul cielo terso.
Ma se giri l'angolo della loggetta del Sansovino ti coglie la vertigine della 'grande bellezza' di questa città - e ogni diapositiva degli sguardi mirati sulla sfilata delle statue immobili stagliate sull'azzurro e/o sulla colonna del Todaro con lo sfondo dell'isola di san Giorgio la dice miracolo della Storia e architettura mirabile di là del fragoroso rotolare del Tempo.
E cento altre immagini di questa sua bellezza è facile raccogliere a quest'ora del mattino in una città ancora vuota di presenze - e viene in mente la frase del Principe di Salina che: 'Dopo aver creato la Sicilia e averla giudicata troppo bella Dio creò i siciliani a riequilibrarla' (libera citazione). Aggiustate sui veneziani e sui turisti in visita.
E, se ritorni sulla piazza e ti avvicini alla porta della basilica per osservarne i mosaici e i capitelli, noti lo sfregio delle tre sedie di un bar poste davanti al sacro portone – licenza di festosi ubriachi della notte appena scorsa - ed è insulto alla bellezza che nessuno pare notare, anzi! Uno dei vigilanti della basilica invita, ridendo, il collega a 'fare una foto' e 'non c'è santo che tenga' o sacralità che si rispetti in una città che della sua piazza ha fatto il centro-motore della licenza carnascialesca a fini mercantili - e il frastuono della musica del palco entra prepotente all'interno durante la visita e si fa beffe degli scritti che invitano al silenzio e al rispetto del sacro luogo.
E quando ti allontani e torni alla città degli uffici e dei commerci che comincia a popolarsi e le prime comitive di cinesi 'foto, foto, foto' prendono possesso della piazza al seguito della guida turistica con l'ombrellino rosso levato alto, ti vien fatto di pensare al perché ci veniamo così poco e di malavoglia, noi indigeni ostinatamente legati a un'idea di decoro e di 'grande bellezza'.
Forse per la stessa ragione per la quale abbiamo deciso di non tornare nei luoghi del vasto mondo che ci hanno regalato un'emozione or sono quarant'anni fa e, se ci torni, ti coglie l'avvilimento per la grande bellezza che c'era e se n'è fuggita a gambe levate - e vedi la sfilata dei mille alberghi e relativi turisti sulle spiagge dove andavano le tartarughe marine a deporre le uova e c'erano solo i villaggi dei pescatori a distanza di chilometri l'uno dall'altro.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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