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Pd-a. La nuova costituente a Sant'Elena, parco marino.

Post n°1120 pubblicato il 21 Gennaio 2020 da fedechiara
 

Pd-a. La nuova costituente a Sant'Elena, parco marino.

E il torto maggiore che ci hanno fatto quegli sventati di s-governo che hanno fortissimamente voluto innalzare il patibolo della giunta per le incriminazioni contro Salvini e poi si sono miseramente ritratti e hanno nascosto la mano, pavidi e impauriti per la trasformazione improvvisa e sapiente del vergognoso patibolo in un palcoscenico elettorale, il torto è che ci vedremo costretti a leggere tutte d'un fiato 'Le mie prigioni' di Matteo – un po' per ridere, un po' per documentarci come si vive davvero dentro quelle mure infelicissime dov'è 'pianto e stridor di denti' di innocenti e di colpevoli e di 'radicalizzati nelle carceri' di quelle folle di immigrati che sono approdati coi barconi per finire la loro miseranda avventura dentro le patrie galere a spese dei contribuenti.

E il dato di un 34 per cento di clandestini (su un 10 per cento di popolazione immigrata residente) che sono finiti dentro invece di integrarsi e trovare un lavoro ed essere detti veri e probi 'cittadini' della nostra accoglientissima repubblica ci fa rizzare i capelli in testa e dovrebbe farci riflettere sul senso che ha avuto l'accogliere, con lo slogan atroce e falso di 'salvare vite' (sic), le migliaia di arrembanti dei naufragi organizzati dai criminali scafisti del duo Renzi/Alfano che hanno consegnato un 33 per cento di elettori nelle mani di Salvini grazie ai porti chiusi e all'epopea tragica e maledetta delle navi ferme al largo delle nostre coste per voluta provocazione politica delle o.n.g. straniere e di Soros e opposizione e violazione clamorosa dei suoi 'decreti sicurezza' da parte di 'Santa Carola degli Speronamenti' - assurta sugli altari delle chiese sinistre e buoniste quale patrona del 'così si fa', in barba al buonsenso comune e alle politiche nuove volute dal ministro degli interni di allora.

E non si sa se sia sventatezza o peggio quella degli aventiniani che si sbracciano e si affannano ad arrampicarsi sugli specchi davanti alla stampa per spiegare l'inspiegabile della loro sciocca decisione di sfidare il loro incubo peggiore proprio sul tema che divide gli italiani in 'sardine' e 'pinguini' – con le opposte narrazioni dell'odio che sarebbe degli uni, ma è delle sardine, invece, contro Salvini, inseguito per ogni piazza dei comizi quotidiani per rubargli la scena e avere il clamore dei giornali e telegiornali amici (quasi tutti) – e, dopo tanto essersi affannati e aver organizzato e pianificato a tavolino la strategia ruba-scena con i maggiorenti regionali del pd, ecco gli utili idioti di s-governo vanificare tutto con quell'osceno patibolo divenuto il comizio maggiore e più efficace nella battaglia finale della Stalingrado-Emilia Romagna che, forse, rimanderà a Waterloo e coda fra le pinne delle sardine e dei loro sardoni politici guizzanti in tondo nel parco marino dell'isola di Sant'Elena, facili prede degli altri pesci maggiori e degli uccelli marini che si tuffano a migliaia.

E ci toccherà leggere le loro memorie, invece delle 'mie prigioni' del Salvini. Ma forse no. 
Se sono scrittori come sono stati politici meglio mandare al macero l'intera prima edizione di quelle insulsaggini post politiche, salvandone poche copie per la lacrimanti sardine illividite e tornate nell'ombra e nel silenzio e che faranno, a clamore sedato, la trista costituente del nuovo pd-a. 
Partito disperato e affranto.

Amen e così sia.

L'immagine può contenere: oceano, uccello, spazio all'aperto e acqua

 
 
 
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