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Semidei versus dei medievali

Post n°836 pubblicato il 17 Aprile 2019 da fedechiara
 

 

 

E una delle immagini-simbolo della tragedia di Notre Dame - oltre a quelle del rogo che divampava inarrestabile e che sfidava le pompe dell'acqua e le proprietà sedative dei liquidi – è il canto religioso quieto e rassegnato delle centinaia di persone che si erano radunate nei pressi della cattedrale e sulle rive. Come se quello e non l'azione dei pompieri, pur se affannoso e in ritardo e privi di un piano preordinato di intervento per quel genere di catastrofe, fosse la panacea e il rimedio del male che si svolgeva sotto i loro occhi di ingenui 'credenti'.

E sembrava l'ennesimo 'ritorno al Medioevo' dei canti e delle offerte alla Madonna e ai santi patroni - con la promessa canonica dell'erezione di nuove chiese votive – che ci 'facessero la grazia' di far cessare la pestilenza o fermare la grandine sui raccolti o spegnere l'incendio che divorava le case della città o fermassero a mezz'aria le bombe che cadevano a grappoli dal cielo.

E meglio, molto meglio, è predisporre piani di intervento mirati e accurati e precisi al millimetro, per intervenire in loco con gli strumenti 'giusti' - e usando al meglio le moderne tecniche e le tecnologie in nostro possesso – piuttosto che vedere quelle scene di canti soavissimi che ci fanno cadere le braccia e qualcos'altro e ci fanno dubitare che ancora vivano nelle menti di coloro i mitici dei e santi e beati medievali di riferimento, piuttosto che credere di essere noi i moderni semidei che costruiamo il futuro e diamo vita alla civiltà digitale e dell'intelligenza artificiale.

E piuttosto che i voti espressi e i concioni e i pistolotti edificanti che abbiamo ascoltato dai soliti politici e dai giornalisti-merlettai fino ad oggi, meglio una indagine seria su cosa è venuto a mancare e ha difettato nell'intervento dei pompieri e quali sono state le vere cause dell'incendio maledetto - e sia la nostra, di uomini e non di dei, la risposta che conta e conterà in futuro, se non vogliamo che anche il Louvre bruci, prima o poi, e con esso tutto il meraviglioso bagaglio di scienza e conoscenza e arte che vi è contenuto. Ad maiora.

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