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Il sogno di Mafalda

Post n°832 pubblicato il 13 Aprile 2019 da fedechiara
 

Buenos Aires 21 marzo 2019

E a tutte le ore del giorno, in questo quartiere della popolarità esibita, rivendicata fieramente, un logo, un marchio di fabbriche che non ci sono, bensì l'artigianato creativo della 'lucha' quotidiana, del tirare a campare con quel che passa il convento ogni dì: la creatività di ognuno e tutti, stupisce la coda che si forma dinanzi a un monumento piccolo piccolo e ti sbarra la strada- e solo quando ci arrivi davanti capisci che è la statua di una piccoletta dai capelli ricci e neri, la temibile Mafalda delle considerazioni acri e acutissime sulla vita quotidiana e sui massimi sistemi.

Lei che, nella versione italiana, ci augurava il 'Buongiorno, mondo!' più spettinata del solito e si domandava: 'E' caduto, Monti? Berlusconi è stato condannato e si ricandida?', sottintendendo che quei fatti e non altri erano il vero buongiorno che ci auguravamo. E la fila di singoli e le mamme con i bambini si siedono accanto alla pericolosa sovversiva e si fanno fotografare con lei a futura memoria, segno di una stima universale che supera perfino quella di Bergoglio – non foss'altro che per l'acutezza dei messaggi che non sono mai 'urbi et orbi', bensì mirati e cogenti, e i dubbi malandrini che insinua e l'intelligenza aperta del suo disincanto.

E della birbante filosofa si fa un gran commercio nelle 'tiendas' e nelle librerie, sopratutto, perché è l'intelligenza e il sarcasmo e la battuta liberatoria che 'appartiene al popolo' più e meglio di altri profeti politicamente schierati, id est quel Guevara che: 'E' nato a Rosario.' mi dice il libraio. 
Come a significare che Buenos Aires tiene a battesimo e celebra una Mafalda, ma il 'Che' lo sogguarda di striscio con il necessario disincanto ex rivoluzionario, appunto.

E mi fermo a guardare la piccoletta dalle guance gonfie in espressione di amarezza che, smaltata in bianco su lastre di metallo, infila perle su perle di saggezza, come questa: 'Hoy he aprendido que la verdad desilusiona a la gente.' Già. La verità non appassiona, bensì 'desilusiona': origine e causa di ogni nostro dramma privato e pubblico.

E per me, da affiggere in casa, compro un'altra sua considerazione triste che dice: 'Porque justo a mi tenia que tocarme ser yo?', che fa aggio sulla quella domanda inevasa di un nostro poeta amatissimo che si chiedeva desolato: 'Ma perché dare al sole, perché reggere in vita chi poi di quella consolar convenga?'. 
Già, perché? Una domanda che ti porti dietro fino ai deserti e aridi lidi del finis vitae.
Mafalda for president.

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