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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Diario di una gravida

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Bolla d'aria

Post n°536 pubblicato il 03 Luglio 2009 da delilah79

Accade che ci si senta svuotati. A luglio, quando il cielo è terso e le rondini sembrano volarti addosso nella terrazza, all’ultimo piano; quando bevi il martini bianco che talvolta ti concedi di ritorno a casa, a fine giornata, in sostituzione della fida Dreher, seduta con le gambe poggiate alla ringhiera. Il crepuscolo alla tua sinistra. Loro, le rondini sembrano volerti indurre al gioco, all’apertura verso il nuovo, che sia la stagione, che sia l’altro, che sia tu.

Capita di camminare tra la gente scostandosi per evitarla. Con i Red Hot a palla nelle orecchie, a ricordarti un tempo in cui eri troppo simile a come sei ora e troppo diversa rispetto a ciò che non sarai mai.

Non c’è sempre bisogno di un motivo per sentirsi cavi. O perlomeno, non c’è sempre bisogno di un motiv grave. A volte succede.

In quei casi, rotoli nella quotidianità, nel dover essere che ti trascina, ti ingloba. Ci galleggi, come una boa in mare aperto; scissa, gli occhi sono distratti, le mani seguono ordini meccanici che una parte di te sa impartire come fosse il navigatore automatico nei tuoi momenti di assenza da te.

Anche scrivere diventa una fatica. Quello che ami non vuoi storpiarlo. Ti viene da proteggerlo, allontanandolo, aspettando si riapra la vena di un sentire più vivo. D’altro lato, non puoi mollare, perché sai che è uno dei pochi momenti in cui la scissione diviene unità, forse… forse… E quell’unità lucida, di tanto in tanto, ti manca. A volte ti manca molto di ciò che credi di non avere.

Dove sei, Fra’? Nome così comune, Francesca, così sostituibile, barattabile, confondibile. Dimmi dove ti trovi e verrò a riprenderti. No. Dimmi dove ti trovi e scapperò da te, con te. Andremo a Marsiglia e poi in Spagna, come dicevamo pochi giorni fa. Oppure a Berlino. E’ da tempo che voglio andarci e Gloria ci trova la soluzione viaggio perfetta. Sarà all’avventura, come non piace a te!

Oggi mi hai fermato e mi hai chiesto di parlare. Non ti vedevo da mesi, non ci parlavamo da un anno, forse più. Vedi, non è che non voglio parlare con te è solo che – scusa - non me ne importa nulla.

Lasciami strisciare  nella vita, tra la gente, come bolla di sapone che non scoppia che non si dissolve, sebbene vorrei, vorrei…

Embolo tra le arterie ostruite di me.

Silenzio. Stasi. Se chiudi gli occhi le note tornano alla mente. La memoria regala pelle d’oca. Darai il massimo, giovedì. Nonostante sia difficile, nonostante sia importante solo per te. Per il tuo piccolo mondo di emozioni. E poi? E poi dimentica. Gli altri lo hanno già fatto.

 

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Misha il 05/07/09 alle 08:39 via WEB
Non capisco l'aggressività che metti nelle tue risposte, le mie erano pacate osservazioni, una modestissima (legittima?) critica. Non intendo affermare che lo scritto, la Cultura, debbano volare verso vette elevate ma che solo che non deve essere ovvia. La semplicità dei temi trattati dalle Big Babol fa pensare alla cultura popolare è il sesso Pasoliniano, è il film di costume anni '80 (quello ingenerosamente definito Trash... in realtà Bombolo, Montagnani sono gli ultimi affreschi di una società decadente).
La cosa che ha urtato principalmente la mia sensibilità di Uomo è trovare dei post dove dai delle risposte alle lettere scritte ad altri. In particolare mi ho letto, cliccando a caso, quella dove rispondi alla lettera di un uomo abbandonato dalla sua donna, una donna che lui ha ricoperto di attenzioni. Mi domando se hai avuto almeno l'accortezza, la sensibilità di camuffare la lettera in modo che non sia riconoscibile all'autore; la risposta che hai trovato scritta sul giornale (?) potrà apparirti banale, ma è rispettosa e sincera, la tua è cinica: come pensi che ci resterebbe quell'uomo se capitasse qui e si riconoscesse? Io credo che resterebbe profondamente ferito. Ho avuto un amico che ha vissuto un'esperienza simile, sono stato per mesi a raccogliere la sua sofferenza e mai mi sentirei di ironizzare su temi che toccano il profondo dell'animo, dell'anima.
Leggo che avete dedicato un post a Jacko, lo cercherò e lo leggerò, spero solo che non sia un pezzo cinico; il rispetto è il minimo che si debba ad un Uomo che tanto ha dato all'immaginario collettivo, ad un Uomo che ha sofferto per le ferite profonde infertegli da una società superficiale ed irriconoscente.
Non capisco come mai ti stupisca il fatto che io abbia letto un post di molto (?) tempo fa: quando entro in un blog clicco sui link e poi scorro i post pescando a caso, a mio parere è il metodo migliore per conoscere realmente il posto nel quale mi trovo... detesto le visite guidate.
Non sono rimasto colpito dallo "stacco di cosce" delle Big Babol, ma dalla loro sagace rappresentazione del quotidiano; probabilmente ad una lettura superficiale appariranno banali, ma a chi è abituato a leggere grandi cose appaiono uno spaccato irriverente e dissacrante di una società decadente.
Non mi è piaciuta la tua battuta (lo era?) che avresti uno stacco di cosce più bello, non mi piace la volgarità, nemmeno quando è divertente.
 
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