S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°711 pubblicato il 26 Novembre 2010 da delilah79
Ammettiamolo: avere la febbre a trent'anni non è come averla a sette. La febbre dell'età moderna è il peggiore dei mali poiché risulta invisibile agli occhi di chi ti sfrutta. Non ti azzardare a non andare al lavoro neanche domani, altrimenti stai pur certa che non avrai bisogno dell'approvazione (martedì) del DDL Gelmini affinché ti sbattano fuori. Puoi ritenerti libera già dalle prime ore dell'alba. P.S.: Dovesse venirti nostalgia del tempo che fu e dell'ovetto Kinder amorevolmente donato da tuo padre, hai due possibilità: 1) pensare che è sempre un accumulo di grassi che ti si posizioneranno sul deretano e che comporteranno sensi di colpa e scalini in aggiunta. 2) Fermarti al primo tabacchino sulla strada verso la facoltà e comprartene uno, scartarlo in macchina, regalandoti uno spazio di pochi minuti in cui potrai signorilmente mandare a quel paese il mondo intero.
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Binx, ho provato, ma quando cambio carattere prima di postare, dal blog stesso, mi dà fisso questo carattere. E non me lo ingrandisce.
Hola, ovvio!
L'ostia con me non può che essere sconsacrata, se non lo è, prima che io la deglutisca, si auto_sconsacra di suo. Peperoncino? Proverò. ;)
Se ti può consolare un pochino, alla mia febbre di due settimane fa la mia capo commentò: cominci presto, quest'anno.
Buonasera. La febbre imperversa incurante delle medicine e, nonostante questo avrei voglia di uscire per regali di natale e per cenare in una trattoria alla buona. Forse sto delirando? Sì. Forse il mio inconscio mi sta lanciando qualche segnale? Forse.
Se non avrete mie notizie, cercatemi in qualche convento. Di frati.
Vedo un po' di permalosità nell'aria o è solo voglia di protagonismo?
La verità è che sono stato via per una decina di giorni e speravo che il ritorno alla mia normale situazione di alienato sarebbe stato più semplice e rapido... stento... mi mancano i miei bambini, sento un innaturale mancanza della gente... e pensare che quando poi la vedo puntualmente esclamo... ma cosa ci faccio io qui?!
Il tuo lancinante urlo di dolore conseguente al carattere che spari sul post mi vede interdetto; l'ipotesi più probabile è che tu credi di usare un carattere mentre il computer ne codifica un altro (tu vedi un "arial", ma è "arial" solo per il tuo computer)... questo se ovviamente tu usi un copia_incolla, se scrivi su web salta tutto. Se così fosse ciascun browser proporrà all'utente il "carattere di riserva" [se il carattere proposto non esiste fra quelli a tua disposizione usa...].
Prova a ricaricare i font dei caratteri o, in alternativa, porta il computer da un esorcista...
Panglottuccio, lo ammetto, a volte credo tu possa celarti dietro a qualche anonima apparizione, ma mai mi spingo oltre il pensiero. Il "Panglos!" cui ti riferisci era un rimprovero amorevole che ti riconducesse in casa_1971 quanto prima. Mi è riuscito.
Buongiorno!
Ciao, Je!
(Poi gradirei sapere dove minchia sparisci! E io lavoro!)
In verità mi sento sempre in colpa, il senso di colpa è il cardine della mia esistenza; per esempio mi sento in colpa verso Deliluccia per non aver ancora letto il post... ma a questo rimedio subito...
Era estate...
... e mia sorella decide di allietare la mia vita di studente mandandosu a Pisa da Napoli per un paio di settimane le sue due figlie più piccole; affinché l'impresa avesse il sapore dell'atto eroico aggiunse il figlio di sua cognata... tre di loro non mettevano insieme trent'anni. Mia madre si era ritagliata il ruolo di nonnina amorevole, a me era riservato quello dello zio cerbero. Per alcuni giorni non mi resi conto di quel che succedeva, poi finalmente capii cosa stava succedendo: mia madre [la nonnina amorevole] stilava il menù in base alle indicazioni dei tre piccoli despoti. Il frigo conteneva una tale quantità di alimenti iper_glicemici ed iper_glucidici che avrebbero potuto mandare in coma diabetico un ipo_glicemico.
Chiamai a raccolta la combriccola che aveva appena finito di avvelenarsi con la dose mattutina... "Da oggi basta!!! Non è possibile che mangiate solo patatine, merendine, yogurtini e biscottini!!!" "Da oggi in poi potrete mangiare una sola schifezzella al giorno [quella che passerà alla storia come "la regola delle schifezzelle"]. E sia chiaro che dovete mangiarla tutti insieme, non voglio che mentre uno mangia l'altro guarda: mettetevi d'accordo sul quando."
Ciro, il cuginetto delle mie nipoti, assume un aria preoccupata e con aria esitante mi chiede "Michele... anche la Coca Cola è una schifezzella?"... [Cazzo, non avevo considerato la Coca Cola!!!... ora se dico che non è una schifezzella se ne bevono sei litri al giorno...]... "SI', ANCHE LA COCA COLA E' UNA SCHIFEZZELLA!!!"
... mi sento in colpa ancora oggi...
Buongiorno!