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Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°515 pubblicato il 22 Maggio 2009 da delilah79
Devi mangiare composta a tavola e con mani giunte. E’ la forchetta che va alla bocca, non il contrario. Non devi piangere. Devi stare con la schiena dritta. Ti devi vestire da signorina. Non devi dire parolacce. Non devi essere presuntuosa. Non devi avere ragazzi. Devi rispettare tutti.
Sono cresciuta con le tue correzioni. Guardami (Guarda bene) Non mangio molto, sono parca, igienica e composta. La realtà è che ho disturbi alimentari e che il tuo dirmi che le mie gambe erano troppo grosse, che ero cicciona, mi ha sempre fatto ritenere di esserlo. Non volevi dire questo. Volevi solo che mi coprissi sempre e che non diventassi smorfiosa, ma e quattro anni eri tu che dovevi capire me, forse. Gli anni di danza classica mi hanno regalato un portamento impeccabile. Le ballerine che indosso, poi, aiutano a non cadere e con i tacchi alti non me la cavo male, dicono di me che porto a spasso il mio culo come una danzatrice della Scala! Sarai fiera di aver speso bene i tuoi soldi borghesi? Gli anni passati dalle suore, invece, mi consentono di avere il giusto comportamento tra gente per bene. Ma io non mi sento a mio agio tra loro, pur essendoci cresciuta, e così non metto in pratica i buoni insegnamenti. Ogni tanto, però, canto “accogli Signore i nostri doni”. I canti in latino, purtroppo, li ho dimenticati. Vale a non farti pensare che sono un fallimento? Non piango. (Bugia, bugia) La mia schiena è dritta solo quando dormo, per il resto ho una scoliosi sempre più evidente. Sai, le borse che porto sono sempre così pesanti e poi, tendo a ripiegare su me stessa camminando in mezzo al mondo senza dare nell’occhio. Sempre, sempre meno orgogliosa. Non sono presuntuosa. Mai stata. Sorridi compiaciuta per un punto a segno pieno? Sbagli. I presuntuosi mi calpestano e vanno avanti. Fossi in te rivedrei l’insegnamento. Ho avuto ragazzi, tuttavia tardi, questo devo ammetterlo. Mi hai sempre bloccata. Tardi, ma tanti o comunque più di uno, quello da sposare, come avresti voluto tu. Nonostante questo, ho problemi sessuali che non riesco a superare, per cui, quando arriverà IL predestinato, sarà come se fossi vergine. Rispetto tutti, ma non rispettano me. Non sarà perché io, ligia al tuo dictat li rispetto troppo?
Sono nella terra di mezzo. Non ribelle, non conforme. Sono senza colore, ma colorata accesamente. Sono tendenzialmente stanca. Non è colpa tua, la colpa forse è sempre di chi vive la sua vita e ne è responsabile. Tuttavia, ritenendo in questo caso, che vi sia l’ipotesi di un concorso di colpe, potresti dirmi, per favore, come faccio a liberarmi di te? Posso ucciderti? Non avertene a male, ma io non sono te. Espulsa.
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Esperi, ti prego, non ti ci mettere anche tu! Non scrivo post autobiografici!!!
Il post è scritto in maniera abbastanza semplice? Che dici, posso capirlo anch'io?
...procedo
e comunque, "la sfigata", ha molti più uomini di me!!!
L'errore che commette questa madre è l'errore che commettono molti genitori; nei confronti di un piccolo Uomo non si comportano come il girdiniere nei confronti del piccolo albero, ma come l'appassionato nei confronti del bonsai; non si limitano ad innaffiare le radici e potare i rami secchi, vorrebbero trasformarlo nell'idea che loro hanno di lui, quasi sempre il risultato è deludente, nella migliore delle ipotesi avremo un piccolo albero che solo nella forma ricorda la quercia che sarebbe stata se solo lo avessero lasciato crescere.
Il problema è molto semplice: si hanno figli quando non si ha ancora la maturità per crescerli. E' giusto da un punto di vista della maturità biologica avere figli dai venti anni ai trenta, ma non lo è da un punto di vista della maturità psicologica. Personalmente non affiderei mai la crescita di un bambino ad un ventenne a meno che non dimostri una particolare propensione al rapporto con i bambini.
Mia sorella ha tre figlie, io sono più piccolo di lei. Eppure ricordo che mi trovavo in profondo disaccordo (un disaccordo che non manifestavo, i genitori erano loro e non io) con il modo che avevano di educare la loro prima bambina. Da una parte la trattavano come una bambolina di vetro soffiato, dall'altra come una donna in miniatura. Un bambino ha bisogno di essere amato e di essere lasciato crescere, non ha bisogno di altro. Le regole che gli devono essere fornite sono unicamente quelle che fanno di lui una futura persona civile: il bagaglio minimo di regole formali, il rispetto della Legge.
Guarda che con mia sorella è da quando avevo quindici anni che diciamo che abbiamo fatto crescere i nostri genitori; ma affermare che non siano i genitori ad educare i figli è una bischerata. I genitori sono per il bambino le figure guida, i suoi modelli comportamentali. Ho sempre definito un bambino un registratore posto nell'ambito della famiglia; puoi star certo che un bambino che si pone pacatamente ha alle spalle genitori pacati, un bambino sereno ha alle spalle genitori sereni, un bambino che si pone con aggressività ha alle spalle genitori aggressivi.
Troppo spesso i genitori commettono l'errore di proiettare sui loro figli le proprie aspirazioni deluse, chiedono ai figli di realizzare i loro (dei genitori) sogni... non puoi immaginare i danni che vengono fatti, gli studi degli analisti ne sono pieni.
Detto questo però io mi domando se tu avresti affidato l'educazione e quindi la crescita delle tue figlie ad uno che va allo stadio armato di mazza da baseball nella speranza di poterla fracassare sulla testa del tifoso rivale; ebbene quel teppista quando ritorna a casa si occupa dei suoi figli, li educa e per loro costituisce un modello.
Io non intendevo affermare che una persona debba scegliere quando avere un figlio in funzione del livello di maturazione raggiunto; la mia era solo l'amara constatazione che troppo spesso un genitore ignora quale sia il suo ruolo; troppo spesso il genitore considera il proprio figlio come un animale da plasmare e non come un piccolo uomo da (far) crescere.
Quante volte ho sentito genitori dire la frase... mio figlio deve avere tutto quello che non ho avuto io, una frase agghiacciante perché a mio parere un figlio deve avere tutto ciò che a lui occorre per diventare un uomo.
Dirò solo che un bambino prende a modello le figure genitoriali, non necessariamente i genitori, con esse si identifica; quello è lo stampo il resto è cesello.
Caro il mio troglodita, la psicologia, compresa quella infantile, è una scienza...
Dov'è scritto che chi non è stato padre non può parlare dell'educazione di un bambino?... come dire che per parlare di omosessualità bisogna prima prenderlo nel culo!
Fuor di metafora... un buon padre (una buona madre) lo sono ancor prima che nasca il loro primo figlio. La nascita del figlio consente loro di dimostrare sul campo le loro potenzialità. Pessimi padri (pessime madri) quasi sempre sono anche pessimi Uomini.
Lasciando fuori il pessimo, quanti genitori educano i loro figli dando semplicemente sfogo alle proprie ansie ed alle proprie paure?! Sei sicuro di non conoscerne nessuno?
Ciao, Binx... a stasera.
La fase di crescita va dalla nascita all'adolescenza, durante questa fase definiamo l'Uomo bambino. Durante questa fase il bambino apprende ed apprende quel che gli viene insegnato dalle figure significative... quasi sempre le figure significative sono i genitori, ma non sempre è così.
Nella fase dell'adolescenza comincia la metamorfosi che trasforma il bambino in Uomo... definiamo il bambino ragazzo. E' in questa fase che il piccolo (futuro grande) Uomo comincia a manifestare un pensiero autonomo, spesso in contrapposizione a quello dell'adulto.
Quando io dico di essere in disaccordo con chi afferma che un genitore viene educato dal figlio faccio riferimento alla fase preadolescenziale dell'Uomo, in questa fase il piccolo Uomo subisce un'educazione, non la trasmette.
E' solo nella fase successiva, quando cioè il piccolo uomo evolve verso la maturità, che questi esprime una propria personalità. E' a partire da questa fase che possiamo affermare che il genitore può essere educato dal figlio, è anche la mia esperienza, io e i miei fratelli abbiamo fatto crescere i nostri genitori... credo che sia l'esperienza di tutti.
Ragazzi miei, vedo che vi siete dati da fare notte tempo (panglottuccio, ma non avevi dato la buonanotte alle 22.00?!)! Bravi, bravi...
Per alfred: in effetti, cerco sempre di immedesimarmi in ciò che scrivo, di far mie le esperienze altrui, altrimenti le parole risultano fredde, disamorate. Non ci riesco sempre.
Per panglottino: quello che scrivi mi trova in totale accordo. I gneitori spesso riflettono sui figli le loro frustrazioni e le loro mete non raggiunte. Aggiungo, le loro insicurezze ed il loro modo di vivere il mondo. Come vasi forzatamente comunicanti versano errori da padri in figli e in figli e in figli... Finchè qualcosa inevitabilmente non rompe la catena. Peccato che alle volte questo qualcosa non si esplelle e può divenire "patologia"
Xileo: saluti alla mamma! (Carino tuo figlio?!)
Ma la bestia è morta?
Mi allieta trovare anche te allineata ai miei commenti... siamo io, tu e Xileo... ancora qualcuno e fondiamo un partito.
4F, mi rincresce dover leggere nel tuo commento come in quello di alfred che "chi non è padre, non sa". Di certo, finché un'esperienza non la si vive fino in fondo non la si può conoscere del tutto. Tuttavia, non si considera anche il fatto che proprio chi può "guardare dall'esterno" potrebbe avere una visione più critica e distaccata, pertanto più equilibrata di chi agisce dall'interno influenzato da ansie, paure, preoccupazioni... Inoltre, essere padre, madre, sorella, sono status, costruzioni di osservatori precedenti a te, me. Tu sei tu. Essere solo unico pensante. Puoi aver messo al mondo un altro essere sul quale non puoi vantare nulla. Panglos, potenzialemnte potrebbe essere molto più "padre" di te, se lo sei o di un altro. Spero di essermi spiegata.
Dì la verità, ti rode a morte che io e le autrici siamo legati da reciproca stima?
Poverino tuo figlio... ha preso da te la passione per lo sport... ma che tenero, la passione per lo sport la si insegna!!!
Grazie per aver concesso anche a noi senza prole il diritto di dire la nostra sull'educazione dei bambini, molto generoso da parte tua. No, tranquillo che non ce ne approfittiamo... diremo la nostra ma senza ergerci a paladini della verità!!!
Ma da dove vieni? Ma dove alligna tutta la tua presunzione? Scrivi da cani, scrivi cazzate e quando non sono cazzate sono deliri!!!
Sei unico! Nessuno è più divertente di chi lo è in maniera inconsapevole!
Non stavo scherzando quando dicevo che lo trovo divertente, da sganasciarsi dalle risate.
Da che è entrato non ha fatto altro che leccare i piedi di voi autrici (prima quelli di Sara e adesso i tuoi) e dare addosso a me. E' così evidente il profilo clinico: mania di protagonismo senza averne i mezzi misto a gelosia infantile.
Bacino...
Prima che qualcuno possa pensare che "comportanamenti" possa essere un vocabolo desueto inserito per snobismo.
Cancella immediatamente quest'ultimo messaggio se no a 4F viene un altro attacco di gelosia!
Giacché ne stiamo parlando... hai impegni per l'ultima domenica di luglio?... Pensavo che sarebbe bello sposarci l'ultima domenica di luglio...
Buondì!
Dunque. Non vedo quale fastidio possa arrecare una persona che decide di commentare un blog. Questo, d'altra parte, da quasi tre anni che esiste, ha sempre funzionato in questo modo e nessuno, specialmente chi questo blog ammimnistra, se n'è mai lamentato. A maggior ragione non dovrebbero lamentarsene gli altri.
In cosa sarebbero scentrati [mioddio che orrore!] i miei arguti, originali, inimitabili monologhi?
E' il mio destino... la mia mamma me lo diceva sempre... Michele, tu sei troppo buono!
Panglotiino, ma ti pare che ti lscio solo un attimo e mi combini casini?