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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Diario di una gravida

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La lista nera

Post n°607 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da delilah79

Bene, ci risiamo, come il cambio delle stagioni, come l’equinozio, come il caldo d’estate. Un altro giro, un altro dicembre, un altro Natale. Perfetto. Quest’anno la mia tattica era quella di combattere il nemico senza esserne sopraffatta: sono a letto con la febbre da tre giorni. La bambina della Bauli deve aver avuto la meglio sulle mie scarse difese immunitarie. “A Natale posso amare di più” guardando il soffitto e con un termometro sotto l’ascella, sinistra. Bello, comunque, tutto bello… il clima di festa, i clacson da ingorgo già alle sei del mattino, la neve (vera al Nord e finta, posticcia sparata sulle finestre per tristi, obsolete decorazioni al Sud), il freddo, l’albero, le luci, i babbi natale… I rumeni al citofono che trombano (leggere suonare la tromba) Jingle Bells, le cartoline della Caritas con i bambini mutilati che disegnano quadri con un pennello tra i denti. Bello, davvero natalizio. Tutto romantico, amorevole, “buono”, per gli altri. Un’inutile spreco di tempo e denaro, un’accelerazione forzata verso la morte eterna per me (ehm… Buon Natale, sì). Prima che il bacillo mi cogliesse sono anche riuscita a comprare i regali che, doverosamente più che spontaneamente, dispenserò ai cari parenti, in primis alla mia amata cuginetta MarySunDishes o faccia da televisore che dir si voglia, una bizzarra commistione tra essere umano e ferale. Da domani sera, infatti, virus permettendo, si aprirà la gioiosa danza delle feste natalizie con uno spreco di affettuosità non sentita, di effusioni mai desiderate (in andata come in ritorno) e di ovvietà che si ripetono puntuali. Bianco Natale. Spero solo che passi in fretta come tutti gli altri. La cara Zia Addolorata, da sempre gelosa delle sue cognatine amate, si prodigherà in racconti della sua infanzia (unica epoca della quale nessuno è testimone e che pertanto può essere arricchita con succulenti quanto noiosi ed inverosimili dettagli). La altrettanto cara Zia Rosaria, non da meno nel primato matrilineare, risponderà a colpi di ricette della bisnonna che lei e solo lei avrà amorevolmente conservato e delle quali, pertanto, è l’unica, incontrastabile, detentrice. La madre-matrona, annuirà placida e serafica fino al fatidico momento in cui con una sola e secca battuta farà calare il gelo sulla tavola. Gli uomini impassibili e intontiti da lunghi anni di matrimonio con le tre arpie rimarranno per giorni chini sui piatti che verranno loro riempiti di sbobba decorata a festa. Noi, “i ragazzi”, sempre piccoli, sempre all’angolo destro del tavolo, “quello dei bambini”, noi ormai trentenni, precari, predestinati, presunti, coglieremo tutte le occasioni possibili per alzarci dal natalizio desco per distrarre le nostre menti già sopraffatte dalla quotidianità feriale e per nulla pronte a quella festiva. Con questo spirito allegro e festante, mi preparo a far nascere per la trentesima volta ‘sto cazzo di Bambinello di plastica smozzicata dagli inverni! A questo giro, però, avendo avuto tre giorni di nulla suino in cui poter pensare, ho la new entry di fine anno. Me l’ha suggerita una cara quanto patologica amica con la quale mi lamentavo 2009 appena trascorso. “Fai in questo modo: prendi un foglio e dividilo a metà. Su un lato metti le cose belle di quest’anno. Sull’altro le brutte. Sul lato delle belle metti anche i buoni propositi per l’anno nuovo. Poi, tra un anno vedrai quello che sei riuscita a realizzare.”. “Sì, ok, ma lo scopo nell’immediato quale sarebbe?”, “Non c’è. Mica ci deve essere sempre uno scopo!”. Ottimo, convinta, mica ci deve essere sempre uno scopo, mica. Inutilità in più, inutilità in meno, eccomi con davanti la mia listarella di cose belle e brutte e di buoni propositi per l’anno nuovo. Tante cose sono cambiate e praticamente nessuna. Non ho fatto l’attività fisica che mi ero ripromessa di fare (e che continuo a ripromettermi di fare ogni lunedì). Il mio fisico, pertanto, non se ne è giovato, ma il mio deretano continua a piacere, vado avanti fino all’indicazione FORZA DI GRAVITA’SEMPRE DRITTI. Ho continuato il mio lavoro intossicante, nervoso, castrante, a diretto contatto con scorie umane, prima cagione della mia attuale suina. La novità è che quest’anno hanno iniziato ad elemosinarmi uno stipendio che però spendo per loro, i Baroni, e vabbè, non si può pretendere troppo. Non ho imparato a parlare francese,  spagnolo o tedesco come desideravo ed ho persino dovuto mollare il corso d’inglese. Ho letto. Continuo ad essere single, ma non avevo grosse aspettative di cambiamento, pertanto non mi lamento. Spero se non altro di essere una donna single più appetibile di un anno fa, è già qualcosa. Al dunque, quindi, e per sintesi:
Brutte: lavoro, amore, salute.
Buone: lavoro, salute, sesso.
Tre pari. E’ andando nei dettagli che la situazione si sovverte a netto vantaggio dei contro sui pro.
Propositi: lavoro (nuovo), salute, sesso, casa. (L’ordine, ovviamente, non segue la priorità).
Annotazione di rilievo datata 23.12.2009: al termine (apparentemente lontano) del 2010, quando riprenderai in mano la lista per vedere gli obiettivi appuntati e raggiunti, abbi l’accortezza di non essere da sola e con oggetti contundenti nelle vicinanze.

Detto ciò, cari ed arguti lettori, stimandovi almeno una punta intelligenti e, quasi tutto il resto, malati di mente almeno quanto me se siete qui a leggere questo blog, vi auguro Buon Natale e Buon 2010 (ricco di sfighe tanto quanto il mio 2009... un po' per uno). Ammesso, poi, che voi resistiate e superiate indenni questo supplizio fatevi un favore: cambiate blog! 
E ricordate: L'Amore vince sempre sull'Odio. 

P.S.: Tanti, tanti, tanti cari auguri, Bestia malefica.

P.P.S.: Auguri, Erba. Che tu sia sempre lodata.

(Si noterà la differenza?)

 

 
 
 
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