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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Diario di una gravida

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VIOLA

Post n°601 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da delilah79

Altissimo, grazie.

Grazie per aver fatto sì che il mio Paese arrivasse sull’orlo di un precipizio pensando che forse rischiare e buttarsi sia meglio che rimanere sul bordo.

Grazie perché le Sue brillanti strategie economiche (ed ancor di più quelle mediatiche) disegnano un’Italia in uscita dalla crisi, mentre il Censis (ultimo rapporto) sottolinea come tre famiglie su dieci non arrivino alla fine del mese e per questo si indebitino o si sacrifichino per non si sa quanti anni a venire. Lei lo sa, Altezza, cosa vuol dire non arrivare alla fine del mese? Lei lo sa cos’è il sacrificio?

La ringrazio anche perché avere un parterre  ministeriale di così alta beltà (sebbene di basso spessore) mi rende orgogliona di essere italiana quando, all’estero, ridono di me per merito tutto suo.

Grazie perché la nostra società è diventata la Sua società, “testardamente replicante” (Censis) i suoi errori, accartocciata su se stessa e sulla sua vuota immagine. Un riflesso mal riuscito di un tempo troppo lontano, sfocato.

Lo sa, Altezza, che gli italiani sono descritti come in “apnea”? Lo sa che a furia si rimanere in apnea si finisce soffocati?

Grazie per la sua democratica e costituzionale affiliazione mafiosa. Grazie perché il processo breve è davvero una grande idea ben lontana da interessi personali. Grazie perché non si lascia minimamente intaccare dagli inviti mondiali al saluto definitivo.

Grazie perché, forse, durante il suo governo, ci sarà davvero uno slancio verso la cultura anche a mezzo di intitolazioni nuove di piazze o strade che spingeranno i giovani ad interrogarsi sulla importanza delle persone a cui vengono dedicate e li porteranno a studiare le radici della nostra Storia: http://andreasarubbi.wordpress.com/2009/12/02/mozione-pdl-roma-via-mamma-rosa- .

Grazie soprattutto perché, Altissimo, da quando c’è lei, io ho un forte senso di ansia, di costrizione, di paura.

E la paura è corrosiva, è vigliacca. Invade i tessuti, dal cervello allo stomaco. La paura è cancerogena.

Grazie a Lei, alla Sua esemplare persona, ai modelli di potere vincente che diffonde, tutto diventa temibile.

La schiavitù che chiamano lavoro, l’elemosina che passano per stipendio  sono doni generosi ai quale non ci si può permettere di rinunciare. Per paura, appunto. Paura di non trovare altro, mentre i curricula mandati aumentano e nessuno ti risponde, mentre i concorsi per pochi e generalmente non buoni ti vedono perdente perché non hai santi in Paradiso e perché, per come sei, non vorresti nemmeno averli.

Altissimo, sa com’è la mia giornata? Lavoro circa 12h al giorno, senza pausa. La notte studio perché, sa, ho un sogno nascosto nel cassetto delle robe vecchie, si chiama Ricerca.

Sono pagata quasi 1000 euro (mi creda una fortuna rispetto a tanti miei coetanei), ma di questi 1000 almeno 500 se ne vanno proprio per il lavoro e sa perché? Perché faccio da autista, da segretaria, da badante, del sistema universitario. Un convegno, uno spunto che mi distragga dalla burocrazia quotidiana è sempre malvisto e comunque NON retribuito. Già, in Italia la ricerca è soprattutto questo. Potrei cambiare settore, penserà, peccato che il “mio” settore non sia affatto diverso da altri e poi, mi scusi, ma del mio sogno?

Forse ha ragione Pierluigi Celli: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/30/figlio-mio-lascia-questo-paese.html , o forse ha ragione Napolitano, che seppur non troppo convinto induce a restare “in Patria” ed a ricostruire da qui. Ma è dura, sa? E’ dura anche scegliere. Partire? Non sarebbe una partenza semestrale, sarebbe ricostruire una vita fuori, sradicarsi e tentare un non facile trapianto in nuovo vaso. Potrebbe provarci, Lei, non trova? Magari sotto altra identità, perché con questa sarebbe difficile l’accettazione. Si dice che all’estero siano più accorti di noi.

Restare? Per cosa? Si chiamano scelte, sa? Scelte non volute, ma imposte, scelte di persone precarie, indecise, instabili, insicure, insoddisfatte, affaticate, ammalate, frustrate. Scelte di giovani 30enni in cerca di una vita non elemosinata, in cerca del rispetto, della loro libertà. In cerca di un NO da poter dire che non ti costi quel misero posto al call center.

Altissimo, questa si chiama esistenza rubata. Si chiama impossibilità di costruzione del futuro.

Si chiama giogo, potere.

Altissimo, chi risponderà alle mie domande quando fra qualche anno forse avrò un bilocale, vuoto? Dove sarà la mia famiglia non realizzata? Dove sarò io con la mia identità persa mentre rincorrevo un lavoro per bisogno e per ansia di perderlo, perché “se non altro ho questo e non posso permettermi di rinunciare”? Ed il mio sogno? Si realizzerà mai?

Valeria lavora da un anno in una redazione. Stage formativo, lo chiamano così. Non pagato.

Da poco le hanno offerto un contratto.

Valeria sta lì dalle 10 alle 23. Pausa pranzo di mezzora. Il contratto è part-time. Euro 450.

Prendere o lasciare. Valeria ha preso, capo chino, frustata incassata. Troverà (contemporaneamente a questo) un altro lavoro e poi un altro ancora se non dovesse bastare.

Davide lavora ad un call center. 14-21 il suo orario. Più straordinari nei fine settimana. Euro 600, quasi quanto i vaffanculo a chi ti ha morto che sente ogni mese.

Alessandra ha già due lavori, in tutto Euro 600. Esce di casa alle 9 e rientra alle 21.

Andrea, lui non so più quanti lavori faccia! Forse 4 perché i suoi  genitori davvero non potrebbero parargli la caduta, qualora cadesse.

Età media di tutti 28.

Sa, Altissimo, ognuno di noi cerca casa. A basso prezzo, magari non in centro. Piccolina.

Ognuno di noi cerca di non soccombere, cerca di aggrapparsi ad una parvenza di passo avanti, ma è davvero dura.

Per tutto questo, GRAZIE, Altissimo. Non si dispiaccia, però, se oggi il mio colore è viola.

 

 
 
 
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