S_CAROGNE

The dark side of the moon

(If you love somebody set them free)

Prestate attenzione. In generale: se non volete un bambino, se non volete ingrassare, se non volete macchiare le lenzuola di fard. Attenzione. Attenzione alle piccole cose, al tono della voce, alle cose non dette, alle tracce, ai primi capelli bianchi, agli sguardi, a significare senza proferire verbo. Attenzione ai segnali del destino, ai gesti involontari, allo squillo diverso (perchè anche il telefono ha una sua anima), agli impercettibili movimenti della cheratina nel vostro corpo, alla pianta grassa che non vuole acqua, ma che neppure può restare senza. Se foste in pericolo sareste attenti ai dettagli, ai pertugi, allo sguardo dei rapitori? Se fosse il vostro ultimo giorno con quali occhi guardereste un tramonto?

Non è facile, perché presi da noi stessi lasciamo che l'egocentrismo fagociti ogni cosa. E così basta poco - è un attimo - ricordate? Eravamo lì a ridere... Difficilmente qualcuno ci ama a tal punto da concederci di essere liberi, difficilmente chi dice di amarci accetterà di vederci sorridere per altro o amare altro (o altri) o sarà così lungimirante da consentirci di sbagliare (scegliere). E così saremo condannati a interminabili ore tese a ricucire strappi irreversibili, laddove non fossimo tanto remissivi da buttare i nostri desideri in pasto al quieto vivere. In fondo, a ben pensare, ciò che è giusto è che tutto finisca. (Perché il nostro amore dovrebbe fare eccezione?) Sembra ovvio, ma non ci comportiamo quasi mai di conseguenza. Tentiamo di (e tendiamo a) conservare. Soprattutto a una certa età. E che ne è, allora, della Barbie (o di Big Jim)? Voglio dire: adoravate davvero Barbie. Trascorrevate ore in sua compagnia. Ore. E le vostre energie erano concentrate sul suo dominio nella vostra vita (avere più vestiti, più stanze, più gadget). Improvvisamente non vi piace, ma l'adorate (you don't like me, but you love me, either way you're wrong...). Strano, no? Ancora: alzi la mano chi ricorda con esattezza l'ultima volta che ha giocato. Quanto tempo è passato prima che fosse considerata “vecchia” e fosse data ai bustoni della raccolta? Ricordate l'ultima volta che avete condiviso il letto con il vostro partner senza che vi fossero dubbi, con pienezza, con totale trasporto? Certe cose non si rompono con un rumore cupo, assordante, deciso, non si infrangono in mille pezzi, piuttosto si consumano lentamente, invecchiano come il nostro viso: non ci svegliamo una mattina con il volto coperto di rughe, ma inesorabilmente lasciamo che i giorni deturpino la pelle. Vorrei assistere alla fusione. Ma non è dato, credo, ai comuni mortali di conoscere l'attimo in cui si pone fine a qualcosa. D'altra parte chi muore di morte naturale lo fa giorno per giorno.