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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Diario di una gravida

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« Missione fallitaSenza fine »

Se telefonando (il finale)

Post n°404 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da erbavoglio_70

 

Vi rammento che nel post precedente, a seguito di una banale disattenzione, ho perso il mio telefonino, importante per i dati che porta seco.


Penso: Cosa starà facendo, ora, il mio telefonino?

Ottimista come sempre lo immagino steso sul terreno dell'aiuola vicino alla palestra. Provo incessantemente a chiamare, nella speranza che si animi e mi risponda, o che in sua vece lo faccia un bidello. Niente. Telefono alla segretaria della scuola, cui deve essersi appena spezzata un'unghia, dato che mi dice sarcastica “Io non spererei al posto suo”. Allora mi incupisco e immagino mani indegne usare il mio delizioso oggettino nero con la bustina che lampeggiava: qualcuno starà dicendo cazzate oltreoceano, tanta pagano le Istituzioni. Indi mi raggelo: forse quel qualcuno starà trascorrendo un piacevolissimo pomeriggio in compagnia dei miei carteggi virtuali. Spero non siano le compagne di mia figlia (o peggio le loro mamme). Assalita dal panico, ritengo saggio chiamare il 119 e bloccare la sim. Terminato lo strazio delle musichette e l'oltraggio dei messaggi registrati inneggianti, con insopportabili toni trionfalistici, a improbabili promozioni, mi innamoro di tre operatori in mezz'ora.

  • Salve, sono Paolo, in cosa posso esserle utile?

  • Lei tratterebbe così anche sua moglie?

  • Signora?

  • Sì, scusi, è che è stata una giornata difficile. Veramente anche quella di ieri.


Li sento vicini, partecipi: si rendono conto che sono in ansia e mi rassicurano con voci seducenti e vagamente melliflue, inducendomi a pensare che sia stata quasi una fortuna perdere quell'oggettino, di cui non sono in definitiva schiava, dato che sopravvivo da almeno 53 minuti senza e non ho avvertito alcuna difficoltà respiratoria (mi consigliano invero di recarmi al più presto presso un centro Tim per avere la sim sostitutiva). Ho chiesto anche loro se fosse il caso di cambiare numero, per ricominciare, ma la risposta di Giorgio mi ha dissuasa: “Ha un così bel numero, lo conservi”. Addirittura mi ringraziano e mi augurano una piacevole serata, ma non con l'ironia della segretaria. Ragiona, Erba, ragiona: potrai acquistare un telefonino nuovo e, soprattutto, il centro Tim più vicino è, perché la vita è un ritmo alterno di dare e avere, ad un isolato dal negozio che custodisce ciò che aneli maggiormente da due settimane: delle scarpe mozzafiato da 170 euro con le quali vorresti provare a far schiattare Luca.



Epilogo (è vero che ho conservato il mio numero e che sto usando il cellulare della Serpe, ma detesto lasciare pezzi per strada, quindi lo voglio, e continuo a cercarlo).


A scuola ormai mi conoscono tutti: i padri, quelli costretti ad accompagnare i pargoli, mi trovano simpatica, o almeno bizzarra, dato che costeggio il cortile in posizioni particolari, diciamo, che lasciano poco spazio all'immaginazione del mio lato B; i bimbi mi adorano poiché ho promesso Winx e Gormiti di un metro in dono allo scolaro che dovesse trovarlo; le mamme con compatimento continuano ad additarmi come “quella che ha perso il cellulare” (Come è possibile? No, io non potrei mai perderlo. E come farai ora?!)

Purtroppo certe cose sono andate per sempre: sì, lo so, molti numeri li ho recuperati dalla serpe e dal mio bel marito, ma capite bene che una donna non dice tutto alla sua dolce metà e alla propria migliore amica, a meno che la sua sfera emotiva non si riduca alla spesa all'Ikea e al pranzo di Natale. Insomma, gente, ho anche ribadito a me stessa, convinta come sono che nulla accada per caso, che la precisione va a farsi fottere nel giorno in cui è in atto un processo di revisione.


 
 
 
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