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Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi del 01/02/2024

QUEI QUOTIDIANI CHE NESSUNO PIÙ ACQUISTA.

Post n°1755 pubblicato il 01 Febbraio 2024 da scricciolo68lbr
 

Dicono che nel Belpaese non si leggono più i libri, eppure non dicono che la crisi dell’editoria libraria è seconda alla ben più grave crisi, quella dei giornali, dei QUOTIDIANI che da vari anni registrano ogni anno che passa un calo sempre più vertiginoso delle vendite in edicola e della raccolta pubblicitaria. Edicole anche loro che chiudono, di conseguenza.

Cercano di imbastire tutta una serie di motivazioni che hanno portato al tracollo di un intero settore come quello del giornalismo cartaceo. Senza che nessuno tocchi la causa reale, e cioè che i giornalisti sono ormai tutti servi dei poteri forti e degli imprenditori. Mi spiego meglio. Occorre fare delle premesse...

Settore pubblicitario. Fino agli anni ’90 c’è stata una crescita esponenziale della raccolta pubblicitaria, i quotidiani si finanziavano quasi esclusivamente con la pubblicità raccolta dalle concessionarie e le vendite in edicola, i lettori, erano un valore aggiunto. Con la nascita e la diffusione del web, gli investitori hanno iniziato a frammentare i budget a disposizione non solo tra radio, televisione e carta stampata ma anche su uno strumento come il web che, essendo un media scritto, faceva concorrenza ai giornali.

Il tracollo della pubblicità sui quotidiani è avvenuto col passare del tempo, anche in conseguenza della diffusione dei "social network" che hanno permesso agli investitori di raggiungere un pubblico più targettizzato e maggiormente vicino alle esigenze delle aziende. Per questo motivo investire su quotidiani generalisti con un numero di lettori sempre più in calo e per di più con un’ampia fetta di mercato (i giovani) praticamente esclusa, ha sempre più perduto di attrattiva.

Nel momento in cui iniziò a manifestarsi un calo di vendite, nella raccolta pubblicitaria, escogitarono un’iniziativa per risollevare le casse dei giornali: gli allegati. Vi fu un vero e proprio boom di collane di libri – soprattutto di classici – venduti a prezzi molto più bassi rispetto alle librerie. Per alcuni anni il sistema funzionò poi, com’era prevedibile, il mercato fu saturo e ritornarono a galla ancor più prepotentemente i problemi non affrontati (calo delle vendite e della pubblicità, diffusione dei nuovi media).

Il problema della crisi dei giornali tuttavia, non sta tutto qui. In Italia tutti dovrebbero sapere che non esistono editori di giornali "puri", ma imprenditori politicizzati, che operano in tutt’altri settori che hanno investito nei giornali per interessi politici o d’immagine. Ciò ha permesso che in un periodo economicamente florido in cui vendite e pubblicità si attestavano su cifre importanti (per intenderci fino ai primi anni del XXI secolo), nella stragrande maggioranza delle testate fossero sostenute spese, se non ingiustificate, certamente esagerate. Agli errori nella gestione economica e manageriale dei giornali si sono sommate scelte editoriali ancor più gravi.

Hanno raccontato tante bugie. Hanno addebitato ad internet la colpa, permettendo la diffusione delle notizie online gratuitamente. Hanno detto che tra i lettori si è creata la percezione che le notizie potessero essere lette gratuitamente senza dover spendere 1 euro e spiccioli ogni giorno in edicola.

I giornali dovrebbero svolgere il ruolo che un tempo era dei settimanali: approfondimento, inchieste, interviste esclusive, contenuti inediti. I quotidiani dovrebbero poi orientarsi verso edizioni con una foliazione ridotta durante la settimana, agile, snella e rivolta a un pubblico di lettori che ha intenzione di puntare dritto al sodo e alle notizie realmente importanti e uscire nel fine settimana con un’edizione ricca di pagine e contenuti (si tratta di un modello già ampiamente diffuso ad esempio, nel mondo anglosassone).

Infine un’altra delle motivazioni per cui i giornali sono in crisi è la mentalità di gran parte dei giornalisti che, attaccano l'asino dove vuole il padrone. Dicevo all'inizio della quasi totale assenza di editori puri, in questo modo i padroni dei giornali, legati come sono alla politica e ai grandi potentati economici, si permettono e pretendono di arrogarsi il diritto di MANIPOLARE L'INFORMAZIONE!

Fare giornalismo non significa solo scrivere articoli in redazione ma rispondere a criteri di verità considerare che le persone vogliono conoscere sempre la verità REALE, NON QUELLA DI COMODO IMPOSTA AI GIORNALISTI DAI LORO PADRONI! Occorre conoscere i propri lettori, comprendere le loro reali necessità e problematiche.

I giornali, se vogliono sopravvivere, dovrebbero per continuare ad avere un pubblico anche nei prossimi anni, tornare a svolgere il ruolo per cui sono nati: servire i lettori, raccontando la verità.

Invece cosa accade? Che sui quotidiani circolano montagne di spazzatura, di falsa informazione, di fake news, di notizie impregnate di ideologia partitica, politica, aristocratica, dettata dalle lobbies e dai potentati economici. 

Guardate cosa accade in questi giorni, comprendendo questo, si capisce bene il reale problema della disaffezione dei lettori. Tutti i TG e il nostro Governo, sono occupati dal caso di una antifascista accusata di avere massacrato in Ungheria, un cittadino ungherese. Come si chiama questa procedura? MANOVRA DI DISTRAZIONE DI MASSA!

Le preteste degli agricoltori che stanno assediando la Germania, la Francia ed oggi sono arrivati alla sede della UE, a Bruxelles; i massacri ed il genocidio compiuto dal governo di Israele nei confronti del popolo Palestinese; la epidemia delle cosiddette morti improvvise, che sta colpendo giovani e meno giovani... sino tutte notizie che passano in secondo piano.

Tra le altre cose sapete perchè gli agricoltori europei protestano? Ebbene i lavoratori agricoli percepiscono un sostegno economico dalla UE, stabilito con il Bcaa per il periodo 2023-2027. Questo prevede che il 4% del terreno non sia coltivato, è una condizione ineludibile per percepire i sostegni. La norma risente delle nuove politiche GREEN Europee, che stanno in pratica distruggendo l'europa e portando i suoi cittadini indietro di 100 anni. Nel 2023 l'UE ha previsto una deroga a questa norma, ma nel 2024 ha deciso che l'obbligo dovrà essere rispettato, da qui la protesta risentita.

Queste cose però nessuno le racconta, nessuno le spiega, tutti intenti a scrivere su argomenti di DISTRAZIONE DI MASSA.

BIASIMATE LE PERSONE CHE NON ACQUISTANO PIÙ QUELLA CARTA STRACCIA E CHE CHIAMANO QUOTIDIANI PER SEGUITARE AD ESSERE PRESI... PER IL NASO?

 

 
 
 

FINE DELL’EUROPA…

Post n°1754 pubblicato il 01 Febbraio 2024 da scricciolo68lbr
 
Tag: #UE

La situazione attuale dell’Unione Europea, fatta di scandali, corruzione, dove la presidente Von der Leyen stipula contratti segreti con Pfizer e poi distrugge tutto il carteggio fatti di sms per distruggere le prove, Europa corrotta dai dollari del Qatar a tutti i livelli, Europa che finanzia una guerra tra Ucraina e Russia che non ci interessa, nessuna delle due nazioni fa parte della UE; Europa sorgente di decisioni scellerate sul green, sull'energia, sull'alimemtazione, sulle abitazioni, sulle auto, sulle scelte industriali, che esasperano ogni giorno sempre più cittadini, agricoktori (che oggi stanno assediando Bruxelles), industraili, è la stessa del Sacro Romano Impero, che in realtà cessò di esistere molto prima che questo fatto fosse ufficialmente riconosciuto. 


Così gli Stati nazionali europei avranno presto un’occasione storica di liberazione. 
Questa possibilità spiega risiede nella riforma istituzionale dell’Unione, che prevede una transizione verso un’Europa a quattro velocità, con la possibilità di coinvolgere l’Ucraina e i Balcani senza incorrere in inutili costi finanziari e trasferendo pari diritti politici ai neofiti. 


Mancando di una leva finanziaria, l’UE perderà perciò attrattiva non solo per i candidati, ma anche per i Paesi membri. 


La fine dell’impero postmoderno dell’Europa è quindi dietro l’angolo.


Per questa ragione Putin, al Valdai, non si è opposto all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione".

 
 
 

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                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

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