Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

Messaggi del 05/03/2024

DITTATOTI E BEONI: ESISTE UNA CORRELAZIONE!

Post n°1781 pubblicato il 05 Marzo 2024 da scricciolo68lbr

Sono sempre più del parere che i dittatori non sorgono mai per la loro forza, non è mai sufficiente la brama e il desiderio di usurpare per divenire un integralista dominatore di genti, ma occorre un popolo succube, ignaro o accondiscendente, individui comunque capaci e consapevoli di rinunciare alla propria autodeterminazione e sovranità individuali.

L'essere umano diventa sempre più pigro, si incontra sempre meno coi propri simili, appassisce sui social e sul web, rinunciando alla convivialità e alla socialità fatta in presenza. Si fide eccessivamente della bontà del web, e meno delle proprie potenzialità umane. Eppure abbiamo visto come ad esempio i motori di ricerca, vedi Google, possano condizionare le nostre vite, controllarci, spiarci, privarci della nostra privacy, lecitamente o meno. E questo vale tanto nella voglia di cultura, quanto di creatività e nella ricerca delle notizie.

L'Europa ha varato nel corso degli anni leggi per impedire e controllare la libera circolazione delle notizie, spacciandola per lotta alle fake news, resta da stabilire chi decida cosa una notizia sia reale e quale no. Tuttavia nel prossimo futuro non vedremo solo un'ulteriore stretta sul web contro i pensieri "non allineati" ma anche un cambiamento sostanziale delle grandi piattaforme social: Instagram penalizzerà i contenuti "politici" e Facebook, per bocca di Zuckerberg, toglierà la sezione "notizie" perché "Sappiamo che le persone non vengono su Facebook per notizie e contenuti politici"... ma non è vero.

Più andiamo avanti e più i social network diventano disarmanti. Tutto accelera, siamo passati in poco più di una decina di anni dallo stare assieme in presenza agli spazi di condivisione di pensieri, foto e gusti personali, da qui ad un utilizzo caratterizzato da scroll di video di pochi secondi con i creatori di contenuti che lo hanno fatto diventare un lavoro a tutti gli effetti.

Basta fare un giro di web per capire: in rete troviamo gente a caso che si filma mentre balla in casa cantando o recitando monologhi insulsi. Visualizzazioni? Centinaia di migliaia. A volte milioni. Sì, avete capito bene, una persona che si filma per un reel su tik tok canticchiando magari la canzonetta del momento muovendosi in modo scimmiesco, viene vista e condivisa da una marea di persone.

Se qualcuno scrive qualcosa lo fa appoggiandosi a chat gpt. Questi sono i social network oggi, prendiamone atto. Spazi come blog, booklet, o canali tematici dedicati alle proprie passioni sono obsoleti e fuori tempo massimo.

Adattiamoci, riprendiamoci mentre ascoltiamo il brano del momento mentre leggiamo però una massima di Nietzsche. Magari funziona.

Sempre meno cultura, sempre più spazio dedicato al banale e al vuoto, sempre meno liberi, sempre più incanalati in spazi decisi altrove. Sempre meno liberi di esprimere il pensiero liberamente, sempre più obbligati alla narrativa dominante. Sempre meno libertà, sempre più censura, sui social è più facile subirla e meno semplice rendersene conto.  I social più gettonati hanno aperto la strada, seguiranno probabilmente a ruota, anche i social sulla stessa linea: limitare la possibilità di esprimere un parere difforme dalla narrazione dominante, agendo sulla visibilità del contenuto e sulla già oliata macchina censoria.

Cosa ci dice questo? Quello che vado maturando da lungo tempo: e cioè che la rete è importante, ma non basta. Occorre tornare sul territorio e recuperare quello, là dove i nostri nemici sono sempre meno presenti perché presi dall'etere e dalla intelligenza artificiale, vittime del loro stesso mondo fluido. n

E questo vale per qualsiasi iniziativa, soprattutto di stampo politico, culturale, ricreativo e movimentistico. Lì si misurerà la serietà dei progetti e la lungimiranza delle scelte.

Prima lo capiamo tutti meglio è per tutti.

 

 

 

 
 
 

DALL’UOMO VECCHIO, ALL’UOMO NUOVO. RISCOPRIRE CHI SIAMO ATTRAVERSO AGOSTINO D’IPPONA.

Post n°1780 pubblicato il 05 Marzo 2024 da scricciolo68lbr
 

Agostino di Ippona 

Chi era Agostino? Nasce a Tagaste (Algeria) nel 354 d.C. dove compie i primi studi, che poi continua a Madaura frequentando la scuola di grammatica e a Cartagine quella di retorica. A Cartagine ebbe una relazione con una donna, che gli darà un figlio Adeòdato. La lettura dell’Hortensius Ciceroniano lo avvia alla riconquista della sua interiorità. Tuttavia successivamente aderisce al manicheismo, non essendo soddisfatto dal punto di vista religioso. 

Spinto dall'esigenza di insegnare, aprì una scuola di grammatica a Tagaste. Dopo si trasferisce a Roma e subito dopo a Milano. A Milano entrò in contatto con Ambrogio, venendo a conoscenza della sostanza spirituale e con la lettura delle lettere di Paolo riscoprì le Sacre Scritture che lo portarono alla conversione e in seguito al ritiro spirituale.

Ritornò in Africa, e divenne prima primo sacerdote e poi vescovo; era in lotta contro le eresie, si dedicò agli studi biblici e allo stesso tempo alla stesura di numerose opere. Agostino morì nel 430 durante l’assedio di Ippona.

Il pensiero di Agostino rappresenta il culmine della patristica e costituì il fondamento della teologia e della filosofia medievale. Data la complessità del suo pensiero è possibile indicarne solo a grandi linee i principali componenti.
* La lettura dell’Hortensius offrì ad agostino un attrazione alla sapienza, vista come ragione di vita. In seguito l’ansia religiosa lo indusse a rivolgersi alla Bibbia.
* La prima tappa verso la conversione è rappresentata dall’adesione al manicheismo, a cui rimase legato per anni;
*La spinta del dubbio indirizzò Agostino verso lo scetticismo, da cui si allontanò dopo l’incontro con Ambrogio a Milano, dove gli trasmise le nozioni della sostanza spiritualeK;
* Negli scritti platonici Agostino trovò molti punti di contatto con la bibbia, ma non trovò espressa la verità fondamentale dell’incarnazione, cosi si rivolse alle lettere di san Paolo che lo prepararono alla conversione.

Agostino, prima di diventare cristiano, ebbe una vita immersa nella mondanità. Nacque nell’Africa romana da una madre cristiana, Monica, la quale influenzerà la sua conversione.
Da giovane adottó una religione, il manicheismo, fondato dal principe persiano Mani nel III secondo a.C. Si tratta di una religione dualista, spiegava la realtà dalla contrapposizione di due principi, il bene e il male (rispettivamente il regno delle luci e il regno delle tenebre) in perenne lotta tra loro.

Quando di trasferì a Milano incontrò il vescovo di Milano, S.Ambrogio, ed ebbe una crisi spirituale che lo portò a convertirsi insieme ad un percorso spirituale che lo portò a mettere in discussione il manicheismo stesso (così propenso al male da individuarlo come principio). Agostino arriverà alla conclusione che il bene non può essere condizionato dal male, ma deve essere di per sé perfetto ed incorruttibile.

L’opera maggiore di S.Agostino sono Le Confessioni. L’atteggiamento della confessione guiderà Agostino per tutta la vita, in quanto la verità è da trovare soprattutto DENTRO SE STESSI, come nel percorrere un grande viaggio.

Ne Le Confessioni per "confessione" Agostino intende il "guardarsi dentro", analizzarsi e liberarsi, condurre una ricerca interiore che ci porta a trovare Dio e a dialogare incessantemente con lui. Non esiste più il dialogo con Dio mediato dal sacerdote, ma è un dialogo diretto, in quanto la verità risiede già dentro ciascuno di noi. Prima l’introspezione era un comportamento attribuito solo a colui considerato saggio, ora è un comportamento alla portata di tutti. Secondo Agostino l’umanità è una massa di dannati, perché nascono macchiati e il peccato resta nella vita dell’uomo.

Il percorso di salvezza per Agostino passa anche attraverso la confessione, occorre confessarsi continuamente, e non si fa riferimento alla confessione col sacerdote, ma a vokgere lo sguardo intrisoettivo dentro se, sino a diventare un "comportamento esistenziale", attraverso l'ausilio della preghiera e dell’analisi interiore. 

Nelle Confessioni, Sant’Agostino non rinnega i propri errori, anzi proprio attraverso la presa di coscienza di questi ultimi, si compie il viaggio. Quest’opera deve essere un modello, poiché dimostra che è possibile un passaggio da "uomo vecchio" a "uomo nuovo" e ci descrive come si possa diventare un uomo nuovo.

Uomo vecchio: è l'uomo legato al corpo e alla vita terrena.
Uomo nuovo: è l'uomo rinnovato, che sceglie un nuovo battesimo, dopo il battesimo per il peccato originale, intraprendendo la strada della ricerca di Dio.

 

Tripartizione dell’animaAbbiamo detto che Dio è trascendente ma che risiede anche nelle nostre anime, allora Agostino pensa che l’anima abbia la stessa struttura di Dio dal punto di vista qualitativo, è quindi tripartita. Come la goccia del mare ha in sé il tutto, il mare stesso, così l'essere umano ha dentro di sè Dio.

Il padre equivale alla potenza (Dio è onnipotente), il figlio equivale alla sapienza (Dio che si incarna, è il logos), e lo spirito santo all’amore ( che lega Dio agli uomini e questi a Dio). 
La differenza è di tipo quantitativo, in quanto Dio è perfetto, non è soggetto al tempo ed è quindi infinito (onnipotente, onnisciente e infinitamente buono), mentre l’uomo ha qualità limitate il motivo per cui possiamo trovare Dio dentro di noi è questa aderenza e somiglianza a Dio.

 

Concezione del tempo. Il tempo si misura con e nell’anima. Il tempo esteriore – quello dell’orologio che si misura con il moto degli altri – è artificiale, serve per la convivenza civile. La vera durata della vita si misura nell’anima, è un tempo soggettivo. Il passato è ciò che non esiste più, il futuro è ciò che ancora non esiste ed il presente è ciò che tende a non esistere perché nel momento stesso in cui esiste diventa già passato. Il tempo tende quindi a nulla, a non esistere. L’anima da senso al tempo perché nell’anima il passato rimane sottoforma di ricordo, il presente esiste sottoforma di attenzione e il futuro esiste sottoforma di speranze ed aspettative.

 

Teoria della non sostanzialità del male. Agostino si pone una contraddizione, perché se Dio è infinitamente buono ed onnipotente il male non dovrebbe esistere perché: 

1) se Dio non ferma il male significa che non è infinitamente buono;
2) se Dio vuole fermare il male però non ci riesce, allora non è onnipotente;
3) Dio non esiste.
Secondo Agostino, quindi, il male non esiste come principio a se stante ma come assenza di bene in quanto non esiste un principio uguale come potenza e contrastante come caratteristiche al bene, non è quindi una sostanza, non esiste come realtà autonoma né come concetto metafisico ma esistono solo i mali, mortali (i peccati) o fisici (malori che sono conseguenza del peccato).

 

Problema della salvezza eterna. Agostino critica un monaco inglese, Pelagio, del quale esiste una dottrina, il pelagianesimo.

Egli, richiamandosi alla Genesi, nella Bibbia, affermava che la colpa di Adamo non ricadeva sull’umanità, fu solo un cattivo esempio. Confina quindi il peccato originale ad Adamo, d conseguenza l’umanità ha ancora una possibilità per riscattarsi senza bisogno della grazia divina, ovvero la salvezza concessa da Dio, né della mediazione della chiesa o dei sacramenti.
Agostino sostiene invece che l’umanità sia una massa dannata, macchiata dal peccato originale e solo Dio per mezzo della grazia decide chi si salva, nonostante l’uomo possa decidere se passare da uomo vecchio a uomo nuovo, convertendosi da una vita da peccatore a quella dello spirito.
Agostino ha quindi una visione pessimistica anche se non arrivò a formare la teoria della predestinazione come invece fece Luteroaffermando che, sebbene le opere buone aiutano nella vita, queste non bastano in quanto Dio ha già scelto chi salvare.

 

La città di Dio – civitae dei. La città di Dio è un’opera scritta dopo il sacco di Roma da parte dei Goti nel 410 d.C. (periodo delle invasioni barbariche). Questo episodio destò un grandissimo sconcerto, in quanto Roma era un simbolo spirituale e politico. Al sacco di Roma si diedero due spiegazioni diverse:

1) punizione divina
2) fu utilizzato dai pagani per attaccare il cristianesimo, perché si credeva che siccome con il paganesimo l’impero fu forte ed unito mentre ora si andava ad indebolirsi, fu il cristianesimo a causare le sue debolezze.
Il tema centrale dell’opera è la provvidenza divina, l’elabora una teologia della storia, ovvero ricostruisce l’avvicendarsi degli avvenimenti storici dalla creazione in poi dicendo che tutto dipende dalla provvidenza di Dio, troviamo quindi una lettura provvidenzialistica della storia. Agostino infatti crede che esista un piano divino e che ogni evento che accade si inserisce nella linea temporale già decisa da Dio.
Essendo l’uomo limitato rispetto Dio, ha una visione parziale della storia, la vede solo dal suo punto di vista e non nel suo insieme. La storia procede con andamento regolare, non è né eterna né ciclica, ha un inizio (la creazione) e un fine (il giudizio universale), che è un evento salvifico che darà poi senso a tutta a storia.

Dopo la conversione, Agostino mantiene comunque alcuni punti del manicheismo, come ad esempio la lotta tra bene e male, che vengono rappresentati nell’opera con la città di Dio e la città terrena.
Il termine civica è però da intendere con il significato comunità di uomini,non propriamente come città.
La città di Dio non è il paradiso, ma è l’insieme degli uomini giusti che vivono secondo lo spirito arrivando poi alla salvezza, ovvero l’insieme degli uomini nuovi. La città terrena è invece l’insieme degli uomini ch vivono secondo i piaceri terreni e della carne, ovvero gli uomini vecchi.
Questa divisione non è rigida perché un uomo vecchio può sempre diventare un uomo nuovo ed aderire alla comunità degli giusti. Le due città sono entrambe nel mondo terreno e non scandiscono la differenza tra paradiso e inferno e neanche tra uomini di chiesa o no perché spesso chi aderiva alla fede non la praticava nella vita, ma questa differenza riguarda l’anima, è quindi una differenza interiore in base all’adesione dell’anima alla fede. Queste due città esistono sin dai tempi di Adamo, infatti la distinzione nacque proprio dal suo peccato, perché se lui non avesse mangiato la mela ci sarebbe stata la beatitudine, e finirà con il giudizio universale. Nella storia le due città sono mescolate tra di loro.
Agostino definisce l’uomo come pellegrino, di passaggio sulla terra perché la vera vita è quella che inizia dopo il giudizio universale dopo il quale non esisterà più la mescolanza tra bene e male ma le due città verranno separate e il bene trionferà sul male.

 
 
 

CRISI NERA PER LA TV: SPETTATORI SEMPRE PIÙ IN CALO…

Post n°1779 pubblicato il 05 Marzo 2024 da scricciolo68lbr
 

Mi domando: chi ancora segue i tg per le notizie?

Se leggeste i dati dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, l’Agcom, nel suo Osservatorio sulla comunicazione, verrebbe da pensare a chiunque che ormai sempre meno persone siano interessate a tenersi informati con i tg di Rai, Mediaset e La7 o seguire i canali all news, come Skytg24 o RaiNews24. Se si ragiona sulla tivù tradizionale e non sullo streaming, che pure ha perso qualcosa rispetto al 2022, la riduzione nella cosiddetta fascia “prime time” e nel “giorno medio” è stata ECLATANTE: si parla rispettivamente di un calo di 2,31 milioni di telespettatori (-11%) e 0,94 milioni (-10,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2019.

Nel dettaglio i tre canali della Rai perdono circa 360mila spettatori (da 6,36 a 6,00 milioni di spettatori, pari a -5,7%), con Rai 1 e Rai 2 che mostrano riduzioni rispettivamente pari al -6,9% e -6,1%, mentre Rai 3 tiene un po’ meglio, con un calo più contenuto (-1,1%). I canali di Mediaset mostrano una diminuzione di circa 220mila spettatori (-4,2%): se Canale 5 (-2%) e Italia 1 (-2,6%) tengono botta in qualche modo, Rete 4 è quella che va peggio con una flessione del -13,5%. Gli ascolti di La 7 si sono ridotti dell’11,4% (da 0,97 a 0,86 milioni di spettatori giornalieri). Notizie positive per TV8 e Nove che crescono, rispettivamente, del 13,1% (da 430 a 490mila) e del 10,4% (da 350 a 390mila spettatori).
Calano gli ascolti dei principali telegiornali nazionali nei primi nove mesi dell’anno 2023, in riferimento allo stesso periodo del 2022in linea con il calo degli ascolti televisivi. L’analisi dell’andamento degli ascolti di quelli serali (fascia oraria 18:30-20:30) evidenzia, da inizio anno, una riduzione di 840mila ascolti (da 15,52 a 14,68 milioni di spettatori), mentre una flessione pari a 640mila spettatori, si è registrata nella fascia oraria 12:00-14:30 (da 12,93 a 12,28 milioni di spettatori). 
Per quanto riguarda i canali all news non va meglio, anzi. RaiNews24, TGCom24 e Sky Tg24, nel loro complesso nel giorno medio riducono gli ascolti del 15,3% su base annua, osserva l'Agcom, evidenziando che la riduzione è meno marcata nella fascia oraria 07:00-09:00 (-8,5%) e maggiormente intensa in quella 18:00-20:30 (-19,3%). Come per i Tg, gli ascolti giornalieri medi da inizio anno sono inferiori a quanto evidenziabile nel 2019 (-15,6% nel giorno medio), e quasi si dimezzano (-49,3%) rispetto al pandemico 2020. 
Negli anni scorsi i dati dello streaming in crescita mostravano come stessero cambiando le abitudini nei consumi culturali, in particolare per la visione di serie tv, sport, documentari e anche film – con le sale cinematografiche in crisi di spettatori –: quest’anno l’analisi delle ore trascorse dai navigatori sulle diverse piattaforme nei primi nove mesi del 2023, permette di osservare, seppure con diversa intensità, una complessiva contrazione per i principali operatori con la sola eccezione del servizio Now di Comcast/Sky (in crescita del 22,2%)
Nel dettaglio, Netflix da circa 291 milioni di ore nei primi nove mesi del 2022 passa a 272 milioni di ore nello stesso periodo del 2023, registrando una riduzione del 6,6%; analogamente, anche Amazon Prime Video vede contrarre il tempo dedicato alla consultazione dei propri siti e applicazioni (-23,2%, da 52 milioni di ore nei primi nove mesi del 2022 passa a 40 milioni di ore nello stesso periodo del 2023), così come Disney+ e Dazn, entrambe in flessione se si considerano le ore complessive trascorse dagli utenti sui relativi siti e applicazioni (che passano, rispettivamente, da 22 a meno di 18 milioni di ore e da 8 a 5 milioni di ore di navigazione complessive nei primi nove mesi del 2022 e 2023). 
Inoltre, Netflix ha 8,8 milioni di utenti unici in lieve contrazione (-1,7%) rispetto al medesimo periodo del 2022, seguita da Amazon Prime Video con 6,5 milioni di visitatori (+0,9%); Disney+, con in media oltre 3,5 milioni di internauti, e Sky/Now, con utenti unici medi pari a 1,1 milioni, hanno registrato una crescita rispettivamente del +0,9% e +16,4%), mentre Dazn (2,1 milioni di utenti unici medi) ha avuto una flessione del -10,8% rispetto ai primi nove mesi del 2022.

Tornando all’informazione, se i tg vanno male, per l’editoria quotidiana va pure peggio, in quanto LA CRISI È NERA: si conferma l’andamento negativo già evidenziato negli anni scorsi. Nei primi nove mesi del 2023, in media, giornalmente, sono state vendute 1,43 milioni di copie, in flessione su base annua dell’8,8% e del 32,8% rispetto al medesimo periodo del 2019. Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo (1,22 milioni da inizio anno) su base annua si sono ridotte del 10% (risultavano pari a 1,36 milioni nel 2022) e del 37,2% rispetto al corrispondente valore del 2019 (1,94 milioni). E giornali online non compensano le perdite: lo scorso settembre si sono registrati 37,3 milioni di utenti unici, con una flessione (-2 milioni di visitatori) rispetto a settembre 2022. Su base mensile, con 28 milioni e 633mila utenti unici, quello del “Corriere della Sera” è risultato il sito (e relative applicazioni) maggiormente frequentato, seguito da “La Repubblica” (27 milioni e 853 mila utenti) e “Tgcom24” (21 milioni e 717mila internauti). 

Viene da domandarsi legittimamente come le persone si informino, dunque, e quali fonti di informazione vengano utilizzate oggi. E per rispondere probabilmente ha senso ragionare sulla crescita che riguarda siti e social network che offrono perlopiù contenuti creati dagli utenti stessi, con quasi 39 milioni di utenti unici raggiunti nel settembre 2023. A conferma ci sono dei dati sulla crescita su base annua sia dei visitatori (+142mila) sia del tempo da loro dedicato alla navigazione (22,5 ore nel mese, circa 2 ore in più rispetto a settembre 2022). Limitando l’analisi ai servizi di social networking, ai primi posti riscontriamo le piattaforme riconducibili al gruppo Meta: Facebook sostanzialmente stabile a 36,7 milioni di utenti rispetto a settembre 2022 e Instagram che ottiene 32,7 milioni di visitatori registrando una crescita su tutti nove mesi presi in considerazione. Altrettanto significativa l’evoluzione di Tik Tok (Gruppo Bytedance) e di X (precedentemente denominato Twitter) che hanno registrato, nel confronto con settembre 2022, un incremento dei propri visitatori, rispettivamente, del 25,5% e 15%.
C'è anche da cinsiderare che le persone preferiscono andare sui siti dei più importanti quotidiani internazionali e leggere le notizie da se, anche se sono redatte in inglese, tanto oramai l'inglese è abbastanza conosciuto da milioni di utenti. Insomma la TV appare sempre più un elettrodomestico desueto, noioso, anticulturale, volgare e pieno zeppo di pubblicità aggressiva... se questi sono considerati gli strumenti che il mainstream adopera per catturare nuovi utenti o mantenere gli attuali, beh.., hanno già perduto in partenza!
 
 
 

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