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Pensieri e parole...

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Messaggi del 09/04/2024

LA PAURA? USATA PER MANIPOLARE LE MENTI!

Post n°1804 pubblicato il 09 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

LA PAURA, QUALE STRUMENTO DI MANIPOLAZIONE DELLE MASSE.

Vorrei oggi parlare di un argomento molto dibattuto in questi ultimi quattro anni, che ritengo di grandissima valenza per ognuno di noi. Quello della manipolazione delle menti attraverso il sentimento e l'emozione della paura.

Negli ultimi tempi, infatti, gli organi d'informazione e la stampa mainstream focalizzano, o almeno questo è l'intento, l'attenzione su nuovi allarmi e vengono istillate nuove paure. Mai come in questo ultimo periodo tutti ci siamo accorti che tutto questo è fatto con il proposito di controllare le libertà delle persone e limitarne gli spazi di intervento e di partecipazione.

Questo metodo è sempre più utilizzato anche per tentare di annullare soprattutto la coscienza critica.

Questa manipolazione, è stata descritta molto bene in un decalogo, cosiddetto della “distrazione”, che secondo l’autore è stato diuso attraverso il sistema mediatico. Uno dei punti di questo decalogo è proprio instillare paura.   

Questo testo è stato attribuito impropriamente a Noam Chomsky, in realtà non è stato elaborato da lui, quanto invece ricavato da alcuni suoi scritti sul tema della manipolazione di massa (come lui stesso disse in qualche occasione).

Al di là del come e del perchè e di chi sia l’autore, ciò che a me interessa generare è una riflessione utile per comprendere come si sono succeduti certi eventi che hanno prodotto una delegittimazione complessiva del sistema delle libertà e delle democrazie.

Alcuni recenti esempi lo dimostrano ancora una volta, a partire in ordine di tempo dal Forum di Davos, dove recentemente è stato lanciato un allarme per una nuova malattia X. Gli esperti ipotizzano che questa futura patologia potrebbe causare 20 volte più decessi di quelli causati dalla psico-info-pandemenza 2020-2022.

La virologa Ilaria Capua ha dichiarato: “Non è questione di sé, ma di quando arriverà”.

E a fronte di questi ennesimi allarmi, si prospettano nuovi vaccini, nuovi lockdown e altre misure tutte contro le libertà degli individui. Anche il piano pandemico 2024-2027 stilato dal ministro della Salute Schillaci, va in questa direzione. Tuttavia il giochino non attacca più, le persone hanno compreso e non credo siano più così ingenue da cascarci. La riprova di quanto sto dicendo, la troviamo nella "calda" per usare un eufemismo, accoglienza riservata dal pubblico SIVAX (i sierati rimasti danneggiati dal siero genico sperimentale) e non da quello NOVAX (attenzione ad usare questo appellativo, viste le recenti sentenze di magistrati che ne hanno condannato un uso indiscriminato), come gli organi di informazione mainstream si affannano (inutilmente) a sottolineare.

Ancora, per testimoniare queste drammatizzazioni raccontate dall'informazione mainstream, faccio un ulteriore esempio: negli ultimi giorni, il Comune di Roma ha invitato, addirittura, i cittadini, con un’ordinanza, a limitare l’esposizione all’esterno per le polveri del Sahara (anche se alcuni video su YouTube e sul web in generale, dimostrano come non di polveri si tratta, quanto di materiale che può essere spostato con delle calamite), che sarebbero state, secondo la narrativa e il pensiero unico dominante, trasportate anche in Italia. Per questo la raccomandazione (instillare la PAURA, come nei lockdown) per evitare probabili rischi per la salute, di stare più possibile a casa.

Come pure a Roma le polveri sottili hanno superato il livello di guardia, quindi anche questo sarebbe un altro rischio per la salute dei cittadini. Perchè seguitare a spaventare attraverso queste denunce, le persone?

Tutto si ripete ogni volta, le notizie vengono ammantate sempre da "rischi per la salute delle persone", le quali devono stare attente e vengono invitate a limitare i movimenti; con lo scopo di impaurire le persone per la propria salute, nella speranza, come normale conseguenza, secondo le loro malate menti, di accettare di limitare i loro spazi di libertà democratiche.

Ma è proprio così? Non è bastata la lezione della psico-pandemenza?

Finalmente, o purtroppo, oggi stanno venendo fuori le tante violazioni alle norme costituzionali; i mille pericoli successivi derivati dall’imposizione di “presunti” vaccini, come testimoniato da molti scienziati, con decine di migliaia di morti improvvise e malattie nuove; oltre alle disfunzioni sociali, economiche, produttive e alla mancanza di socialità, soprattutto per i giovani.   

Già in precedenza si è attraversato un lungo periodo in cui i cittadini spesso subivano qualsiasi evento impauriti.

La Paura veniva promanata in tutte le salse con una manipolazione continua delle menti.

Questa strategia è indispensabile per il potere oscuro, le lobbies finanziarie globaliste agganciate a politici corrotti, in quanto impedisce che l’interesse pubblico si concentri sui reali problemi sociali, accattivandolo con temi senza un’importanza reale.

Si distoglie, insomma così l’attenzione pubblica dai "problemi importanti" e dai cambiamenti determinati dalle élite finanziarie e politiche ed economiche, mediante la tecnica dell’inondazione di continue distrazioni e di informazioni insignificanti, condite di PAURA.

Quello di utilizzare l’aspetto emozionale è una tecnica classica per provocare un "corto circuito" nell’analisi razionale e nel senso critico dell’individuo.

E su quale emozione si può puntare di più, se non sulla paura?

Ogni evento viene descritto con abbondanza di particolari sui probabili disastri in cui si può incorrere, determinati da alluvioni, piogge torrenziali, smottamenti, emergenze  climatiche, terremoti, fino ultimamente ai nuovi immancabili virus.

Tutto viene strumentalizzato in modo enfaticamente drammatico per fare in modo che prevalga la paura e autonomamente ogni individuo si senta costretto, così, ad accettare di "sacrificare la propria libertà", per evitare qualche probabile danno o calamità.

Oggi, si può dire che, alla luce anche di queste enfatizzazioni, il principio generale di libertà è stato interamente assorbito dal principio di sicurezza personale, dettato dalla finanza e dalla globalizzazione, come dai politici corrotti che lo assecondano, e che è stato assunto a modello ideologico generale di tutta la società. Questi con l'intento di fare nascere una crisi, la più devastante e lunga possibile.

È opportuno ricordare sempre  un aforisma che così si esplicita: La paura controlla
l’ignoranza. La conoscenza la Paura
.

Quindi, per vincere le paure è fondamentale arrivare alla conoscenza.

Vorrei ricordare, per rafforzare questo assunto, che il partito socialista francese, con la leadership di Mitterand, aveva individuato uno slogan prima di andare al governo, che recitava: Conoscere, controllare, decidere.

Il significato era rendere partecipato e democratico il sistema di governo. In sintesi, il cittadino per poter essere al centro delle decisioni, di carattere politico, economico e sociale deve essere in grado di controllarle e può farlo solo conoscendo.

Quindi si può dedurre ancora che la conoscenza è democrazia.

Proprio così!

Invece della reale conoscenza, con la strategia della paura e con le misure prese, nella fase della psico-Pandemenza, si sono causati una serie di problemi attinenti alla limitazione degli spazi di libertà, quella dei singoli, ma anche quella di tutti i cittadini e conseguentemente anche della democrazia.

Carlo Rosselli sostenne che la libertà comincia con l’educazione dell’uomo e si conchiude con il trionfo di uno Stato di liberi, in parità di diritti e di doveri, in uno stato in cui la libertà di ciascuno è condizione e limite alle libertà di tutti.

Se ne discute poco!

È sempre più importante, invece, avviare un’ampia riflessione sulle libertà e sulla democrazia perché si rischia, come avvenuto con i precedenti provvedimenti sulla base dell’emergenza, di incidere profondamente su diritti fondamentali e costituzionali, anche perchè in quella fase la restrizione di questi diritti è stata giustificata immotivatamente, alla luce degli studi recenti e dei dati raccolti, dalla tutela della salute.

È ovvio, appare evidente a tutti, che l'intento delle élite e spingere affinché il diritto alla vita ed alla sicurezza dell’individuo prevalga rispetto a tutto! Tuttavia in Costituzione non ci sono diritti di seria A e diritti di serie B, anche nel caso in cui sia la stessa Costituzione a perimetrarne eventuali limiti, come nell’art.16 della Costituzione.

Sia su questo, sia sulla tecnica della distrazione attraverso la paura, ci sarebbe bisogno di un momento di elevatissimo confronto, perché si toccano le regole costituzionali che la comunità ha scelto di darsi, oppure si elimina la partecipazione del cittadino.

I dibattiti ci sono, sul web, su YouTube, le persone comprendono cosa stia accadendo in realtà, eppure molto c'è ancora da fare, importante è che le persone hanno compreso che tutto quello che la narrativa dominante propone è volto a ridurre le libertà e la democrazia.

Scusate... non è poco!

 
 
 

LA SALUTE DELLA TV? I DATI DICONO: COMA PROFONDO!

Post n°1803 pubblicato il 09 Aprile 2024 da scricciolo68lbr

La lancetta che misura la salute della TV? Profondo rosso!

Secondo una ricerca di fine marzo 2023, i dati degli ascolti della tv generalista dei primi tre mesi dell’anno appena trascosro, (per l’esattezza il lasso di tempo analizzato per La Stampa dallo Studio Frasi va dal 1 gennaio al 18 marzo, 11 settimane, 77 giorni) non disegnano una tv in buona salute. Anzi! E mal comune non fa mezzo gaudio: pure se le perdite sono condivise tra Rai, Mediaset e La7 la condizione generale è quasi disperata.

Vanno male i tg, nessuno più li guarda, male vanno gli approfondimenti, quasi tutti gli show. A testimonianza dell’emorragia di telespettatori, soprattutto i più giovani, verso altre forme di comunicazione.

«Il totale degli ascolti tv - dice il professor Francesco Siliato, media analist - cala del 15% rispetto al 2022. Le tv generaliste perdono inesorabilmente terreno e questo si evince anche dalla fascia d'età di chi le segue, 57 anni, mentre la media di chi guarda altro si attesta intorno ai 41 anni ». 

Quello che si nota è «una sempre maggior insofferenza verso il palinsesto rigido»: lo streaming e il web hanno insegnato alle persone a modulare a piacere i palinsesti, il che vale anche per le notizie: liberi di scegliere quello che più interessa e anche, magari, di rimuovere le notizie decisamente false e ripetute dalla narrativa mainstream.

«Prendiamo in esame le news - continua Siliato - Tutti i telegiornali della sera perdono ascolti, non solo quelli del servizio pubblico ». Il Tg1 perde oltre mezzo milione di spettatori, più del doppio del Tg5. «Una disaffezione dimostrata dal valore della permanenza, valore inferiore a quello del Tg5 e in diminuzione da un anno all’altro, mentre sul Tg5 la permanenza è in aumento. In quanto allo share il Tg1 è l'unico dei telegiornali della sera a perdere più di un punto di share (-1,2 punti) e il Tg5 è l’unico a guadagnarne (+0,2 punti). Con queste scelte ed impaginazioni il Tg1 della sera è persino riuscito ad invecchiare ancora il proprio pubblico che ha adesso un’età media di 65 anni contro i 63 delle prime settimane del 2022». 

 

Se il Tg1 piange le altre testate non ridono: «Il Tg 2 perde quasi 300mila spettatori (-286.093) nel confronto tra 2023 e 2022. In percentuale è il Tg2 a perdere la quota di spettatori più alta (-20,2%), primato poco lusinghiero peggiorato dall’andamento del Tg2 Post che arriva a perdere il 40% dei propri spettatori. Anche la permanenza del Tg2 è molto bassa (49%). Il Tg3 perde il 12% dei propri ascolti, ma riesce a rimanere sopra i due milioni di audience media nell’edizione delle 19. Buona la quota d’ascolto ben al di sopra della media di rete, ma in calo di mezzo punto». 

Un discorso a parte vale per I Cinque minuti di Bruno Vespa, che perdono sia in share, sia in spettatori. «Si dice che un programma vada male se fa meno ascolti di quello che lo precede e di quello che segue - spiega Siliato - . Un'economia di telespettatori in perdita che trascina in basso anche gli altri programmi di rete e che compie un danno economico enorme in una fascia di grande investimento pubblicitario. Il 14 marzo il programma ha perso 890mila telespettatori, normalmente ne lascia sul terreno 400mila. Il break pubblicitario che prima era sistemato dopo il tg, ora slitta dopo I cinque minuti e dunque perde valore in termini economici rispetto al mercato pubblicitario». 

Se il flop dei Cinque minuti contagia anche i programmi adiacenti, la Rai non è riuscita a sfruttare appieno il contagio positivo dell’enorme successo di Fiorello con il suo Viva Rai2. Significa che c'è stato un errore di pianificazione dei palinsesti Rai che non hanno ruotato attorno all'effetto Fiorello per sfruttarlo a loro favore: «Rai2 guadagna moltissimo al mattino presto grazie a Fiorello - nota Siliato - Viva Rai2 vede un incremento enorme del 33%. In compenso Rai1 e Rai3 negli stessi orari perdono più di quanto non guadagni Rai2. Scendono meno i competitor». 

L'impressione è che Mediaset abbia lasciato alla Rai il fortino della prima serata e per il resto della giornata lo abbia circondato senza lasciare scampo. Per dare un motivo di gioia si può parlare delle fiction?« Che vanno bene - conclude Siliato - ma comunque meno di 2 anni fa. Non è ancora nato il sostituto di Montalbano».

 
 
 

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