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Il senno perduto dell'Occidente.

Post n°2626 pubblicato il 11 Giugno 2023 da fedechiara
 

Il senno perduto dell'Occidente che abbaia alla Luna. 11 giugno 2022

Era possibile. Insieme stigmatizzare l'aggressione di uno stato nei confronti di un altro – con tutto l'ambaradan retorico di un collettivo 'atteggiamento fermo' e 'massima solidarietà a chi è aggredito' – senza strafare e farsi belli, come si è fatto, con 'sanzioni severissime e dissuasive' e armi all'Ucraina 'que bien resiste', come si cantava ai tempi della guerra di Spagna.
In fin dei conti avevamo taciuto (noi dell'Occidente ipocrita) per ben otto anni sulla guerra dell'Ucraina contro i suoi concittadini russofoni e che chiedevano le necessarie e giuste 'larghe autonomie' e minacciavano secessioni in mancanza di quelle.
Avevamo taciuto e avevamo continuato i nostri lucrosissimi commerci di materie prime a noi necessarie come il pane (gas, petrolio, terre rare) con una Russia che, chissà perché e per quale ghiribizzo di dottori Stranamore redivivi oltre Atlantico, oggi torna ad essere il nemico storico, la bestia immonda da schiacciare e umiliare con tutta la forza militare della Nato e delle gloriose e baldanzose economie occidentali che, ci dicono, 'possono fare senza'.
Senza il convenientissimo gas russo e il suo petrolio che calmieravano i prezzi sul mercato globale.
Si è già fatto in Tirolo e in molte altre regioni confinarie di trovare una soluzione politica post bellica a quel genere di problemi, perché, invece, si è silenziosamente autorizzato l'Ucraina a combattere una sua guerra interna con decine di migliaia di morti e vittime civili senza insorgere e strapparsi i capelli e gridare al lupo russo come si fa ora sulla stampa mainstream e sulle televisioni e tiggi riuniti?
Va bene stigmatizzare la guerra, ma ogni guerra, vivaddio!
Coerenza politica si doveva imporre e non i 'due pesi e due misure' con cui abbiamo pesato la Guerra degli Otto Anni degli ucraini contro il loro stesso popolo nel Donbass e pesiamo la presente dei russi come maledetta rivalsa.
E se si fosse stigmatizzata con uguali toni e sdegni la guerra degli ucraini Azov contro i suoi stessi abitanti delle regioni confinarie forse non avremmo avuto questo esito estremo di fronte al quale siamo tutti impazziti (noi dell'Occidente) - e gridiamo al vento come ossessi le folli cose che: 'la Russia non deve vincere la guerra' (si, ma come?) e 'l'Ucraina è la nostra fortezza Bastiani occidentale' e 'chi per la patria muor vissuto è assai'.
Ma dite davvero? Morire per l'Ucraina? Dissestare le fragili economie dell'Occidente e mandare a gambe all'aria i faticosi equilibri geo strategici di ieri e i lucrosi commerci a noi necessari come il pane per le convenienze politiche di un solo: la disastrosa presidenza Biden che si accartoccia sotto il peso di eventi troppo più grandi di lei – inclusa la marcia di ritorno dei migranti della Meso America, ben decisi ad occupare Los Angeles e Detroit, come recitano nei loro slogans suggestivi di moderni invasori?
Diamoci una poderosa regolata, gente! Mandiamo qualche post moderno Astolfo sulla Luna a ritrovare e riportare sulla Terra il senno che abbiamo perduto. Ce lo raccomandavano già gli antichi poemi.
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