Nebbie e dintorni

Amiamo vivere pericolosamente e, oltre alle arrampicate in corda o in 'free climbing' dei più agili e allenati fra noi e, un tempo ormai lontano, alle risalite sul ghiaccio delle cascate fermate nel loro cadere dall'alto da Nonno Gelo, ecco che ci abbiamo messo gli orsi e lupi – reintrodotti nei nostri boschi da quei soavi evangelisti del 'wildismo', da quelle anime belle e pie che il mondo degli animali è come ce lo mostra il video di you tube qui sotto, ma c'è da credere, più realisticamente, che il numero dei morti ammazzati come il povero 'runner' trentino (che non 'fuggiva' bensì correva per quotidiana ginnastica ignaro del bestione alle spalle) crescerà alla pari con il crescere delle presenze delle fiere.

E vien da ridere al pensare che il decalogo di quei buontemponi che hanno realizzato il video che dovrebbe salvarci troverà applicazione rigorosa tra le folle dell'estate e saranno, invece, le fughe e le grida di paura degli escursionisti a farla da padrone in cronaca - e i boschi torneranno ricchi di funghi e di mirtilli insanguinati e i gestori dei rifugi chiuderanno i battenti e i telegiornali annunceranno le ricorrenti disgrazie in montagna dovute ad imperizia e disattenzione includendovi anche le morti per l'incontro fatale con l'orso.

E, date le impronte sempre più frequenti (perfino nel bosco del Cansiglio!) di cui si dà conto nei telegiornali c'è da credere che la spinta antropica sarà presto sostituita da quella 'orso e lupo-tropica' e oltre alle greggi dei malgari e dei pastori vittime di aggressioni notturne anche il numero degli umani morti ammazzati diventerà 'normale amministrazione' di chi, negli enti preposti, è incaricato di pagare a piè di lista l'idea buffa e soavissima di quei buontemponi che: 'la natura ti è amica' e i boschi sono 'cosa loro', degli animali selvatici, rispettiamoli e restiamocene a casa, se non siamo disposti a correre il rischio della vita.

Correva l'anno.