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« Faticose scalate.Viaggi di ieri. Argentina. »

Aguzzini e vittime. Ragione e sentimento.

Post n°2554 pubblicato il 01 Maggio 2023 da fedechiara
 

(...) Qui, si siede per terra insieme a un gruppo di homeless come lei. Loro sono stranieri, di origine africana, e il quotidiano La Nazione spiega che uno di loro le propone di passare la notte nella sua tenda posizionata nei pressi di via Tonale, distante circa un chilometro dalla loro posizione. Lei accetta, così come la turista francese aveva accettato di trascorrere del tempo con il suo aguzzino in attesa di poter salire sul treno che l'avrebbe portata da Milano a Parigi.
Ma è una trappola e una volta giunta nella tenda, la donna subisce la violenza…
La questione è delicata. A sottolinearne alcuni aspetti piuttosto di altri si rischia di voler limitare il diritto delle donne a muoversi secondo le proprie decisioni e i privati intendimenti - guai a noi, viva la libertà di ognuno e tutti.
E allora provo a chiedermi: 'Se tu fossi donna su quale base e giudizio di merito avresti accettato: 'di trascorrere del tempo con il suo aguzzino in attesa di poter salire sul treno che l'avrebbe portata da Milano a Parigi?'
Il suo aguzzino era persona di bell'aspetto e modi gentili ed eleganti e capace di battute che 'fanno ridere' – cosa che sembra essere particolarmente importante nel rapporto uomo-donna e dispone l'animo alla fiducia e rilassa i freni inibitori e priva le vittime delle naturali difese e diffidenze e le cautele che salvano e mettono al riparo?
Ecco, è questo il passaggio delicato e uno degli elementi che un giudice, in fase di processo per stupro, è chiamato ad esaminare: quanto la vittima abbia concesso al suo aguzzino, dove si pone il discrimine tra lo sbrigativo (e spesso ingiusto) 'se l'è cercata' e la violenza maledetta e animale degli orchi maschili che siamo e ci mostriamo non appena trascuriamo i limiti e i divieti insiti in ogni nostra relazione sociale.
Non è facile, lo so, lo sappiamo, l'avvenenza del genere femminile ha sorrisi maliziosi che incantano e che scambiamo per inviti e tuttavia dovremmo avere sempre presente e vigilante l'alt che si deve alla persona con cui ci relazioniamo.
Si dice, sbrigativamente, che 'quel tale è guidato nei suoi comportamenti da ciò che nasconde nei pantaloni' e questo è proibito, è la soglia del reato di violenza sempre in agguato, è lo stravolgimento e la negazione di ogni canone positivo nelle relazioni con l'altro sesso.
Dovremmo esserne coscienti, dovremmo poter identificare sempre e in ogni caso il passo nostro fatale che varca quella soglia, ma per alcune persone del tanto considerato (a sinistra dello schieramento politico) 'disagio sociale' 'più del dolor potè il digiuno' - che non è mai una giustificazione, una assoluzione preventiva, semplicemente è un reato gravissimo di violenza verso l'altro/a e va punito severissimamente 'senza se e senza ma'.
Non si danno distinzioni ed attenuanti, non dovrebbero esistere in un aula di vera giustizia.
La violenza, di ogni genere e tipo, va stigmatizzata e sanzionata.
L'animale uomo, da millenni, ha sposato la ragione e il sentimento di pietà verso il suo prossimo - ne tengano conto i giudici nel punire adeguatamente gli aguzzini.
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