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« Come un romanzo.Xenie di ieri e accoglie... »

I generali che si fregiarono delle battaglie.

Post n°2488 pubblicato il 15 Marzo 2023 da fedechiara
 

Ho pensato, fin da bambino - affascinato dalle figurazioni delle battaglie più famose e dai condottieri più arditi e vincenti - che la guerra fosse una 'strana cosa'.
Non solo per la sua imponenza: il radunare gli eserciti, fornirli delle divise e degli armamenti più vari, organizzare i carriaggi e i rifornimenti, studiare gli accampamenti, decidere con gli ufficiali degli Stati Maggiori i percorsi delle invasioni e i luoghi dei probabili scontri con gli eserciti nemici, bensì per le diverse tradizioni belliche di ogni epoca e nazione.
Lance e lunghe sarisse per la fanteria del Magno Alessandro - e la cavalleria libera di spaziare da sinistra al centro e infine a destra a parare le falle dello schieramento dei fanti e moschetti innestati con baionetta per i fanti inglesi che muovevano in parata aperta a sfidare stupidamente la morte privi di scudi - con i loro cappelli rossi eleganti e la musica della marcia militare rotta dagli spari che accompagnava i caduti delle prime linee, rincalzati dalle seconde linee dei marciatori morituri.
Ditemi voi se si può morire a quel modo, falciati come birilli dall'artiglieria nemica e il tiro a segno dei fanti avversi colpiti a loro volta, ma così ce li rimanda la pittura delle più note battaglie nei musei e il racconto degli storici.
E trascuro di narrarvi quel che avveniva fuori dalle trincee colme di neve nel corso della prima guerra mondiale sui monti del Veneto allora austriaco. Gli assalti ripetuti di morituri ubriacati di grappa prima del fatidico, iterato 'Avanti Savoia!' - e i soldati come birilli del gioco stupido dei 'generali che si fregiarono delle battaglie / con cimiteri di croci sul petto', falciati a migliaia dalle micidiali mitragliatrici austriache piazzate sul bordo della trincea invalicabile.
Tutto ciò per 'l'ossessione dei confini' dei nazionalisti di ambe le parti in conflitto. E i sacrari militari fitti di nomi e cognomi di gente che non ha vissuto e figliato perché: 'Chi per la patria muor vissuto è assai'. Contentatevi delle medaglie al valore voi vedove ed orfani di guerra.
E quella ossessione è 'dura a morire' e caratterizza anche l'inizio funesto del terzo millennio - con le guerre regionali spruzzate qua e là in Europa e nell'Asia che preconizzano la terza guerra mondiale termonucleare.
Una guerra (che dico? 'La' Guerra. Il Grande Finale!) che avrà il pregio di essere più razionale e risolutiva di tutte quelle che l'umanità ha combattuto fin qua: un gigantesco, caldissimo fungo radiottivo e tutti voi che mi leggete stesi come mosche di sotto.
Una opportuna semplificazione delle stupide strategie militari d'antan, a ben vedere. That's all, folks.
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