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Oltremondi, suggestioni e patrie redivive.

Post n°2466 pubblicato il 26 Febbraio 2023 da fedechiara

Oltremondi, suggestioni, patrie di ieri e di oggi. - 22 febbraio 2022

...che, poi, se ci capitasse di poter rivisitare il passato e mi arrivasse la cartolina-precetto a casa di presentarmi in caserma per una leva militare di estrema ratio tipo: i 'ragazzi del 99', al fine di combattere il nemico austriaco nelle trincee e sul Piave io mi darei alla macchia e mi direi disertore dell'idea di una patria siffatta basata sulla 'ossessione dei confini' (Alessandro Baricco 'The Game') perché convinto assertore di una patria europea quale già si configurava in nuce all'epoca di Francesco Giuseppe nell'Austria Felix. Stati federati sotto una illuminata reggenza e buona amministrazione.
E mi piace tanto la 'marcia di Radestky' in musica, da ballare a fine d'anno come un tango-milonga in quel globalismo ante litteram di suggestioni artistiche commiste che solo il gioco della Storia consente di ipotizzare – e sbeffeggiare così le presenti diatribe e i conflitti asprissimi e le fake news della stampa mainstream sul nazionalismo ucraino filo Nato che sarebbe da premiare.
E condannare, di contro, il cattivone Putin, mostro mediatico orribile a vedersi e udirsi, che chiedeva, ragionevolmente, un ritorno alle sfere di influenza per sottrarsi all'assedio della Nato nei paesi ex satelliti fattisi vieppiù aggressivi verso lo storico nemico russo man mano che gli arrivavano gli armamenti più sofisticati e i missili nato schierati verso est.
Ma niente. Stoltenberg (nomen omen), tetragono, ha fatto orecchie da mercante fino alla presente guerra in Ucraina e la risoluzione del conflitto si risolverà con il metodo von Clausewitz: la guerra quale mezzo politico di ultima istanza.
E nel presente Oltremondo del web che tanto ci illude (oh Ermione) potremmo ipotizzare un referendum virtuale-globale (tipo piattaforma Rousseau) su chi vince e chi perde – e se, sotto-quesito, è ragionevole ipotizzare un ritorno alle storiche 'sfere di influenza' (tipo quella degli Usa che foraggiarono il colpo di stato in Cile) o se tutto può essere brillantemente risolto offrendo alla Russia di Putin una cittadinanza onoraria in seno alla Nato con qualche stock options in più da usarsi in caso di crisi grave futura.
Creatività, gente, creatività. E' la parola-chiave del terzo millennio. Votate, votate, votate.

Nottetempo casa per casa. I nazionalismi assassini del Novecento che si stiracchia dentro al terzo millennio. 22 Febbraio 2022
Mi ha colpito il racconto che si è fatto ieri dell'aver distribuito armi alla popolazione di Kiev.
Che, se fosse toccato a me, avrei ringraziato i combattenti, grato dell'ingombrante acquisto, ma l'avrei messo (il kalashnikov) in un canto dietro la porta, nell'evenienza ultima di un feroce 'casa per casa' - e giusto in caso di disperazione, se i 'cattivi' russi si azzardassero a fucilare i civili su due piedi tanto per far cassa.
Narrazioni improbabili, ma vedi mai che la cosa incanaglisca nei prossimi giorni e mesi per l'entrata in scena dei nazistoni ucraini delle varie brigate di cui si son viste le foto nel corso della lunga guerra del Donbass che oggi si spacciano per patrioti.
Scherzi a parte. Che il nazionalismo ucraino sia oggi spacciato quale 'cosa buona' e da difendere ad oltranza perché novello 'stato sovrano' riconosciuto e foraggiato militarmente dall'Occidente mi accende un lume nel cerebro e mi sovviene che i nazionalismi del Novecento, secolo corto e maledetto di devastanti conflitti mondiali, furono quasi tutti assassini ferocissimi e causa di morte di soldati e partigiani e civili inermi a centinaia di migliaia.
E l'avere accolto l'Ucraina nazionalista a braccia aperte in Occidente e averla inserita nella cintura militare d'assedio della Nato allo storico nemico russo, col senno di poi si è rivelata mossa incauta degli stati europei ed americani che oggi si paga col sangue delle storiche rivalse e degli ammonimenti manu militari.
E meglio sarebbe per tutti se la narrativa ufficiale embedded alla Nato e al filo americanismo da un tanto al chilo la smettesse di additare Putin quale mostro dittatore sanguinario, bensì quale capo di uno stato stanco e assai provato per le croniche inimicizie e le stragi (Donbass e dintorni) e che avanza le sue ragioni di difesa territoriale con il solo strumento, la guerra, che ha costretto l'Occidente arrogante e stolto ad una riflessione approfondita sugli errori commessi negli ultimi trent'anni.
E Putin, ne sono certo, si aspetta una soluzione diplomatica onorevole ad un tavolo di trattativa che segni una cesura netta con quel passato di storiche, infinite contrapposizioni – e la si faccia finita finalmente con l'idea di 'nemico' nel terzo millennio degli Oltremondi virtuali che avrebbero dovuto cancellare infino l'idea di una guerra ancora possibile tra stati muniti di arsenali atomici spaventosissimi e capaci di annichilire la vita sul pianeta Terra.

 
 
 
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