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« Sipario (triste e solitario).O tempora o mores (due).... »

I 'mores' e i 'tempora' del ddl Zan.

Post n°1670 pubblicato il 24 Giugno 2021 da fedechiara
 

Sono un vecchio laico che, per oltre cinquant'anni ha contrastato aspramente il tentativo dei 'preti' e dei loro maggiori di intromettersi e condizionare pesantemente il dibattere civile di un paese che, per la pesantezza del passo della Storia patria, si trova in casa, in difficilissima convivenza, gli ex fautori di un Papato contrapposto all'Impero e ne ha patteggiato e concordato le residue competenze e le spettanze dopo il vulnus fatale della 'breccia di porta Pia'.
Ed ho tremato per le sorti della povera cerbiatta impaurita e insieme attratta dal giovane monaco Adso da Melk con cui consuma un disperato e furtivo amplesso nel bel film 'In nome della Rosa' e, come molti, ho esultato, nel finale, nel vedere il monastero avvolto dal fuoco purificatore e i monaci maggiori e il maledetto Inquisitore in rovinosa fuga inseguito dal popolo infuriato (all'epoca ben poco 'sovrano').
E mai avrei pensato di ritrovarmi, oggi, a dover misurare le parole e temperare i pensieri e faticosamente aggiornarli posto di fronte a un disgraziato decreto legge (ddl Zan) che sancisce la fine rovinosa di un Pensiero Unico Dominante – quello della Dottrina di santa Madre Chiesa – ma ne impone, di converso, un altro.
Un pensiero arcobaleno, lo dicono (e lo vorrebbero 'illuminante' perfino gli stadi degli 'europei' e sanzionante pesantemente i reprobi dissidenti).
Il Pensiero Unico Globalista dell'amore tra esseri umani vissuto e consumato 'come più ci piace' e in tutte le varianti e le salse della moderna Sodoma che ha eletto il libero peccare e 'amare' a proiezione felice del suo terzo millennio delle 'magnifiche sorti e progressive'.
E, davvero, 'non so più a che santo votarmi' e a chi dare ragione, in questo frangente confuso del nostro dibattere civile. Se agli stolti s-governanti che quel decreto censorio e sanzionatorio hanno male scritto e arrogantemente votato e oggi pretendono che il parlamento lo voti nella sua versione finale inemendabile – rivendicando la piena sovranità di uno stato laico (sic).
O ai pretoni d'antan che invocano il Concordato per poter consentire ai loro adepti e ai fedeli di vecchio conio di esprimersi secondo l'Antico Verbo sconfitto – e converrete con me la pena e le ambasce per quei confessori che, in confessionale, temono di venire registrati dai post moderni peccatori mentre li assolvono da un peccato che guai a dirlo 'peccato' - e, se ti ostini a considerarlo come tale e affermarlo pubblicamente ecco levarsi il Giudizio Parziale (contrapposto all'Universale) di un giudice laico che ti sanziona a norma di legge del ddl Zan.
E sarà ancora consentito, poi, esprimere un parere difforme sulle oscenità viste spesso in tivù e lette sui giornali e le licenze delle 'parades' dell'orgoglio gay o dovremo scontare un tot di anni in carcere, se citati in giudizio dalle potenti 'lobbies gay'?
O tempora! O mores!
  • ILGIORNALE.IT
    "Non ci sono i numeri, così non passa". Il ddl Zan rischia di essere affossato

 
 
 
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