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Arte e politica

Post n°948 pubblicato il 07 Agosto 2019 da fedechiara
 

Arte e politica 06 agosto 2013

 

Bisogna entrare in un museo per pacificare l'animo e distenderlo nella visione dei cento paesaggi e figure magico-evocative del post moderno e del contemporaneo, in quest'estate di afa e di crisi che le città sono piene e languono perfino le case d'abitazione al mare e in montagna.

Si lascia la politica dietro la porta e tutto il peggio degli animi accesi e delle tesi contrapposte e gaglioffe e servizievoli e aziendali - e le richieste di grazie e di ridicoli 'salvacondotti' per il Grande Gaglioffo de Noantri- e si entra nel mistero dell'Arte - che effigia i paesaggi come fossero Idee platoniche, e il colore è il tramite delle laboriose sinapsi, e il suo addensarsi o rarefarsi sulla tela è un grumo di pensieri dubitosi che ristanno in contemplazione del non detto (o mai abbastanza detto) delle vite nostre e delle orribili o meravigliose cose che quotidianamente ci accadono e ci sorprendono.

Così ci sfilano sotto gli occhi i Severini e i Campigli e i Klee e i Mirò e i Manzoni, in questo piccolo museo rinnovato e straordinario, visitato da pochi aficionados e meritevole di maggior fama e visite attente e prolungate (Ca' Pesaro 10 – 18).

E, all'ingresso, in questo nuovo, straordinario allestimento di cui siamo grati al responsabile del Museo, abbiamo i Borghesi di Calais di Rodin: un gruppo scultoreo di gente in affanno e desolati per l'atto e il sacrificio di cui sono protagonisti e che salverà la città o forse no – la Storia è piena di buone intenzioni e di atti crudelissimi e belluini che ci fanno esclamare, con Galileo :'Maledetta è la Terra che ha bisogno di Eroi!'

E mi viene in mente la serie di articoli di giornale del 'Corsera Magazine', letti stamattina col fresco – che danno conto e predicono un default dell'Italia e un prossimo ritorno alla lira già scontato dai mercati e non riesco a capacitarmi di tutto questo contraddittorio gioco dell'informazione nostrana – che in alcune testate inneggia all'Europa e ai conti in ordine e, nella stampa specializzata, invece, già anticipa i tempi grami che verranno e i sacrifici ulteriori e la povertà ulteriormente dilagante in questo disastrato paese, che solo si occupa dei casi disgraziati e intollerabili di Berlusconi – il condannato che pretende l'eccezione di sua maestà e un'agibilità politica che la legge gli preclude. 
Forse abbiamo bisogno anche noi, oggi, di cittadini eminenti, di Borghesi eroici che si offrono in sacrificio per la patria e accettano le 'patrimoniali' straordinarie per la salvezza dei conti dello Stato, ma non ne vediamo all'orizzonte, ahinoi, se non della razza degli evasori berlusconiani che sempre imprecano e minacciano 'guerre civili', se beccati n flagranza di ruberia e frode.

E i maledetti servi sciocchi e 'più realisti del re' – le 'pitonesse' e i nani e la varia, avvilente, servitù di palazzo e di penna dei 'giornali di famiglia', continuano a tramare e a minacciare sfracelli elettorali se non si salverà il soldato Silvio – l'eroe della sporca guerra contro la magistratura e per affermare l'idea che la politica è la via maestra per frodare i cittadini e aggirare le leggi, in primis quella, costituzionale, che 'tutti sono tutti uguali di fronte alle leggi'.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e spazio all'aperto

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I borghesi di Calais - Wikipedia
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