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« Del 'restare umani'Andate e moltiplicatevi »

Bei tempi, altri tempi.

Post n°654 pubblicato il 02 Novembre 2018 da fedechiara
 

 

Se avrete la pazienza di guardare e ascoltare con attenzione il documentario citato qui sotto capirete che il destino della vostra (ex)città era già scritto da tempo. Letteralmente, letterariamente. 
Venezia, città di viaggiatori (un tempo) é, oggi, città di turisti che se ne sono impossessati con tanto di rogiti e iscrizioni al catasto, complice il vil denaro, i trenta denari di Giuda che sono passati di mano tra voi e loro.
Perciò non lamentatevi troppo del vostro esodare ed essere esodati, voi ex cittadini trasposti nelle campagne e nelle tristi cittadi del vostro scontento, perché il vostro sacrificio è stato, a ben vedere, per una buona causa di esaltazione e 'valorizzazione' presente e futura della città tanto amata/odiata – e, tutto sommato, avete 'venduto cara la pelle': quella delle case di (ex) abitazione pagate a peso d'oro e oggi appetitissime e molto, molto remunerative per la gioia delle centinaia di migliaia di orientali e russi e americani e tutta la varia fauna dei viaggiatori di un tempo divenuti 'turisti' che le abitano, chiavi in mano. 
E passi che i 'nouveaux riches' delle post moderne affittanze siano, agli occhi di qualcuno, dei 'peoci refai': sensibili solo ai denari sonanti nelle saccoccie. Ogni realtà nuova comporta prezzi da pagare - e nel corso di ogni guerra passata c'è sempre stato qualcuno che si è arricchito sulle macerie e sulla ricostruzione.

Turisti a milioni, dunque. Sorte infame in una città di fragili incanti e di enfasi letterarie che l'hanno promossa a sogno di ogni viaggiatore/turista lungo i secoli. Una massa indifferenziata e indistinguibile, una 'orda d'oro' che opprime e travolge ogni poesia e poetica del viaggio nel tempo passata e futura a lei dedicata. E all'evidenza dell'orda cede l'incanto della città dei poeti e dei navigatori d'antan citati nel documentario qui sotto e le loro frasi e gli scritti ci appaiono 'lunari' e 'fuori luogo' e tempo. 
Ma questa è la sorte di ogni realtà quando incrocia l'appellativo 'di massa'. Che l'antico 'viaggiatore', quello dei grand tours, quello che ha lasciato scritte sui libri e nei films la fantasiose cose e le impressioni fumose e bizzarre dei suoi 'reports' di viaggio, cede il passo al turista, che di quei romanzieri e poeti e musicisti è l'erede legittimo seppure imbruttito e non più riconoscibile.
Bei tempi, quelli degli scrittori che abbiamo letto e ci vengono riportati in video quale sale sparso sulle ferite. Altri tempi.

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Viaggiare nel tempo e nello spazio con un libro e uno smartphone: le parole più emozionanti del passato illustrate dalle immagini più autentiche del presente. E così Zola, Hemingway , Thomas Mann e Patricia Highsmith sono tornati a Venezia: qualcosa è cambiato?

 
 
 
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